Ubi Banca: secondo bond senior non-preferred benchmark a 5 anni per 500 mln
Ubi Banca ha lanciato ieri con successo la sua seconda emissione obbligazionaria senior non-preferred. Si tratta di un’emissione benchmark a 5 anni a tasso fisso per un ammontare di 500 milioni di euro, a valere sul programma Emtn del gruppo e destinato ai mercati istituzionali.
Nel corso della mattinata sono stati ricevuti ordini da circa 90 investitori, per un totale prossimo a 1 miliardo di euro. L’allocazione finale ha visto la sottoscrizione per il 45% da parte di investitori italiani e per il restante 55% da investitori esteri, con forte presenza di investitori francesi (17%) seguiti da investitori inglesi e irlandesi (14%), paesi nordici (8%), tedeschi e iberici (ciascuno 5%), svizzeri (4%) e altri (2%). È stata prevalente la sottoscrizione da parte di fondi d’investimento e asset manager (65%), seguita da quella di banche (20%), banche centrali (7%), assicurazioni (4%) e altri intermediari finanziari (4%).
L’affluenza degli ordini durante il processo di collocamento ha consentito di ridurre lo spread finale a 290 punti base sopra il tasso mid swap a 5 anni, rispetto ai 305 punti base “area” inizialmente annunciati. La cedola fissa, pari a 2,625%, è pagabile in via posticipata il 20 giugno di ogni anno. Il prezzo di riofferta è stato fissato in 99,465% e il relativo rendimento a scadenza a 2,741%. La data di regolamento sarà il 20 giugno 2019, mentre la scadenza è fissata al 20 giugno 2024.
Spread sul midswap dimezzato rispetto al bond di aprile
Nell’emissione di aprile 2018, invece, Ubi aveva collocato un bond dal taglio uguale, 500 milioni di euro, con una cedola dell’1,75%, ovvero 145 punti base di spread sul midswap. Circa la metà di quello di quello di ieri (290 punti base). Un fatto messo in evidenza oggi dagli analisti di Banca Akros che hanno confermato il rating neutral e il target price a 2,90 euro. “Dato che i costi di finanziamento sono notevolmente aumentati nell’ultimo anno, UBI ha iniziato a rivalutare i propri finanziamenti al fine di preservare il proprio margine di interesse netto (NIM)” spiegano gli analisti di Akros.
Anche Mediobanca è della stessa idea, sottolineando che “nell’aprile 2018 Ubi Banca aveva emesso un prestito obbligazionario senior non-preferred da 500 milioni di euro con scadenza a cinque anni (vale a dire con le stesse caratteristiche dell’ultimo emesso) con cedola dell’1,75%, che rappresentava uno spread di 145 punti base su midswap. Lo spread sul midswap del bond emesso è esattamente il doppio rispetto ad aprile 2018 (290 vs 145 punti base)”. Mediobanca ha una raccomandazione Neutral su Ubi con prezzo obiettivo di 3 euro. Invece Banca Imi, dopo aver preso atto della notizia, ha confermato l’add con target price 3,9 euro.
Si segnala infine che questa è una categoria particolare di emissione bancaria. Si tratta di un’obbligazione senior non preferred o Tier 3, uno strumento di nuovo tipo già ampiamente utilizzata dal 2016 in Francia. In Italia la prima emissione risale a gennaio 2018 quando UniCredit emise sul mercato i primi 1,5 miliardi di euro di bond a 5 anni. Sono obbligazioni che vengono dopo il debito senior e i conti correnti oltre 100 mila euro ma prima del mondo dei subordinati, quindi gli T2, gli At1 e il Cet 1. Vanno a rafforzare la solidità di capitale della banca e possono essere sottoscritti solo da soggetti istituzionali.