Tronchetti si tiene Pirelli fino al 2023, Borsa plaude. Adesso focus su nuovi target
Pirelli verso il rinnovo del patto che scade nel 2020 e Marco Tronchetti Provera appare prossimo alla conferma alla guida del gruppo. L’amministratore delegato, che possiede circa il 4% del capitale attraverso Camfin, stando a quanto riportano oggi diverse fonti stampa, sarebbe riuscito a farsi confermare da ChemChina alla guida della società fino all’approvazione del bilancio 2022. L’accordo dovrebbe essere formalizzato entro il primo agosto, quando insieme alla semestrale sarà annunciata la data del nuovo piano industriale.
Indicazioni che sono state accorte bene dal mercato con titolo arrivato a +1% in avvio di giornata dopo il tonfo del 3% della vigilia in scia ai crescenti timori di un warning sui conti.
Oltre alla conferma di Tronchetti, l’accordo vedrà il mantenimento dell’italianità (trasferimento della sede all’estero e know-how solo con l’approvazione del 90% del capitale). “Riteniamo che ciò garantisca la continuità della strategia che dal punto di vista industriale si è dimostrata corretta”, commenta Equita. Nessuna delle fonti fa riferimento alla possibilità che ChemChina possa vendere dei titoli, rumour circolato nei mesi scorsi.
A novembre il nuovo piano con target più conservativi
Le previsioni per il triennio 2020-2022 saranno invece illustrate insieme ai risultati dei primi nove mesi, che al momento sono attesi per il 12 novembre. Un piano che, stando a quanto riferisce oggi Repubblica, andrà a correggere al ribasso quanto indicato in sede di ritorno in Borsa nell’ottobre del 2017. Pirelli aveva promesso agli investitori ricavi in crescita del 9% all’anno fino al 2020, margini pari al 23-24% dei ricavi a livello di margine operativo lordo (mol) rettificato e del 18,5-19,5% a livello di utile operativo rettificato, con debiti in calo a meno di due volte il mol grazie alla generazione di cassa.
Il difficile contesto di mercato, dove i costi delle materie prime mettono sotto pressione i margini e i ricavi soffrono insieme al comparto auto, fa propendere gli analisti a credere che in occasione della semestrale Pirelli lancerà un warning sui ricavi 2019 rivedendo al ribasso anche le stime di redditività. Ieri Mediobanca Securities aveva rimarcato che il 2019 si potrebbe chiudere con 5,37 miliardi di fatturato e 1,01 miliardi di risultato operativo, poco sotto il target di Pirelli che prevede per quest’anno ricavi per 5,4-5,5 miliardi e un utile operativo di 1,02-1,04 miliardi. Equita, invece, ha limato al ribasso del 3% il prezzo obiettivo e si aspetta un warning sugli utili anche alla luce dei deludenti risultati appena annunciati da Michelin.