Usa, occupazione Adp in rallentamento aspettando il job report
I dati sull’occupazione nel settore privato statunitense sono risultati nettamente inferiori alle attese, alimentando l’aspettativa di un raffreddamento del mercato del lavoro a stelle e strisce in vista del job report in uscita venerdì. Ecco la reazione dei mercati, le stime sui nonfarm payrolls e le prospettive per la Fed.
A settembre 89 mila nuovi impieghi nel settore privato
Nel mese scorso i nuovi impieghi presso le aziende statunitensi sono stati soltanto 89 mila, il valore più contenuto dall’inizio del 2021, secondo i dati dell’ADP Research Institute diffusi oggi. Le attese degli analisti erano pari a 150 mila unità, mentre il dato di agosto è stato rivisto da 177 a 180 mila.
Il numero effettivo delle nuove buste paga è risultato inferiore a tutte le stime degli economisti raccolte da Bloomberg, fornendo una prova della moderazione del mercato del lavoro. Il rallentamento è stato determinato prevalentemente dalle perdite di posti di lavoro nei servizi professionali e aziendali, nell’industria manifatturiera, nel commercio e nei trasporti, che hanno compensato l’aumento nei settori del tempo libero e dell’ospitalità.
Da sottolineare il calo delle assunzioni da parte delle grandi imprese e il rallentamento della crescita dei salari, a indicare un indebolimento della domanda di lavoro in diversi settori. In particolare, le aziende con almeno 500 dipendenti hanno tagliato 83.000 posti di lavoro, il secondo calo più grande dall’inizio della pandemia. Tutte le regioni tranne il Sud hanno registrato un incremento dei lavoratori a settembre.
I dati Adp sul mercato del lavoro segnalano un rallentamento
Il rapporto indica dunque una moderazione nel mercato del lavoro, il che può contribuire a frenare la spesa dei consumatori e la crescita dei salari, diminuendo le spinte inflazionistiche. Nello scenario macroeconomico attuale, alcuni datori di lavoro stanno riducendo le assunzioni per via dell’inflazione persistente e dei costi di finanziamento più elevati.
“Stiamo assistendo a un forte calo dei posti di lavoro questo mese e ad una costante diminuzione dei salari negli ultimi 12 mesi “, ha affermato in una nota Nela Richardson, capo economista di ADP.
Secondo l’istituto, i lavoratori che hanno mantenuto il posto di lavoro hanno registrato un aumento salariale medio del 5,9% a settembre rispetto a un anno fa, il che rappresenta l’incremento più contenuto degli ultimi due anni. Per coloro che hanno cambiato lavoro, la crescita media del 9% della retribuzione annuale è stata la più debole da giugno 2021.
Sebbene negli ultimi anni i dipendenti abbiano goduto di forti aumenti salariali, il ritmo di crescita delle retribuzioni ha iniziato a rallentare con l’aumento della partecipazione alla forza lavoro.
La reazione dei mercati
In seguito alla pubblicazione del rapporto, i futures azionari hanno registrato un’accelerazione, puntando verso un avvio leggermente positivo di Wall Street per l’S&P500 e il Nasdaq, mentre i rendimenti dei Treasury sono diminuiti di circa 6 punti sia sulla scadenza decennale, al 4,73%, sia su quella biennale, al 5,09%.
Inoltre, le probabilità di un altro aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno sono diminuite, malgrado i recenti messaggi restrittivi dei funzionari dell’istituto e i dot plot resi noti dopo l’ultima riunione. I futures sui Fed Funds prezzano un rialzo dei tassi entro dicembre con una probabilità inferiore al 40%.
Le previsioni sul job report di venerdì
Le stime del consensus di Bloomberg indicano un aumento dei nonfarm payrolls a settembre di 170 mila unità, contro le 187 mila del mese precedente. Il tasso di disoccupazione è previsto in diminuzione dal 3,8% al 3,7%, mentre la crescita dei salari medi su base annua dovrebbe mantenersi stabile al 4,3%.
Ricordiamo che ieri, invece, il rapporto JOLTs di agosto sulle offerte di lavoro ha mostrato un forte incremento a 9,61 milioni, a fronte di 8,92 milioni del mese precedente e 8,82 milioni delle stime, segnalando che ci sono ancora 1,5 posizioni aperte per ogni americano disoccupato, anche se il mercato del lavoro si sta progressivamente riequilibrando.
Riflettori su job report e Fed
I dati di venerdì saranno osservati con particolare attenzione dalla Federal Reserve, che nell’ultimo meeting ha mantenuto inalterati i tassi segnalando però che le strette potrebbero non essere finite e che il costo del denaro rimarrà su livelli elevati per gran parte del 2024. Dinamica che ha spinto verso l’altro i rendimenti obbligazionari nelle ultime sedute, frenando gli asset rischiosi come l’azionario le materie prime.
I rendimenti hanno subito un’ulteriore impennata ieri, dopo il report JOLTs, poiché un mercato del lavoro solido potrebbe ulteriormente prolungare l’inasprimento monetario della banca centrale.