Trimestrali Microsoft e Alphabet. Focus utili e fatturato
Trimestrali Alphabet e Microsoft: ecco come è andata
Alphabet e Microsoft hanno dato ufficialmente il via alla stagione delle trimestrali delle Big Tech Usa, annunciando ieri, dopo la fine della sessione a Wall Street, i conti relativi al primo trimestre dell’anno.
Alphabet, la Big Tech americana a cui fa capo Google, ha annunciato anche che il cda ha autorizzato una operazione di buyback del valore di 70 miliardi di dollari.
L’utile netto della casa madre di Google è sceso nei primi tre mesi dell’anno a $15,05 miliardi, o $1,17 per azione, rispetto ai $16,44 miliardi, o $1,23 per azione, dello stesso trimestre dell’anno precedente.
L’eps si è confermato comunque superiore rispetto agli $1,07 per azione attesi dagli analisti interpellati da Refinitiv.
Il fatturato del gruppo è salito del 3% su base annua a $69,79 miliardi, rispetto ai $68,9 miliardi previsti dal consensus.
LEGGI ANCHE
Google VS Microsoft tra utili e sfida AI
Alphabet: tempi d’oro alle spalle?
Per la prima volta dopo quattro trimestri consecutivi in cui aveva deluso l’outlook degli analisti, Alphabet ha riportato conti migliori delle stime.
Va detto tuttavia che i tempi d’oro sembrano alle spalle, visto che la Big Tech continua da diversi trimestri a riportare una crescita del giro d’affari di una cifra percentuale, dopo quasi 20 anni in cui l’espansione era stata decisamente più veloce.
Inoltre, con la paura delle aziende dell’avvento di una recessione, il mondo Corporate continua a tenere sotto controllo gli investimenti in pubblicità e marketing, a danno delle entrate di Google, Facebook e altri gruppi online.
Nello specifico, il fatturato pubblicitario di YouTube è ammontato a $6,69 miliardi, meglio dei $6,6 miliardi attesi dagli analisti di StreetAccount.
Il fatturato di Google Cloud è stato pari a $7,45 miliardi, lievemente al di sotto dei $7,49 miliardi previsti.
I costi di acquisizione del traffico si sono attestati a $11,72 miliardi, livello inferiore rispetto agli $11,78 miliardi previsti.
Microsoft annuncia guidance migliore delle stime
Passando a Microsoft, l’utile netto del colosso americano dei software è salito nel terzo trimestre fiscale del 9% a $18,3 miliardi, o $2,45 per share, rispetto ai $16,73 miliardi, o $2,22 per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso.
In particolare, l’utile per azione, pari a $2,45 per azione, ha battuto l’eps di $2,23 per azione atteso dal consensus degli analisti intervistati da Refinitiv.
Il fatturato si è attestato a $52,86 miliardi, in crescita del 7% rispetto ai $49,36 miliardi del terzo trimestre fiscale del 2022, e a un valore più alto dei $51,02 miliardi attesi.
Microsoft ha annunciato una guidance sul fatturato migliore delle attese.
L’outlook prevede un range compreso tra $54,85 miliardi e $55,85 miliardi, con la media del range, pari a $55,35 miliardi, che implica una crescita del giro d’affari pari a +6,7%, superiore ai $54,84 miliardi previsti dal consensus.
Microsoft: il fatturato delle diverse unità, dal cloud a Office
Nel dettaglio, il business Intelligent Cloud di Microsoft, di cui fanno parte le divisioni Azure public cloud, Enterprise Services, SQL Server e Windows Server, ha generato un fatturato di $22,08 miliardi, in crescita di oltre il 16% and superiore ai $21,94 miliardi attesi dagli analisti intervistati da StreetAccount.
Il fatturato di Azure e di altri servizi cloud offerti da Microsoft è salito del 27%, rispetto al +31% del trimestre precedente, portandosi lievemente al di sopra della media delle stime degli analisti intervistati dalla CNBC, pari a +26,5%, ma a un ritmo di crescita lievemente inferiore al +27,2% previsto da StreetAccount.
Il business Productivity and Business Process, a cui fanno capo le attività di Dynamics, LinkedIn e Office, ha assistito a un rialzo del giro d’affari pari all’11% su base annua, a quota $17,52 miliardi, oltre i $17,05 miliardi attesi.
A tal proposito Microsoft ha sottolineato che la crescita del fatturato per utente ha aiutato il gruppo a incassare un giro d’affari superiore del 14% dagli abbonamenti al software commerciale Office 365.
L’unità More Personal Computing, che include Bing, Windows, Surface e Xbox, ha incassato un fatturato di $13,26 miliardi, in calo del 9% ma a un livello superiore rispetto ai $12,25 miliardi previsti dal consensus di.
Bing conta ora più di 100 milioni di utenti giornalieri attivi, mentre il fatturato derivante dagli abbonamenti alla divisione gaming si sta avvicinando a quota $1 miliardo, come ha detto il ceo di Microsoft Satya Nadella.
Le vendite delle licenze per il sistema operativo Windows ai produttori di dispositivi elettronici sono scese invece del 28%, a fronte di un livello più alto delle scorte.
Microsoft e Alphabet: il commento di eToro
Così Josh Gilbert, market analyst di eToro, commenta le trimestrali di Microsoft e Alphabet, mettendo in evidenza la competizione che si intensificherà nel business dell’AI, intelligenza artificiale:
“Microsoft e Alphabet hanno entrambi conseguito solidi utili che hanno battuto le stime di Wall Street, attenuando i timori degli investitori in un contesto macro incerto. Si tratta di un ottimo inizio di settimana per il settore tecnologico e per i mercati azionari”.
Gilbert fa notare che “un aspetto fondamentale per gli azionisti è che la crescita del cloud rimane un punto luminoso per entrambe le società. Alphabet ha registrato una crescita del 28% delle vendite, segnando il suo primo utile trimestrale, mentre Microsoft ha registrato un enorme aumento del 31% e sta cercando di guadagnare quote su AWS, il leader del mercato”.
“Oltre al cloud – sottolinea il market analyst di eToro – il prossimo grande obiettivo è l’intelligenza artificiale: entrambi i colossi tecnologici considerano questa tecnologia fondamentale per la crescita futura e si affrontano in un testa a testa per il dominio del mercato. Microsoft è probabilmente in una delle posizioni più forti a Wall Street per il momento, dato il suo investimento in OpenAI che ha avuto un grande successo quest’anno. La preoccupazione di Alphabet è quella di tenere il passo, dato che l’IA potrebbe giocare un ruolo chiave nell’uso futuro dei motori di ricerca, cosa che Google ha dominato fino ad ora”.
“L’AI – conclude Gilbert – sta diventando il prossimo grande cambiamento nella tecnologia e nel prossimo decennio ci sarà un’intensa battaglia per la conquista di quote di mercato, e gli investitori staranno a guardare” .