UniCredit: EBA conferma la posizione del 2012 sul trattamento dei Cashes, titolo positivo
“UniCredit accoglie con soddisfazione la decisione dell’EBA di non aprire un’indagine sulla base della richiesta presentata da Caius Capital e di confermare la posizione del 2012 riguardo al trattamento dei Cashes”. Queste le parole contenute in una nota emessa dall’istituto di Piazza Gae Aulenti dopo la decisione dell’European Banking Authority.
Si tratta di una mossa che “conferma quanto dichiarato da UniCredit in precedenza, ovvero che il trattamento dei Cashes è stato esaminato e confermato da tutte le autorità competenti e che le azioni ordinarie di UniCredit devono essere computate come CET1”. A questo punto, UniCredit “sta inoltre valutando qualsiasi altro ricorso al fine di tutelare i propri stakeholder, azionisti e obbligazionisti”.
L’hedge fund britannico, che a maggio aveva chiesto all’EBA di investigare sul calcolo del CET1 di UniCredit, ritenuto errato a meno di una conversione di quasi 3 miliardi di euro di Cashes (Convertible and Subordinated Hybrid Equity-Linked Securities), si è detto deluso.
“La risposta dell’EBA non affronta la sostanza delle nostre gravi accuse”, riporta una nota del fondo. “Prendiamo atto come l’EBA affermi che i problemi che abbiamo sollevato potrebbero essere trattati più correttamente da altri organismi o mezzi. Siamo pronti a seguire queste altre strade per risolvere la questione dei Cashes e far terminare l’incertezza per gli stakeholders”.
“La posizione dell’EBA è in linea con le nostre stime”, sottolineano gli analisti di Banca Akros, che sul titolo hanno confermato raccomandazione “neutral” con prezzo obiettivo a 15 euro (14,18 euro, +1,58%, in questo momento).
Per gli analisti di Mediobanca, “la mancanza di chiarezza sui Cashes rappresenta un ulteriore fattore che ha spinto gli investitori ad alleggerire la posizione sul titolo”. UCG, sceso di oltre 20 punti percentuali dallo scorso 8 maggio, per Piazzetta Cuccia negli ultimi due mesi ha pagato pegno all’incertezza relativa la politica economica italiana e le tensioni legate all’esposizione turca. Se i risultati del secondo trimestre saranno in linea con le stime, “riteniamo che l’azione dovrebbe registrare una ripresa anche solo sulla base della valutazione: outperform con prezzo obiettivo a 23 euro”.