Usa, incognita recessione: tre strategie per tre scenari
E’ la grande incognita per gli investitori ossia il rischio di una recessione negli Usa, una sua eventuale gravità e su quando i mercati torneranno a salire. In questo contesto di incertezza, Morgane Delledonne, Head of Investment Strategy Europa di Global X, ha provato ad analizzare le implicazioni di tre possibili scenari: recessione evitata, lieve o grave.
Recessione evitata, puntare sui titoli growth
Nel primo scenario, in cui la recessione è evitata, l’esperta si aspetta “una graduale rotazione verso i titoli growth, sostenuti da un rallentamento della stretta monetaria nei mercati sviluppati, dalla maggior spesa pubblica in infrastrutture, tecnologia ed energia pulita, da valutazioni interessanti in alcuni settori tech e da un dollaro statunitense più debole”.
“In Cina una serie di fattori – tra cui l’allentamento delle restrizioni COVID – hanno favorito verso la fine del 2022 il rimbalzo dei titoli azionari cinesi con valutazioni interessanti. Più in generale, il rimbalzo ha migliorato il sentiment degli investitori sui mercati emergenti. Alcune materie prime, come il rame, potrebbero inoltre beneficiare del miglioramento dell’economia cinese ed essere sostenute da venti strutturali, in quanto componenti fondamentali per le tecnologie dell’energia pulita e dell’elettrificazione” continua.
Recessione lieve, come sfruttare la volatilità
Nel secondo scenario, “gli investitori potrebbero attuare una strategia che si concentri sulla generazione di reddito, beneficiando al contempo dell’aumento della volatilità: ad esempio, acquistando l’indice Nasdaq 100 per poi vendere opzioni call sull’indice stesso”.
“Questa strategia di covered call limita il potenziale rialzo, ma genera reddito raccogliendo i premi derivanti dalla sottoscrizione delle opzioni – fa notare Morgane Delledonne – Nei mercati volatili, i premi delle opzioni tendono ad essere più alti, per cui le strategie di covered call tendono a dare il meglio proprio nei mercati incerti o laterali”.
Recessione grave. Strategie collar e protective put
Infine nel terzo scenario, “gli investitori convinti di un imminente bear market probabilmente vorranno ridurre l’esposizione alle azioni USA. Quelli più incerti potrebbero preferire un approccio più moderato, con strategie che offrono protezione dai ribassi in cambio di un certo rialzo, come le strategie collar”.
“Le strategie collar – spiega l’analista – prevedono di acquistare un’attività, come un’azione, per poi sovrapporre l’acquisto un’opzione put out-of-the-money (OTM) e la vendita di un’opzione call OTM sulla stessa attività. Le strategie collar combinano dunque efficacemente la struttura di payoff di una protective put con una covered call”.
“In alternativa, le strategie protective put cercano appunto di porre un limite alle perdite potenziali. Una protective put consiste nell’acquisto di un titolo, abbinato con l’acquisto di un’opzione put sullo stesso titolo. Un’opzione put conferisce all’acquirente il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un’azione a un prezzo predeterminato entro uno specifico periodo di tempo. In cambio del pagamento di un premio per l’acquisto di un’opzione put, l’investitore possiede un contratto che può aumentare di valore in caso di ribasso del titolo sottostante. Queste strategie consentono agli investitori di rimanere investiti in azioni riducendo al contempo i beta azionari”, ha concluso la responsabile della divisione di strategia di investimenti per l’Europa di Global X.