Tonfi Caterpillar e Nvidia fanno tremare gli investitori, Goldman Sachs presenta le azioni da evitare per ‘colpa’ Cina
Il rallentamento dell’economia cinese non spaventa solo Apple, che si è messa in evidenza all’inizio dell’anno lanciando un warning sul fatturato sul primo trimestre fiscale, che ha così spaventato gli investitori al punto da provocare perfino un flash crah sul mercato del forex. A gelare gli investitori a Wall Street, nella giornata di ieri, sono state anche le dichiarazioni rilasciate da altri colossi della corporate America: Caterpillar e Nvidia.
Nel presentare risultati di bilancio deludenti -utile per azione su base adjusted a $2,55 per azione, rispetto ai $2,99 per azione attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv Caterpilla – Caterpillar, noto gigante produttore di macchinari per costruzioni, ha parlato di domanda più debole in Cina nel motivare la flessione delle sue vendite nell’Asia-Pacifico.
Il gruppo prevede ora per il 2019 utili in crescita in un range compreso tra $11,75 e $12,75 per azione, rispetto ai $12,73 attesi dal consensus.
L’effetto Cina si sta facendo sentire in modo consistente, come ha confermato in una conference call il presidente e amministratore delegato di Caterpillar Jim Umpleby, ricordando che il paese incide sulle vendite e sul fatturato totali di Caterpillar per il 5-10%.
“Le vendite nell’area Asia-Pacifico sono scese, a causa della domanda più bassa della Cina, che è stata compensata in parte dalla domanda più alta in altri paesi dell’area – si legge nel comunicato dell’azienda – Ha inciso sulla flessione delle vendite anche l’impatto non favorevole del cambio”. E hanno inciso, anche, i costi più alti, dovuti all’imposizione dei dazi doganali sferrati tra la Cina e gli Stati Uniti nella guerra commerciale in corso, interrotta ora da una pausa di tre mesi concordata dalle controparti.
Oltre a Caterpillar, a Wall Street è crollato anche il titolo Nvidia, capitolando fino a -17% nel corso della sessione. Le vendite sono scattare dopo che il gruppo ha tagliato la guidance, facendo riferimento al “deterioramento delle condizioni macroeconomiche, particolarmente in Cina”.
I risultati della società produttrice di chip saranno resi noti soltanto il prossimo 14 febbraio, ma Nvidia ha comunque rivisto al ribasso l’outlook sul fatturato a $2,20 miliardi, rispetto ai $2,70 miliardi precedentemente attesi.
Il tonfo del titolo, che ha chiuso in perdita di quasi -14%, ha azzerato più di $13 miliardi di valore di mercato di Nvidia.
Quanto è peggio è il commento degli analisti di Goldman Sachs che, in una nota dello scorso venerdì, nell’elencare i titoli da evitare in quanto relativi ad aziende con una forte esposizione verso la Cina, aveva citato anche Nvidia. Altre azioni presenti nella lista sono Broadcom, Micron Technology, Qualcomm, Qorvo, Skyworks Solutions e Wynn Resort, aziende di cui più della metà delle vendite arriva dalla Grande Cina.
Piuttosto, Goldman Sachs invita gli investitori che vogliono fare hedge contro i rischi internazionali, di puntare su un paniere di aziende che sono concentrate soprattutto sul mercato domestico Usa. Il sito Cnbc ne cita alcune come Verizon, CVS, Charles Schwab e Intuit. Così David Kostin, strategist dell’azionario Usa, nella nota diramata venerdì scorso:
“Le tensioni globali innescate dalle politiche commerciali e la relazione economica tra gli Stati Uniti e la Cina ricopriranno un ruolo chiave nella performance relativa futura dei” titoli considerati da evitare.
Goldman Sachs ha sottolineato, anche, che la forza del dollaro rappresenta un rischio per le multinazionali.