Trump ancora contro la Fed: ecco perchè è stato ‘un errore alzare i tassi’
Trump torna ad attaccare la Federal Reserve (Fed). Non è nuovo a questo tipo di azioni, ma nel giro di 24 ore ha sferrato un doppio attacco: prima nel corso di una intervista alla Cnbc, in cui ha ribadito che la banca centrale americana ha sbagliato ad alzare i tassi, e poi su Twitter ribadendo che “i tassi troppo alti mettono gli Stati Uniti in posizione svantaggio”. E in questo contesto il presidente americano vede di buon occhio una inflazione contenuta.
I tweet di fuoco contro Fed
Su Twitter il numero uno della Casa Bianca scrive: “Il tasso di interesse della Fed è troppo alto e a questo si aggiunge il ridicolo programma di quantitative tightening”. Secondo Trump la Fed “non ha la minima idea” di quello che sta facendo. Sempre sul social Trump sottolinea che “l’euro e le altre valute sono svalutate rispetto al dollaro, mettendo gli Stati Uniti in grave svantaggio”. In un secondo tweet elogia poi l’inflazione contenuta: “Gli Stati Uniti hanno un’inflazione molto bassa, una cosa bellissima!”.
L’intervista a Cnbc
Ieri nel corso di un’intervista a Cnbc Trump ha criticato l’operato di Powell & Co., in particolar modo la decisione di rivedere al rialzo di tassi troppo velocemente, dando alla Cina un vantaggio nei negoziati commerciali. “La Cina ha svalutato la propria valuta e gli abbiamo dato un enorme vantaggio – afferma Trump -, noi invece non possiamo farlo perché abbiamo la Fed” che “non mi ha ascoltato e ha commesso un errore nell’alzare i tassi di interesse troppo velocemente”, dichiara Trump in un’intervista a Cnbc, definendo le azioni della Fed distruttive.
Aspettando la riunione del Fomc
Intanto l’attenzione del mercato è rivolta alla riunione del Fomc, il braccio operativo della Fed, in agenda il 18 e il 19 giugno. Non solo per le dichiarazioni di Trump, ma soprattutto dopo le ultime indicazioni ‘dovish’ che sono arrivate da alcuni membri della Fed, Powell in testa. Sul mercato sono arrivati segnali sempre più forti che un taglio dei tassi d’interesse potrebbe essere il prossimo passo per la banca centrale Usa. Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha detto che presto potrebbe essere giustificato un taglio dei tassi. Il presidente della Fed, Jerome Powell, si è limitato a dire che la banca centrale monitora da vicino le implicazioni di una disputa commerciale su mercati e crescita economica ed è pronto ad “agire come appropriato” per sostenere l’espansione dell’economia.
Secondo la view di Intesa Sanpaolo, il meeting di giugno sarà usato dalla Fed come un veicolo per comunicare ufficialmente la fine della pausa e l’apertura di una fase di bias verso il basso per i tassi, e per dare indicazioni di uno spostamento di opinioni verso un taglio nell’estate, sempre condizionato all’evoluzione di dati e prospettive economiche (aggiornate proprio nel prossimo meeting).
Intanto domani l’appuntamento è fissato con l’inflazione degli Stati Uniti, in uscita alle 14.30 italiane. Secondo il consensus Bloomberg, l’inflazione dovrebbe rallentare a maggio, passando dal 2% su base annua all’1,9 per cento. Un dato che finirà sul tavolo di Powell e dei membri della Fed.
La reazione dei mercati: peccano di ottimismo?
“E’ soprattutto in merito alle aspettative di una riduzione dei tassi della Fed che gli investitori stanno probabilmente peccando di eccesso di ottimismo“, afferma Olivier De Berranger, chief investment officer di La Financière de l’Echiquier, facendo il punto sui mercati. “Si aspettano – prosegue l’esperto – più di due tagli dei tassi entro la fine dell’anno il che, a meno di un rallentamento repentino dell’economia statunitense, sembra improbabile. Il rischio di delusione è quindi elevato”. A tutto ciò si aggiungono degli indicatori macroeconomici non brillanti, afferma De Berranger, con un PMI manifatturiero globale che scende sotto i 50 per la prima volta in più di 3 anni e un PMI composito globale attestato sui minimi, oltre a una curva dei tassi USA nettamente invertita: la situazione è un chiaro invito a guardare il fervore degli ultimi giorni con cautela.