Notizie Notizie Italia UniCredit sotto attacco, tra i titoli più shortati. Gli altri nomi

UniCredit sotto attacco, tra i titoli più shortati. Gli altri nomi

26 Aprile 2023 12:22

UniCredit ma non solo. Le altre banche europee attaccate dagli short seller

L’attacco short contro i titoli delle banche europee, UniCredit in primis, continua.

In un momento in cui i titoli del settore tornano a perdere terreno, con UniCredit e Banco BPM che scivolano sul Ftse Mib di Piazza Affari anche nella sessione odierna, vale la pena riprendere un articolo pubblicato da Reuters, che parla delle manovre degli short seller.

L’articolo rivela che in realtà gli investitori – hedge fund in primis- che hanno lanciato le scommesse ribassiste contro i titoli delle banche hanno perso in realtà dall’inizio di aprile una cifra stimata a 1 miliardo di dollari.

I dati arrivano dalla società di analisi Ortex, che ricorda come gli short seller abbiano incassato a marzo, nei giorni del panico che ha investito il comparto, ben 2,7 miliardi: il guadagno più alto incassato con le operazioni di vendite allo scoperto sul settore delle banche europee in più di un anno.

Il panico sulle banche, in teoria, è finito. Ma è finito davvero?

Nello stesso momento in cui scriviamo i titoli delle banche europee, italiane incluse, pagano il ritorno delle preoccupazioni per il settore, rinfocolato da alcune notizie, come quella che vede protagonista First Republic e i dati orribili relativi alla fuga di depositi che ha colpito l’istituto Usa nel primo trimestre dell’anno.

First Republic, va ricordato, è la banca regionale americana finita nel mirino dei sell in quanto identificata dagli investitori come la prossima banca a fare crac dopo il fallimento di Silicon Valley Bank (SVB) .

Ieri il titolo First Republic è tornato ad affondare a Wall Street, crollando del 50% e riaccendendo i timori sulla capacità della banca di sopravvivere.

Negli ultimi giorni, l’attenzione degli operatori di mercato si è focalizzata anche sui conti di UBS, i primi post acquisizione di Credit Suisse, e sui numeri del disastro bank run  di quest’ultima.

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Tra gli hedge fund che hanno accumulato posizioni short contro i titoli delle banche europee si mettono in evidenza Bridgewater Associates, Millennium Management e Marshall Wace:

questi investment managers hanno aumentato le scommesse al ribasso sulle azioni, a seguito del collasso di Silicon Valley Bank. E gli ultimi dati di Breakout Point  visionati da Reuters venerdì scorso mostrano che l’attività di short selling sul comparto bancario è rimasta invariata.

A tal proposito Ortex stima che gli short interest sulle banche europee si aggirano attorno all’1% del flottante, al record degli ultimi 11 mesi.

Tra i 15 titoli più shortati c’è proprio UniCredit, stando ai numeri di Ortex e S&P Global Market Intelligence:

a tal proposito, vale la pena far notare che il titolo della banca guidata dal ceo Andrea Orcel  ha segnato un recupero del 35% circa dai minimi testati nel mese di marzo, balzando al record dal 2016.

Tra l’altro UniCredit ha sovraperformato l’indice STOXX European banks share index, che ha recuperato fino a +18% rispetto ai minimi di marzo.

Tra gli altri titoli più shortati figurano BNP, Santander e ABN, tutti i titoli che hanno più che dimezzato le loro perdite rispetto all’inizio di marzo.

Un’altra banca molto shortata è Svenska Handelsbanken, che in Borsa rimane sotto pressione però del 12% dai minimi testati durante il tracollo delle banche.

Ma gli hedge fund rischiano di rimanere scottati

Detto questo, gli hedge fund rimarranno tuttavia probabilmente scottati dalle scommesse short che hanno lanciato.

Intervistato da Reuters Carlo Franchini, responsabile della divisione di clienti istituzionali di Banca Ifigest,ha ricordato che “i tassi di interesse hanno sostenuto in modo significativo i margini di interesse (degli istituti), che per ora non scenderanno”.

Per Franchini, dunque, “non è ancora il momento di lasciare i finanziari fuori dal vostro portafoglio”.

La stagione delle trimestrali delle banche europee dovrebbe confermarsi, inoltre, positiva.

Refinitiv IBES ritiene in particolare che le società finanziarie europee dovrebbero riportare utili del primo trimestre dell’anno in crescita del 31%, e del 19,5% nell’intero anno.

Ma non tutti gli outlook sono positivi.

Sempre Reuters riporta che un sondaggio stilato da Bank of America ha messo in evidenza che i gestori dei fondi hanno tagliato la loro esposizione verso le banche, ad aprile, al minimo dal maggio del 2020, mese tra i più bui della pandemia Covid-19.

Motivo: con il rischio recessione, i gestori hanno preferito puntare su settori difensivi più a prova di recessione.