Tria rassicura su spread, Salvini evoca aiuto extra Europa, ma paura è tanta e si spera sempre su QE bis
In realtà nel governo M5S-Lega sono tutti terrorizzati, incluso lo stesso ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, che nelle ultime ore ha rassicurato l’Italia dalla Cina, dove si trova in missione per rafforzare i rapporti economici con Pechino. Il ministro è arrivato a dire che lo spread BTP-Bund non solo non salirà, ma scenderà, quando i mercati capiranno i contenuti della legge di bilancio. Che, dunque, non dovrebbe essere fonte di preoccupazione, ma di speranza per l’Italia. Lo dice anche il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini: i mercati apprezzeranno la legge di bilancio, in quanto si tratterà di “una manovra di crescita, investimenti e lavoro. Sono convinto che i mercati riconosceranno la bontà di questa manovra, quindi non ho preoccupazioni”.
Da Salvini, in occasione della conferenza stampa seguita all’incontro, a Milano, con il primo ministro ungherese Viktor Orban, arriva anche un attenti agli speculatori che si preparano a prendere d’assalto l’Italia, sfruttando la leva dello spread. “Se qualcuno intendesse speculare sulla pelle degli italiani, noi contiamo di avere un sostegno al di fuori dei confini europei”.
Ipotesi plausibile? In questi ultimi giorni si è parlato di un potenziale aiuto da parte della Russia, della Cina, addirittura di Trump. Ma l’indiscrezione più rilanciata, oggi, è di nuovo quella tutta europea, di cui parla un articolo de La Stampa: un nuovo Quantitative easing della Bce (quello attuale scade alla fine dell’anno, secondo i piani di Mario Draghi). A dirlo è una fonte stessa del governo M5S-Leg.
“Se ti copre la Bce, i mercati non possono speculare perchè non guadagnano. Ed in questo modo le agenzie di rating non possono svalutare il tuo debito”.
La richiesta-appello è dunque quella di un Quantitative easing bis, un nuovo programma di acquisto di titoli pubblici, se serve, aggiunge la fonte di governo, “chiamandolo con un nome diverso”.
In tutto questo, si mette in evidenza l’ironia del caso: ieri Tria ha precisato che l’Italia non è in Cina per convincere eventuali investitori cinesi ad acquistare debito italiano. E di fatto, piuttosto, nelle ultime ore si apprende che sarà Bankitalia ad acquistare titoli di stato cinesi. Insomma, i rumor erano veri. Ma al contrario.