Turchia: banca centrale scende in campo per sostenere la lira. Analisti scettici
Nuove misure della Banca Centrale turca per sostenere la lira. La Central Bank of the Republic of Turkey (CBRT) ha annunciato di aver ridotto dal 60 al 55 per cento il limite massimo per il servizio di scambio in valuta estera e di aver tagliato tutte le tranche di 5 punti. I provvedimenti dovrebbero comportare il ritiro di liquidità per 5,3 miliardi di lire turche (1,19 miliardi di euro) e fornire alle banche fondi per 1,4 miliardi.
Per mezzo del Reserve Options Mechanism (ROM), gli istituti di credito possono scambiare i loro depositi in dollari, euro e oro in lira per soddisfare le esigenze di richieste in valuta. “Negli ultimi tempi, i mercati hanno fatto registrare un andamento dei prezzi non conforme ai fondamentali economici” riporta la nota diffusa dalla banca centrale. I provvedimenti sono stati presi “nell’ottica di sostenere la stabilità dei prezzi e del sistema finanziario”.
Inoltre, nell’ambito dei servizi relativi esportazioni e di cambio, l’istituto ha comunicato di aver fissato i cross della lira rispetto al dollaro e all’euro per i rimborsi di riscatti di credito: i pagamenti possono essere effettuati in lire a un tasso di 3,70 per dollaro, 4,30 per euro e 4,80 per sterlina.
Venerdì, la notizia del balzo dell’inflazione dall’11,2 all’11,9% annuo (livello maggiore dall’ottobre del 2008), ha spinto l’incrocio con il dollaro fino a 3,88909 TRY, non lontano dal massimo storico fatto segnare a gennaio a 3,94103. Nell’ultimo mese l’incrocio è salito del 6,7% portando il saldo annuo al 22,2%.
“Come al solito, la CBRT rifiuta di accettare la realtà: […] l’economia è in fase di surriscaldamento dopo essere stata sovra-stimolata”, ha detto Tim Ash di Bluebay Asset Management. “Dubito che le misure si rivelino un successo, probabilmente rappresenteranno una soluzione temporanea”. “La CBRT continua a tergiversare. Non c’è ombra di un restringimento. Per quanto riguarda la lotta all’inflazione, la credibilità è sparita”.
Un paio di settimane fa, il primo ministro Binali Yildirim ha annunciato che il governo è al lavoro per ridurre i tassi di riferimento ad un “livello accettabile”. Il 26 ottobre la Banca centrale ha annunciato di aver confermato il tasso overnight al 9,25%. Stabile anche il saggio sui prestiti, al 7,25%, e quello repo a una settimana, al 8%.
A dispetto di una stima governativa al 5,5%, ed Erdogan ha fatto sapere che non si stupirebbe di un tasso al 7%, gli analisti stimano che il Pil del Paese nel 2017 segnerà un +5,1% (+3,4% nel 2018).