UniCredit e Intesa SanPaolo alle prese con grana Russia. Preview trimestrali e target sui titoli
Manca poco per conoscere le trimestrali delle principali banche italiane, UniCredit e Intesa SanPaolo, che verranno diffuse nell’ambito della carrellata delle trimestrali che ben presto arriverà dai Big della Corporare Italia.
Intanto, le date. UniCredit annuncerà i risultati del secondo trimestre del 2022 il prossimo 27 luglio. I numeri di Intesa SanPaolo saranno resi noti due giorni più tardi, in data 29 luglio.
Gli analisti di Equita SIM hanno presentato le loro preview sui risultati. UniCredit, in particolare, è attesa al varco dai mercati sia per il fattore Russia che per la recente radicale metamorfosi che ha interessato UniCredit Italia, con tanto di benservito dopo appena un anno all’ormai ex head of Italy Niccolò Ubertalli.
Il comando della divisione italiana passerà direttamente al ceo di Piazza Gae Aulenti Orcel, che collaborerà nella missione insieme a Remo Taricani, Deputy Head of Italy.
Una spiegazione del perchè di questa mossa è arrivara con una lettera che porta la firma di Orcel che del presidente di UniCredit Pier Carlo Padoan.
Per quanto concerne il fattore Russia, Orcel si è già messo in evidenza con la sua view a dir poco contrarian.
“Di per sé la Russia finanziariamente sta performando bene e questo non si può dimenticare – ha detto l’AD di Piazza Gae Aulenti – Dall’altra parte ci sono valutazioni politiche da cui non si può prescindere: serve insomma un disimpegno progressivo, fatto al meglio, salvaguardando chi lavora là e i nostri clienti”.
Nessuna fretta, insomma, di mollare la Russia di Vladimir Putin.
UniCredit, Equita: Occhio ad update richiesta Bce su buyback
Ma veniamo alla preview dei risultati di bilancio.
Equita SIM anticipa per UniCredit un “altro trimestre solido dal punto di vista operativo”, ricordando che è da verificare l’evoluzione della situazione in Russia e la seconda tranche dell’operazione di buyback :
“Ci aspettiamo complessivamente un buon trimestre dal punto di vista operativo – scrive l’analista di Equita SIM Andrea Lisi – Non ci aspettiamo che il rialzo dei tassi possa già avere avuto effetti materiali a livello di NII (margine di interesse), mentre le commissioni – seppur in calo su base trimestrale – dovrebbero mantenersi su livelli sostenuti e in crescita su base annua (con una normalizzazione del trend delle investment fees controbilanciata dall’andamento positivo delle commissioni da attività bancaria)”.
“Sotto la linea operativa – continua Lisi – stimiamo che, sebbene non siano ancora emerse particolari tensioni sul fronte dei default, il costo del rischio possa mantenersi al di sopra del target di piano di 35bps, sia per ulteriori accantonamenti alle esposizioni in Russia sia per l’adozione di ulteriori margini di prudenza in vista della possibile evoluzione dello scenario macro. In dettaglio:
- NII (margine di interesse): 2.3bn (+2% QoQ, +6% YoY).
- Il fatturato: 4,5 miliardi (-10% su base trimestrale per normalizzazione fees e trading, +2% su base annua)
- Utili operativi: 1,9 miliardi (+1% su base annua con C/I pari al 57%)
- LLPs (accantonamenti per perdite sui crediti: -0,5 miliardi (44bps)
- Utile netto: 0,7 miliardi (0,8 miliardi ex Russia)
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Equita ribadisce il rating “buy” su UniCredit, scrivendo che il titolo UCG tratta a multipli cheap (2022- 23E P/E = 8.2x-5.2x, P/TE c.0.3x).
Secondo Andrea Lisi questi multipli cheap, tra l’altro, non riflettono i seguenti fattori:
- Eccellente profilo di capitale e asset quality
- Presenza di significativi overlays non rilasciati (c.1bn) e safety buffers per affrontare efficacemente un peggioramento dello scenario macro
- L’approccio proattivo adottato in merito alle esposizioni in Russia;
- Remunerazione attraente che stimiamo >50% dell’attuale capitalizzazione di mercato in arco piano. Da questo punto di vista ci aspettiamo che con il secondo trimestre UniCredit possa fornire un update in merito alla possibile richiesta alla BCE per la seconda tranche da 1 miliardo del buyback (l’attuale buyback da 1,6 miliardi di euro è atteso esaurirsi tra fine luglio e inizio agosto)”.
Proprio a proposito di buyback oggi sempre Equita ha riportato quanto reso noto dalla banca guidata da Orcel, riguardo all’aggiornamento periodico del programma di buyback:
“Alla data dell’8 luglio, UniCredit ha acquistato un totale di 143,8 milioni di azioni (pari al 6,58% del capitale) per un controvalore complessivo di 1,413 milioni (88% del totale della tranche da 1,6 miliardi). La traiettoria di acquisti è coerente con una piena esecuzione del buyback entro fine mese. Ricordiamo – si legge ancora nella nota della SIM milanese – che un possibile catalyst dalla presentazione dei risultati del secondo trimestre del 2022 (27 luglio) potrebbe essere costituito dall’update sull’eventuale richiesta a BCE per la seconda tranche da 1 miliardo (5% della capitalizzazione di mercato)”.
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Riguardo alla preview su Intesa SanPaolo, anche in questo caso Andrea Lisi ribadisce il rating buy, a fronte di un target sul prezzo a 2,7 euro, rispetto alla chiusura del titolo a 1,75 euro.
Così come nel caso di UniCredit, gli analisti di Equita SIM prevedono “un trimestre solido dal punto di vista operativo e coerente con le nostre stime”, ricordando che i risultati della banca guidata da Carlo Messina saranno resi noti il prossimo 29 luglio.
“Complessivamente ci aspettiamo un buon trimestre sul fronte operativo. A livello di margine di interesse non riteniamo che l’incremento della curva dei tassi abbia già mostrato significativi impatti a livello di top line, probabilmente più visibili dal secondo semestre. Sul fronte delle commissioni a fronte di un certo rallentamento delle commissioni da asset management (anche per via di minori performance fees collegate con l’andamento negativo dei mercati) ci aspettiamo invece una complessiva tenuta di quelle da attività bancaria. Sotto la linea operativa, riteniamo che anche per il secondo trimestre il costo del rischio si sia mantenuto su livelli estremamente contenuti, mentre non escludiamo che possano essere considerati ulteriori accantonamenti delle esposizioni in Russia (c.800 milioni nel primo trimestre del 2022)”.
“In dettaglio, per il secondo trimestre del 2022 stimiamo:
- Margine di interesse: 2 miliardi (+1% su base trimestrale)
- Fatturato: 5 miliardi (-7% su base trimestrale, per via di minori fees e trading)
- Utile operativo: 2,5 miliardi, con C/I ad un eccellente 51%
- Accantonamenti per perdite sui crediti: 9 miliardi (costo del rischio = 75bps)
- Utile netto: 1 miliardo (-4% su base trimestrale)”.
“Sul fronte del capitale – prosegue ancora Andrea Lisi – ci aspettiamo un CET1 in area 12,5% (13,6% al 1Q22), considerando l’impatto da buyback di circa 100 punti base, la presenza di headwind regolamentari e l’andamento dello spread. Qualora il set di risultati dovesse risultare coerente con le nostre attese, riteniamo che Intesa SanPaolo sia nella posizione di reiterare la guidance indicata nel primo trimestre del 2021, dando buona visibilità sul raggiungimento di almeno la soglia inferiore (utile netto ben superiore a 3 miliardi nell’ipotesi conservativa di passaggio a Stage 3 della maggior parte dell’esposizione alla Russia)“.
“Continuiamo a ritenere Intesa SanPaolo – conclude la nota di Equita – come un profilo resiliente e con un business model diversificato che garantisce una profittabilità ben superiore alla media di settore anche in un contesto di mercato maggiormente sfidante, oltre ad essere tra le banche con la maggiore sensitivity del margine di interesse a un rialzo dei tassi (900 milioni di margine di interesse per 50bps). Confermiamo il BUY con il titolo che, dopo aver perso circa -38% dai picchi di febbraio, tratta ora con un 2023E P/E = 7x, P/TE < 0.7x e offre un dvd yield 2022-23 > 8%-10% (a cui si aggiunge il buyback in corso per 1,7 miliardi, autorizzato da BCE per arrivare fino a 3,4 miliardi)”.