Unicredit corre in Borsa, nessuna indagine Bce su transazione FINO
A Piazza Affari si muove bene oggi il titolo Unicredit che segna dopo la prima mezz’ora di contrattazioni un progresso dell’1,40% a 16,69 euro. A ridare fiato al titolo, reduce da un mese di ottobre difficile chiuso con un saldo di oltre -8%, è la precisazione arrivata dalla banca milanese che ha smentito la possibilità di un’indagine Bce legata all’operazione FINO, che nei mesi scorsi ha portato alla cessione di Npl per 17,7 miliardi di euro. Le indiscrezioni dei giorni scorsi rilanciate da Bloomberg mettevano in dubbio il prezzo della transazione, al 13% del valore dei crediti cederiorati oggetto di cessione, con alcune commissioni pagate dalla banca italiana agli acquirenti Pimco e Fortless per gestire gli NPL che potrebbero aver gonfiato il prezzo.
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UniCredit ha precisato che tutti i costi e le spese relativi alla transazione FINO (Failure is not an Option) sono stati contabilizzati, incluso un costo non ricorrente di 80 milioni di euro registrato nella “Non Core” nel terzo trimestre 2017 come già evidenziato nel comunicato stampa del 24 ottobre sui risultati preliminari del terzo trimestre.
L’istituto di piazza Gae Aulenti ha anche sottolineato come la BCE ha poteri di vigilanza, tuttavia la quantificazione del prezzo della transazione FINO non rientra nel suo mandato diretto. “Pertanto qualsiasi accusa di indagine in corso è priva di fondamento”, rimarca la banca. Come da prassi, tutte le informazioni relative alla transazione sono state trasmesse ad autorità sia regolamentari che di vigilanza e sono state riviste da revisori esterni. UniCredit inoltre conferma che il prezzo medio del trasferimento dei portafogli venduti come parte della transazione FINO, pari a circa il 13 per cento del valore contabile lordo (17,7 miliardi di euro, calcolati al 30 giugno 2016), è stato usato per predisporre le dichiarazioni pro-forma. Per quanto riguarda le commissioni di gestione, le medesime sono dedotte dalla performance del fondo e imputate proporzionalmente a ciascun investitore del fondo sulla base delle quote detenute. Le commissioni di gestione sono coerenti con la prassi di mercato.
La cessione di Npl per 17,7 mld da parte di Unicredit è stata la più grande del suo genere in Italia e rappresenta un pilastro chiave del piano presentato a fine 2016 dall’amministratore delegato Jean Pierre Mustier.
La seconda fase di FINO, ha precisato Unicredit, sta procedendo come da piano e UniCredit si aspetta di ridurre la propria quota al di sotto del 20 per cento entro fine anno. La Banca rimarca che ha già selezionato una controparte per un portafoglio e ha individuato alcuni offerenti per un altro portafoglio. Non appena avrà ridotto la sua quota al di sotto del 20 per cento, UniCredit applicherà un “Significant Risk Transfer” alla BCE, attendendo un impatto sul CET1 ratio fully loaded di circa +10 pb.