Ubi Banca: pronta a estendere alleanza con Cattolica, in vista ruolo attivo M&A banche
Ubi Banca starebbe pensando di estendere la sua partnership assicurativa con Cattolica, per un periodo limitato di tempo, in attesa di una nuova ondata di consolidamento tra banche di media dimensione. E’ quanto hanno riportato a Reuters alcune fonti di mercato. L’articolo di Reuters ricorda come la quinta banca italiana venga considerata come quella che assumerà un ruolo attivo nel nuovo round di M&A previsto tra gli istituti di secondo livello, alle prese con un contesto caratterizzato da tassi negativi, una economia stagnante e una rivoluzione digitale nel settore bancario.
Viene ricordato anche che Ubi sta cercando da un po’ di riorganizzare il proprio business assicurativo, valutato 1 miliardo di euro, nell’ambito di un piano triennale che prevede la ricerca di un nuovo socio, e che dovrebbe essere svelato il prossimo mese.
Ma le fonti riferiscono che, alla fine, Ubi Banca opterà probabilmente per una estensione di breve termine della joint venture di bancassurance che ha creato con Cattolica, e che scadrà a dicembre; la banca, aggiungono le stesse fonti, potrebbe anche decidere di estendere la joint-venture sull’assicurazione nel ramo vita siglata con la britannica Aviva, oltre dicembre.
Sia Aviva che Cattolica (quest’ultima è la quinta compagnia assicurativa italiana il cui maggiore azionista è Berkshire Hathaway, la holding creata dall’oracolo di Omaha Warren Buffett) hanno preferito non commentare. Alla domanda sulla possibilità di estendere l’alleanza con Cattolica al di là dei termini di scadenza, a margine di un evento che si è tenuto ieri, il ceo di Ubi Victor Massiah ha parlato di diverse discussioni che vanno avanti, aggiungendo che la banca informerà il mercato a tempo debito.
Da segnalare il ruolo sempre più importante che il business di assicurazione sta ricoprendo nella redditività degli istituti di credito. Le attività assicurative di Ubi Banca hanno inciso per esempio per il 15% sugli utili netti che Ubi Banca ha riportato tra gennaio e settembre e includono sia le partecipazioni che il gruppo ha nelle due joint venture citate che la piccola compagnia di assicurazioni BAP Assicurazioni.
Gli accordi di bancassurance – che, precisa Reuters- permettono a una compagnia di assicurazioni di vendere i propri prodotti ai clienti della banca – potrebbero avere inoltre un ruolo anche in possibili fusioni che potrebbero coinvolgere Ubi Banca e le rivali Banco BPM e Bper, così come Monte dei Paschi di Siena, al momento controllata dal Tesoro.
Secondo Goldman Sachs, gli smobilizzi di crediti deteriorati su larga scala, un contesto politico più stabile e lo spazio limitato per avviare ulteriori tagli dei costi sono fattori che dovrebbero facilitare il processo di consolidamento tra le banche italiane.
E molti scommettono su un asse Ubi Banca-Bper, come ha fatto notare un banchiere, facendo notare che UnipolSai, la compagnia di assicurazione partner di Bper, è anche il maggiore azionista della banca, detenendo una quota di maggioranza pari al 20%.
“Sono la combinazione migliore”, ha scritto Equita, facendo notare che Bper e Ubi potrebbero vendere parte dei loro business assicurativi, di asset management o di recupero crediti, al fine di coprire i costi di ristrutturazione che dovessero emergere da qualsiasi tipo di eventuale fusione.