Trimestrali banche Usa: Goldman Sachs, Citigroup e BofA battono le stime di Wall street
Le trimestrali delle banche americane continuano a fornire indicazioni positive e a battere le aspettative di Wall Street. Dopo i risultati di JPMorgan e Wells Fargo della scorsa settimana, oggi sono stati diffusi i conti di Citigroup, Bank of America e Goldman Sachs, che hanno superato le aspettative grazie soprattutto ai ricavi nel trading e alle commissioni, compensando la riduzione dei tassi avviata dalla Fed che pesa sul margine di interesse.
Bank of America: ricavi per $ 25,35 mld ed EPS $0,81
Bank of America ha registrato risultati migliori del previsto, beneficiando della volatilità dei mercati e di una crescita su base annua nei settori dell’investment banking, asset management e nel trading. Nonostante un calo del 2,9% a circa 14 miliardi di dollari, il margine di interesse è risultato superiore alle stime degli analisti (13,9 miliardi).
I ricavi da trading di azioni, reddito fisso, valute e materie prime sono aumentati del 12%, raggiungendo i 4,94 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Anche l’investment banking ha registrato performance migliori del previsto, con un incremento del 15% grazie alla ripresa delle attività di M&A, mentre le entrate da consulenze per fusioni e acquisizioni sono scese solo del 14%, meno del 24% previsto. I ricavi derivanti dall’emissione di azioni e debito sono invece aumentati rispettivamente del 16% e del 37%.
Nel complesso, i ricavi si sono attestati dunque a $25,35 miliardi, più dei 25,27 miliardi previsti. L’utile netto è risultato pari a 6,9 miliardi di dollari (Eps 81 centesimi), con una flessione minore rispetto alle stime degli analisti.
Citigroup: risultati sorprendenti nel trading
Anche per quanto riguarda i conti di Citigroup, l’attività di trading ha riportato risultati eccezionali, i migliori da oltre un decennio, grazie alla volatilità dei mercati che ha fatto salire i ricavi della divisione dell’1% a 4,82 miliardi di dollari (stima 4,6 miliardi). A questo risultato ha contribuito soprattutto l’aumento del 32% nei ricavi dal trading azionario a $1,24 miliardi (consensus 1,03 mld). Anche le altre quattro principali divisioni della banca – servizi, banking, wealth management e personal banking negli USA – hanno registrato un aumento delle entrate rispetto all’anno precedente.
In particolare, la divisione bancaria ha visto i ricavi crescere del 16%, con un aumento del 44% delle commissioni legate al settore investment banking. Anche i ricavi del settore servizi sono aumentati dell’8%, raggiungendo 5 miliardi di dollari, mentre quelli della divisione personal banking negli USA sono cresciuti del 3%, attestandosi sempre a 5 miliardi di dollari. La divisione wealth management ha registrato un aumento del 9%, raggiungendo i 2 miliardi di dollari.
Tuttavia, le maggiori perdite sui prestiti delle carte di credito hanno pesato sui profitti complessivi. L’utile netto è così diminuito del 9% a 3,2 miliardi di dollari (1,51 dollari per azione).
Il Ceo Jane Fraser ha comunque espresso soddisfazione per i risultati, interpretandoli come una conferma della validità della strategia di rilancio della banca.
Goldman straccia le attese sui ricavi ($12,7 mld)
L’utile di Goldman Sachs è aumentato del 45% nel terzo trimestre, grazie a una sorprendente crescita dei ricavi da trading azionario e alla ripresa dell’attività di investment banking ($1,87 miliardi). In particolare, i trader azionari hanno registrato il loro miglior trimestre da oltre tre anni (+18% a $3,5 miliardi), mentre i consulenti per le operazioni di M&A hanno incassato commissioni per 875 milioni di dollari (+5,3%), superiori alle stime. Le attività di emissione di azioni e debito hanno generato rispettivamente 385 milioni (+25%) e 605 milioni di dollari (+46%).
Tuttavia, i guadagni della banca sono stati condizionati da un calo, in linea con le previsioni, nel trading su reddito fisso (-12% a $2,96 miliardi).
I ricavi complessivi sono dunque saliti del 7% a 12,7 miliardi di dollari, a fronte di 11,77 miliardi previsti, mentre l’utile netto si è attestato a 2,99 miliardi di dollari ($8,4 per azione). Il rendimento del capitale proprio (ROE annualizzato) è stato del 10,4%, inferiore all’obiettivo prefissato dalla banca.
Malgrado la riduzione dei tassi di interesse, Goldman Sachs è riuscita a contenere le difficoltà nel settore retail posizionandosi meglio per una ripresa dell’investment banking. I risultati del trimestre includono un impatto di 415 milioni di dollari legato alla chiusura della partnership con General Motors nel settore delle carte di credito e l’abbandono di altre iniziative di retail.