UBS: bond Cina, mercato chiave nel 2020 anche grazie a promozione JP Morgan. C’è poi chi consiglia queste azioni
Gli analisti di UBS Asset Management ne sono convinti: i bond onshore cinesi saranno l’anno prossimo un mercato obbligazionario chiave, beneficiando anche di nuovi ulteriori tagli ai tassi di interesse da parte della People’s Bank of China che, secondo gli esperti, saranno lanciati nel primo semestre del 2020.
UBS fa notare che i flussi stranieri che si stanno riversando nel mercato dei bond cinesi sono già in rialzo, visto che – fanno notare – l’ammontare di questi bond in mano agli investitori esteri è balzato di ben il 30%, su base annua, negli ultimi cinque anni.
Dallo scorso aprile l’indice di riferimento per i bond, il Bloomberg Barclays Global Aggregate Index, comprende inoltre anche i bond cinesi (anche se, l’inclusione diventerà effettiva nell’arco dei prossimi 20 mesi).
Gli analisti prevedono che, una volta che il processo di inclusione sarà terminato, almeno $150 miliardi di flussi stranieri si riverseranno nel mercato obbligazionario cinese, che è il terzo più grande al mondo, dopo quelli di Usa e Giappone, per un valore di $13 trilioni.
Tra l’altro J.P. Morgan ha già reso noto che aggiungerà i bond governativi cinesi al suo indice Government Bond Index Emerging Markets a partire dal prossimo mese di febbraio: un’altra promozione importante, che ha il potenziale di attrarre miliardi di dollari nei mercati cinesi.
Ma la Cina non si confermerà attraente “solo per i suoi bond”.
Gli analisti di Credit Suisse guardano infatti con favore ai titoli attivi nel mercato immobiliare cinese, stimando una crescita del fatturato e degli utili del settore, pari rispettivamente a +21% e +18% nel corso del 2020. Credit Suisse è dell’idea, inoltre, che le autorità di Pechino lanceranno misure di investimenti più di supporto al mercato del mattone. A ciò si aggiunga il fatto che “le valutazioni viaggiano a livelli attraenti”. Di conseguenza, “se le politiche saranno allentate, le valutazioni potrebbero tornare alla loro media storica, offrendo un margine di rialzo del 20%”. Altro asset in più, queste azioni pagano un dividend yield elevato, pari a +6,3%. Anche gli analisti della banca di investimenti giapponese Nomura sono ottimisti sul settore e sull’intenzione di Pechino di migliorare la liquidità del comparto.