UniCredit: ecco gli utili e NII III trimestre. Tassa extraprofitti banche: Orcel ha deciso
UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, ha annunciato di aver concluso il terzo trimestre del 2023 con un utile netto contabile superiore ai €2,3 miliardi di euro, superiore alle attese degli analisti.
In particolare, il consensus di Bloomberg aveva previsto un utile netto di 1,917 miliardi, in calo rispetto ai €2,3 miliardi del trimestre precedente, mentre Equita SIM aveva stimato un valore poco al di sopra di 1,8 miliardi di euro.
E invece Piazza Gae Aulenti è riuscita a sorprendere ancora il mercato, fattore che ha portato il titolo UCG, all’inizio della giornata di contrattazioni a Piazza Affari, a confermarsi tra i titoli migliori del Ftse Mib.
Le azioni della banca hanno girato però in rosso, in linea con il trend, anche, di altre banche. D’altronde, il ceo di UniCredit Orcel ha deciso di migliorare la guidance sui ricavi e sul margine netto di interesse, ma non sugli utili netti.
UniCredit: utile netto supera 2,3 miliardi, NII a 3,6 miliardi
Guardando ai conti relativi al terzo trimestre del 2023, con un utile netto superiore ai 2,3 miliardi, la banca italiana ha stracciato di nuovo le previsioni.
I ricavi netti di UniCredit relativi al terzo trimestre dell’anno sono ammontati a €5,8 miliardi, in crescita del 23,1% su base annua, sostenuti da un margine di interesse (“NII”) di €3,6 miliardi, in aumento del 45% rispetto al terzo trimestre del 2022, “principalmente per effetto dell’aumento dei tassi di interesse e della buona gestione del pass-through dei depositi”.
Anche il margine di interesse (NII), a quota 3,6 miliardi di euro, ha battuto le attese di Bloomberg, che erano per un margine di 3,436 miliardi circa, confermandosi in crescita rispetto ai 3,497 miliardi del secondo trimestre.
Le commissioni si sono attestate invece a €1,8 miliardi, in calo del 5,2% anno su anno, soprattutto – si legge nel comunicato diramato da Piazza Gae Aulenti -“a causa dell’impatto delle riduzioni delle commissioni sui conti correnti in Italia e dei maggiori costi di cartolarizzazione. Al netto di queste componenti, le commissioni sono diminuite dell’1,3% anno su anno, confermando la loro resilienza nonostante il quadro macroeconomico sfavorevole”.
Nel terzo trimestre del 2023, le rettifiche su crediti (“LLP”) di UniCredit sono ammontate a €135 milioni nel trimestre, consentendo alla banca di presentare un costo del rischio strutturalmente basso (“CoR”) di 12 punti base, a conferma della buona qualità degli attivi del gruppo.
Il risultato positivo è stato supportato da “perdite attese costantemente basse, da un basso livello di esposizioni deteriorate con un’elevata copertura, da bassi tassi di insolvenza, oltre che dagli overlay in essere pari a €1,75 miliardi”.
I costi operativi si sono inoltre attestati a €2,3 miliardi, stabili su base trimestrale e in flessione del 2,3% anno su anno, a dispetto del tarlo della crescita dell’inflazione, che continua a essere ostinata, anche se in rallentamento.
UniCredit è riuscita dunque a tenere sotto controllo i costi, riducendo anzi “strutturalmente la propria base di costi, proteggendo al contempo la crescita dei ricavi e realizzando gli investimenti che garantiranno il successo futuro”.
Sulla scia di un migliorato contesto dei tassi d’interesse e delle ipotesi di pass-through dei depositi, la banca ha di conseguenza rivisto al rialzo la propria guidance finanziaria per il 2023, portandola a un NII di almeno €13,7 miliardi, che si traduce in ricavi netti superiori a €22,2 miliardi.
Orcel ha preso tuttavia la decisione di non rivedere al rialzo l’outlook sull’utile netto.
La guidance sugli utili è stata confermata così a un livello pari o superiore a €7,25 miliardi, per il 2023.
Per il 2024, confermata – si legge ancora nella nota – “la nostra ambizione a mantenere la redditività in linea o superiore a quella del 2023 (dunque pari o superiore a 7,25 miliardi) e l’intenzione di distribuire agli azionisti almeno €6,5 miliardi”.
Orcel ha precisato nella conference call con gli analisti che “una guidance completa sarà diffusa solo dopo la fine dell’esercizio, quando sapremo di più sul nostro andamento”.
Il ceo ha però avvertito anche che, nel corso del 2024, il margine netto di interesse (NII) si indebolirà, anche se non in modo significativo.
Il motivo? “L’aumento del pass through”.
Detto questo, l’AD ha assicurato anche che “siamo ben posizionati per confermare questi trend (positivi finora raggiunti) anche nel 2025 e dopo”.
Tassa extraprofitti banche: l’annuncio di Orcel sul prelievo
UniCredit ha annunciato oggi, oltre ai conti relativi al terzo trimestre e ai primi nove mesi del 2023, anche la decisione presa riguardo alla tassa sugli extraprofitti delle banche.
Nella conference call con gli analisti e con le agenzie di stampa, il ceo Andrea Orcel ha ricordato che due sono le opzioni che il governo Meloni consente, in relazione al prelievo:
“Una era pagarla, l’altra era di rafforzare le nostre riserve e non pagarla, a meno che queste non vengano distribuite in un secondo tempo”.
UniCredit ha deciso di contribuire con 1,1 miliardi alla cosiddetta ‘imposta straordinaria sulle banche’ , destinando la somma a riserve proprie non distribuibili.
Una scelta che Orcel ha definito “razionale e coerente con la nostra strategia, che è sempre stata quella anno dopo anno, trimestre dopo trimestre, di distribuire generosamente ma anche di continuare rafforzare il nostro patrimonio”.
Il ceo di UniCredit, vale la pena di ricordare, si era già espresso sulla tassa sugli extraprofitti delle banche che, annunciata nel mese di agosto, aveva tanto scioccato i mercati, in primis Piazza Affari.
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Gli analisti di Equita SIM hanno così riassunto i risultati annunciati oggi da Piazza Gae Aulenti, mettendo in evidenza che i conti relativi al terzo trimestre del 2023 hanno beneficiato dei “maggiori ricavi da trading” e dei “minori LLPs”.
Queste le principali voci di bilancio:
- NII (margine netto di interesse): €3,600 miliardi (+3% su base trimestrale, +45% su base annua) rispetto ai €3,573 miliardi attesi da Equita e i €3,508 miliardi attesi dal consensus).
- Ricavi totali: €5,967 miliardi ( piatti su base trimestrale, +24% su base annua) rispetto ai €5,690 miliardi attesi da Equita e i €5,712 miliardi attesi dal consensus.
- Utile operativo: €3,640mn (piatto su base trimestrale,+49% su base annua) rispetto ai €3,334 miliardi attesi da Equita e i €3,337 miliardi stimati dal consensus).
- LLPs (rettifiche sui crediti): €-135 milioni (12 punti base) rispetto ai €-203 milioni (18bps) attesi da Equita e i €-267 milioni previsti dal consensus).
- Utile netto: €2,322 miliardi rispetto agli €1,844 miliardi stimati da Equita.