UniCredit, Intesa, Banco BPM e Bper: preview trimestrali
Ad aprire le danze delle trimestrali sarà UniCredit, con la pubblicazione dei conti del quarto trimestre che arriverà domani, martedì 31 gennaio. Toccherà nei giorni successivi, venerdì 3 febbraio, a Intesa SanPaolo. Il 7 febbraio sarà la volta di Banco BPM, mentre la trimestrale di Bper è in calendario il prossimo
Una preview sui conti del quarto trimestre di UniCredit, Banco BPM, Intesa SanPaolo e Bper è stata presentata nei giorni scorsi dagli analisti di Equita.
Di seguito i vari outlook.
Preview UniCredit
“Ci aspettiamo un buon trimestre, guidato da un eccellente andamento dell’NII supportato dal rialzo dei tassi di interesse (EUR 3M +95bps QoQ), che – sul fronte dei ricavi core – più che compenserà un rallentamento delle commissioni (in particolare per quanto riguarda le investment fees)”, si legge nella nota di Equita SIM.
“Per quanto riguarda i costi operativi – si legge nella nota di Equita – ci aspettiamo un leggero incremento YoY (+3%), con le pressioni inflazionistiche che saranno almeno in parte compensate dall’implementazione delle iniziative a piano. Complessivamente vediamo il quarto trimestre con un cost to income C/I ancora a livelli eccellenti in area 50%“.
E ancora:
“Sotto la linea operativa, il CoR (costo del rischio) sottostante – come indicato da recenti dichiarazioni del CEO Orcel – dovrebbe essersi mantenuto anche nel quarto trimestre su livelli particolarmente contenuti. Tuttavia non escludiamo che – alla luce dell’incertezza sull’evoluzione del contesto macro e degli inviti alla prudenza della Vigilanza – UniCredit possa aver optato nel quarto trimestre per maggiori accantonamenti, finalizzati sia a coprire ulteriormente le posizioni in Russia sia ad aumentare lo stock di overlays (c. 1.3bn al 3Q23). Ci aspettiamo quindi un CoR in area 75bps“.
In dettaglio, ecco le voci di bilancio che la SIM milanese stima per UniCredit, relative al quarto trimestre del 2022:
- NII: 3,1 miliardi (+25% su base trimestrale, +29% su base annua), consensus: 3,2 miliardi.
- Ricavi totali: 5 miliardi (+4% su base trimestrale, +13% su base annua), consensus: 5,2 miliardi.
- Utile operativo: 2,5 miliardi (+25% YoY), consensus: 2,6 miliardi.
- LLPs: -0,85 miliardi (76bps), consensus: -0,85 miliardi.
- Net Income (utile netto): 0,8 miliardi, consensus: 1 miliardo
- Net Income ex Russia (utile netto ex Russia): 0,9 miliardi, consensus: 1,1 miliardi
Complessivamente, riguardo all’intero anno, Equita SIM prevede un utile netto ex Russia a 4,9 miliardi, coerente con la guidance di utile > 4.8 miliardi“.
“A livello di capitale stimiamo un CET1 post distribuzioni > 14.5%, in linea con i target – conclude la SIM – Possibile catalyst positivo, in parte anticipato dalle dichiarazioni del CEO, potrebbe essere una remunerazione superiore ai 3,75 miliardi (c. 13% della capitalizzazione di mercato) distribuiti nel 2022 (a cui noi siamo allineati)”.
Viene fatto notare che il titolo UniCredit “tratta a valutazioni che continuiamo a giudicare interessanti (2023-24E P/TE = 0.44x-0.40x)”.
Per quanto riguarda le dichiarazioni che Andrea Orcel ha rilasciato da Davos, il ceo della banca ha ammesso che “vediamo incertezza” e che “anticipiamo tutti uno shock potenziale”.
Detto questo, “gli indicatori sono tutti positivi. Lo stock degli NPL sta scendendo e il costo del rischio si sta tuttora comprimendo“. Al punto che Andrea Orcel non esclude di fare un maxi regalo agli azionisti.
Sul fronte dividendi, va ricordato che Orcel aveva già promesso di centrare il target di distribuire un payout di un valore superiore ai 16 miliardi di euro, in tre anni, anche in caso di “una recessione severa”. E che ora, è disposto a dare anche di più.
Preview Intesa SanPaolo
Intesa SanPaolo attesa al varco dai mercati, con la pubblicazione della trimestrale che avverrà venerdì 3 febbraio.
Equita SIM ha pubblicato la preview sui conti della banca italiana guidata dal ceo Carlo Messina, che ha rassicurato gli azionisti proprio qualche giorno fa riguardo alla sua solidità patrimoniale e all’impegno sui dividendi.
La SIM milanese ha messo in evidenza l’effetto positivo che il rialzo dei tassi da parte della Bce avrà sulla redditività dell’istituto: un assist che si vedrà anche nei risultati della rivale UniCredit.
“Ci aspettiamo che il quarto trimestre del 2022 mostri una marcata accelerazione sul fronte dell’NII (margine di interesse) che beneficerà dal significativo rialzo dei tassi di interesse, a fronte di un costo del funding che nell’ultimo trimestre – come evidenziato anche dagli ultimi dati ABI – dovrebbe aver mostrato solo un leggero incremento”.
Equita ha aggiunto che “dall’altro lato non ci aspettiamo un trimestre particolarmente brillante sul
fronte delle commissioni, sostanzialmente flat su base trimestrale e in calo su base annua principalmente per l’assenza di performance fee a causa dell’andamento dei mercati finanziari”.
E ancora:
“Sotto la linea operativa, seppur attendiamo un costo del rischio underlying sostanzialmente stabile, ipotizziamo un incremento degli accantonamenti sia alla luce dell’attività intrapresa dalla banca al fine di ottimizzare i RWA, sia al fine di minimizzare i possibili impatti di un peggioramento dello scenario macro sul 2023. Di conseguenza ipotizziamo un costo del rischio nel quarto trimestre in area 100bps“.
In dettaglio per il quarto trimestre di Intesa SanPaolo Equita SIM stima:
- NII (margine netto di interesse): 2,6 miliardi (+9% su base trimestrale, +33% su base annua)
- Totale ricavi: 5.3 miliardi (+7% su base trimestrale, +7% su base annua)
- Utile operativo: 2,3 miliardi (+16% su base annua)
- LLPs (Accantonamenti per perdite su crediti -loan loss provision): 1,2 miliardi (103 punti base)
- Net Income (utile netto): 0.8bn
“A seguito delle nostre stime sul quarto trimestre – sottolinea la SIM milanese – rivediamo l’outlook sull’utile netto del 2022E da 4,5 miliardi a 4,1 miliardi (principalmente per assunzioni più prudenti sul fronte del CoR – costo del rischio), rimanendo comunque coerenti con la guidance di utile 2022 superiore ai 4 miliardi”.
“Confermiamo invece sostanzialmente le stime 2023-24 (Net income – utile netto – rispettivamente a 5,5 e 6,3 miliardi)“.
Come riportato nel recente press release, “il CET1 di Intesa SanPaolo – dopo le azioni volte a ridurre i RWA – è atteso per l’anno ad un livello in area 13%, incluso l’impatto del buyback da 1.7 miliardi (4% della capitalizzazione di mercato) sul cui avvio riteniamo il CdA deciderà favorevolmente”.
La nota fa notare infine che “il titolo tratta con un 2023E P/TE = 0.9x a fronte di un ROTE > 12%”.
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Preview Bper
Toccherà poi il prossimo 8 febbraio alla banca Bper pubblicare i risultati di bilancio relativi al quarto trimestre.
Equita SIM ha fatto notare che il trimestre si confermerà “impattato da numerosi elementi one-off legati all’integrazione di Carige e alle iniziative del business plan”.
In definitiva, il quarto trimestre “sarà il secondo trimestre con il pieno consolidamento di Carige, motivo che rende il confronto su base annua poco significativo”.
“A differenza del terzo trimestre, ci aspettiamo che il quarto trimestre si caratterizzi per la presenza di numerosi elementi one-off, legati a:
- Costo per il piano di uscite del personale;
- Ulteriori oneri di integrazione di Carige;
- Beneficio dalla cessione del business merchant acquiring a Nexi”.
A livello di ricavi ci aspettiamo un buon beneficio al margine di interesse dal rialzo dei tassi di interesse (in parte compensato dai maggiori costi di funding istituzionale) e una buona tenuta sul fronte delle commissioni. Sul fronte
dell’asset quality non riteniamo che il trimestre abbia mostrato segni di discontinuità rispetto ai quarter precedenti. Vediamo tuttavia un CoR (costo del rischio) in aumento a 78bps (c.56bps medio nei 3 quarter precedenti), principalmente per ulteriore aumento dei coverage in vista dell’ulteriore attività di derisking prevista dagli accordi con Gardant/Amco e per ragioni di prudenza alla luce dell’incertezza sull’evoluzione dello scenario macro.
Per il quarto trimestre, in numeri, ecco l’outlook di Equita su Bper:
- NII: 503mn (+6% QoQ)
- Totale ricavi: 1,054mn (+3% QoQ)
- Utile operativo: 188mn
- LLPs: -178mn (78bps)
- Utile netto: 302mn
- Utile netto adj. (con tax rate normalizzato) in area 115mn
La SIM continua affrontando il tema dei dividendi:
Stimiamo un dividendo per azione di 11cents, che implicherebbe uno yield di c.5%. Sebbene il titolo tratti a multipli compressi (2023E P/TE 0.38x con ROTE 6.8%), ribadiamo l’hold in quanto riteniamo che il profilo rischio/rendimento sia adeguato alla luce delle complessità che la società dovrà affrontare nei prossimi anni, specialmente in relazione all’integrazione di Carige e delle iniziative di piano, in un contesto economico sfidante.
Preview Credem
“Credem (CE) pubblicherà i risultati del quarto trimestre del 2022 il prossimo 6 febbraio – ricorda Equita – Ci aspettiamo un NII (margine di interesse) in crescita del +25% su base trimestrale grazie a tassi più alti (Euribor3M passato da 1.7% di fine ottobre all’attuale 2,39%) e un ulteriore miglioramento dello spread commerciale,; commissioni di AM (ca. 27% dei ricavi) e bancarie in leggero miglioramento QoQ (+6% su base trimestrale); tassi di default su livelli molto bassi, ma stimiamo un peggioramento del costo del rischio (a 50bps nel 4Q dai 13bps del 3Q, FY22 atteso a 15bps) per catturare prudenzialmente il peggioramento dello scenario macro. In particolare, per il 4Q22 ci aspettiamo:
- NII: 205.5mn (+25% QoQ, +53% YoY)
- Commissioni nette: 107mn (+6% QoQ, -34% YoY)
- Total Income: 398mn (+13% QoQ, +3% YoY)
- Utile operativo: 159.5mn (+6% YoY)
- LLPs: -41mn (50bps vs. 41bps 4Q21)
- Utile netto: 79mn (+3% YoY) – FY22 302mn (+16% YoY adj.)
“In termini di capitale– continua Equita – ci aspettiamo un CET1 in miglioramento su base trimestrale al 13,9% dove la generazione organica di capitale è in parte compensata da un aumento dei RWA”.
Equita rende nota la decisione di aver “incrementato le stime di utile netto 2022- 24 del +14% in media”, motivando la decisione con il sostegno che arriva dal “maggiore NII (+9% in media sul 2022-24), in parte compensato da maggiori costi per incorporare un’inflazione più alta delle attese”.
“L’utile netto del periodo 2022-23-24 è atteso rispettivamente a 302-324-332 milioni”.
Sul fronte dividendi, “alziamo la stima di DPS (dividendo per azione) del 2022 a 0,3 per azione (yield 4,3%)”.
Il target price è stato “alzato del 15% a 9,3 per azione a 9.6x P/E 2024″.
Rating “buy confermato – conclude Equita – il titolo sta trattando con un P/E 2023E= 7,3x (con CoR – costo del rischio – a 30bps dai 15bps 2022E), P/TE 0.8x con un ROTE del 10%+”.