Ubi Banca: ‘autonomia è valore per tutti gli stakeholder’. Ma Intesa SanPaolo non molla, ‘ops valida più che mai’
Dossier Ubi Banca-Intesa SanPaolo sotto i riflettori, dopo le dichiarazioni che sono arrivate da entrambe le banche.
Nel giorno dell’assemblea annuale degli azionisti – rigorosamente a porte chiuse per l’emergenza COVID – Ubi Banca ha rivendicato il valore della propria autonomia, e la propria solidità, che rimane in essere anche in tempi di coronavirus.
Rispondendo alla domanda scritta di un socio sulla possibilità di un’aggregazione con Intesa SanPaolo, che potrebbe magari rendere più solida la banca considerato lo stato attuale di crisi COVID, l’istituto ha risposto che “in tale contesto è pienamente confermata la capacità della banca di porsi come solido operatore e assolvere quel ruolo che ne ha storicamente contraddistinto l’attività”.
D’altronde, i risultati dell’esercizio 2019 “hanno confermato il sempre crescente miglioramento della situazione patrimoniale e finanziaria, con l’importante riduzione dei crediti deteriorati e il rafforzamento del Cet1, nonché l’efficienza e la solidità della banca”.
Questi elementi, ha sottolineato ancora Ubi, “unitamente alla strategia di pianificazione e sviluppo perseguita negli anni, con primaria attenzione alle risorse umane e agli investimenti tecnologici, rappresentano solide basi per affrontare la grave emergenza sanitaria causata dal virus Covid-19 e le relative ripercussioni sul piano sociale, economico e finanziario”.
A ribadire come Ubi Banca sia solida senza bisogno di avere alcun assist da una operazione di M&A è stata anche la presidente Letizia Moratti:
L’autonomia di Ubi Banca – ha detto – è “un valore per tutti gli stakeholder, siano essi azionisti, clienti o dipendenti”. Ancora Moratti: “Questa fase di forzato rallentamento non ci fermerà. Abbiamo un piano industriale forte che il mercato ha accolto a pieni voti”.
Ma il corteggiamento serrato di Intesa SanPaolo di certo non si ferma. E’ quanto ha assicurato l’AD Carlo Messina, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica:
“L’Ops è più che mai valida, andiamo avanti con grande determinazione puntando su una maggiore offerta di credito, valorizzazione delle persone e dei territori, tutela occupazionale e interventi per il sociale. Sono sempre più convinto che lo scenario bancario italiano cambierà profondamente quest’anno, e la dimensione sarà ancora più importante: per resistere alle insidie, garantire adeguata redditività agli azionisti, supportare al meglio la clientela. La gran parte dei vantaggi dell’operazione la otterremo anche in presenza di adesioni al 50% più uno del capitale di Ubi, e in quel caso saremo lieti di avere come azionisti di minoranza gli azionisti che non aderiranno”.