Notizie Notizie Italia UniCredit: più di 2 miliardi di utili nel primo semestre, ma sconta tensioni spread

UniCredit: più di 2 miliardi di utili nel primo semestre, ma sconta tensioni spread

7 Agosto 2018 08:41

UniCredit ha annunciato di aver chiuso il primo semestre dell’anno 2018 con un utile netto di 2.136 milioni di euro, in crescita del 15,3% sullo stesso periodo del 2017 (+4,7% la crescita rettificata). Il secondo trimestre ha registrato utili per 1.024 milioni di euro, superiori ai 975 milioni attesi dal consensus e in rialzo dell’8,3% su base annua. Il rialzo dello spread ha tuttavia avuto un impatto sugli indici patrimoniali della banca italiana guidata da Jean-Pierre Mustier.

Il Cet1 ratio fully loaded del gruppo è sceso infatti di 56 punti base rispetto al primo trimestre dell’anno, “compreso l’impatto di 35 punti base del portafoglio Fvoci”, come si legge nel comunicato della trimestrale.

Confermato per fine anno il target di Cet1 ratio fully loaded tra il 12,3% e il 12,6% per cento, “in quanto l’impatto negativo dell’ampliamento del Btp spread è compensato da un parziale slittamento dell’impatto derivante da modelli, prociclicalità e anticipazione delle linee guida dell’Eba al primo trimestre 2019”.

“Per la fine dell’anno 2019 il Cet 1 ratio fully loaded è confermato al di sopra del 12,5 per cento, ipotizzando che gli spread sui Btp rimangano ai livelli attuali”.

Così il numero uno di UniCredit, l’AD Jean-Pierre Mustier, ha commentato i risultati di bilancio:

UniCredit “ha conseguito ancora una volta risultati molto solidi nel primo semestre 2018, nonostante un contesto geopolitico e di mercato molto sfidanti. Restiamo fiduciosi nell’economia europea e italiana e nei loro fondamentali forti. UniCredit continua a finanziare l’economia reale in cui opera”.

Ancora, “il successo continuo nell’esecuzione del piano Transform 2019 è alla base delle resilienti dinamiche commerciali di cui beneficiamo in tutto il gruppo nel secondo trimestre: il margine di interesse in crescita dell’1,6 per cento a 2,7 miliardi di euro, i volumi dei prestiti in aumento di 9 miliardi di euro nella group core e vendite nette di AuM (asset under management) per ulteriori 3,2 miliardi di euro”.

Mustier ha reso noto inoltre che “il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi del group core alla fine del secondo trimestre è sceso di ben 85 punti base al 4,4 per cento e con riferimento al rundown accelerato del portafoglio Non Core, il nostro obiettivo per il 2018 è quello di raggiungere 19 miliardi di euro dai 22,2 miliardi registrati alla fine del secondo trimestre”, ha detto ancora l’AD, continuando:  “Sempre entro fine 2018 “ci aspettiamo di essere prossimi a effettuare le chiusure delle filiali in Europa occidentale e la riduzione degli Fte (personale) annunciati con il piano Transform 2019″.

RISULTATI PRIMO SEMESTRE DEL GRUPPO

Risultato netto di €2,1 mld, in crescita del 4,7 per cento vs. 1sem17 rettificato, con solide performance operative da parte di tutte le divisioni. RoTE del 1sem18 all’8,7 per cento (+0,4 p.p. vs. 1sem17 rettificato). Target del RoTE confermato al di sopra del 9 per cento per il FY19. Ricavi a €10,1 mld (-2,5 per cento sem/sem) con margine di interesse in calo dell’1,7 per cento sem/sem, a causa della pressione sui tassi dei prestiti alla clientela e i ricavi da attività di negoziazione in calo del 23,2 per cento sem/sem a causa di un contesto di mercato sfavorevole nel 2trim18. Le commissioni sono aumentate dell’1,3 per cento sem/sem, grazie al risultato positivo delle vendite nette della raccolta gestita e ai servizi transazionali. Costi operativi in calo del 6,1 per cento sem/sem a €5,4 mld nel 1sem18, con un minor rapporto costi/ricavi pari al 53,6 per cento (-2,0 p.p. sem/sem). Il target relativo al rapporto costi/ricavi per il FY18 è confermato al di sotto del 55 per cento. Miglioramento delle rettifiche su crediti a €1,0 mld (-29,9 per cento sem/sem) con basso costo del rischio a 45 pb, compresi 2 pb per variazione dei modelli. Il costo del rischio per il fy18 è previsto al di sotto di 68 pb.

RISULTATI SECONDO TRIMESTRE DEL GRUPPO

Risultato netto di gestione a €1,8 mld, in crescita del 7,9 per cento a/a e risultato netto a €1,0 mld, in calo del 13,3 per cento vs. 2trim17 rettificato, principalmente a causa dell’incremento degli altri oneri e accantonamenti.

Ricavi totali a €4,9 mld (-4,3 per cento a/a, -3,3 per cento trim/trim), per effetto dei minori ricavi dall’attività di negoziazione e dal rilascio positivo per €90 mln di un accantonamento fiscale nel margine di interesse nel 2trim17. Il margine di interesse è cresciuto dell’1,6 per cento trim/trim a €2,7 mld, grazie all’aumento dei volumi dei prestiti e al minor costo del funding a medio-lungo termine. Commissioni resilienti con calo contenuto dello 0,3 per cento a/a, con commissioni per servizi transazionali che compensano le minori commissioni da servizi di investimento e di finanziamento.

Costi operativi in calo (-7,0 per cento a/a, -2,9 per cento trim/trim), grazie alla riduzione dei costi del personale (-7,6 per cento a/a, -1,4 per cento trim/trim) e delle spese diverse dal personale (-6,0 per cento a/a, -5,1 per cento trim/trim), con FTE in calo di 1.725 trim/trim. Rapporto costi/ricavi al 53,7 per cento (-1,5 p.p. a/a, +0,2 p.p. trim/trim).

Rettifiche su crediti in calo del 23,7 per cento a/a a €504 mln, principalmente dovute a riprese di valore non ricorrenti in CIB che hanno determinato un basso costo del rischio pari a 45 pb, di cui 5 pb attribuibili all’impatto dei modelli.