Tod’s: Della Valle blocca fusione con DeVa Finance e delisting, “nessuna operazione ostile al mercato”
La famiglia Della Valle non darà seguito alla fusione per incorporazione di Tod’s in DeVa Finance (veicolo totalmente controllato dagli stessi Della Valle). Pertanto, non ci sarà delisting e Tod’s rimarrà quotata a Piazza Affari.
DeVa Finance ha scelto di “tenere conto delle indicazioni giunte dal mercato e non procedere ad un’operazione che potesse essere ritenuta ostile o quantomeno ‘not market friendly’”.
Una decisione perlopiù attesa dal mercato, dopo il fallimento dell’opa emerso dai risultati dello scorso 25 ottobre. Al momento, in Borsa, il titolo viaggia in flessione del 3,1% a 32,38 euro.
Diego Della Valle: “ascoltato il mercato, porteremo avanti i piani di crescita”
Diego Della Valle, Amministratore Unico di DeVa Finance nonché Presidente, Amministratore Delegato e azionista di controllo di Tod’s, ha così commentato la decisione:
“Il valore di 40 euro per azione offerto al mercato era frutto di una attenta analisi fatta con correttezza e trasparenza. Prendiamo comunque atto che parte dei nostri azionisti ha ritenuto il valore del gruppo Tod’s significativamente più alto della nostra valutazione ed ha preferito rimanere in possesso delle sue azioni.”
L’Amministratore Delegato di Tod’s ha inoltre aggiunto:
“Raccogliamo questo messaggio con attenzione e come incitamento a portare avanti i nostri piani, che passano attraverso lo sviluppo dei singoli marchi e la loro valorizzazione patrimoniale, che crediamo abbiano grandi margini di crescita nel medio periodo.”
Equita riduce il target price a 30,6 euro con mancanza diritto di recesso
Gli analisti di Equita hanno confermato la raccomandazione ‘Hold’ sul titolo, tagliando però il target price a 30,6 euro da 33,2 precedenti.
A seguito della decisione di non procedere con la fusione e con il delisting delle azioni Tod’s, infatti, “viene meno la possibilità di incassare il diritto di recesso”, il quale sarebbe stato riconosciuto agli azionisti Tod`s che non avessero approvato l`eventuale fusione.
Sulla base della media dei prezzi degli ultimi sei mesi, il diritto di recesso “sarebbe stato intorno ai 36 euro per azione”, spiegano gli analisti della Sim milanese.
Il fallimento dell’opa in ottobre
La decisione di non procedere con il delisting di Tod’s era nell’aria, in seguito al mancato perfezionamento dell’offerta pubblica d’acquisto lanciata dalla famiglia Della Valle ad un prezzo di 40 euro per azione.
Ad esito dell’opa, conteggiando anche le azioni di LVMH (che agiva di concerto), l’azionista di maggioranza avrebbe raggiunto una quota pari all’87% del capitale. Una soglia inferiore a quella prevista dalla condizione di efficacia, che implicava il raggiungimento del 90%. L’offerente ha scelto di non rinunciare a tale condizione e di restituire le azioni portate in adesione agli azionisti.
L’offerente aveva dichiarato nel documento di offerta di voler procedere in ogni caso al delisting tramite fusione di Tod’s nel veicolo DeVa Finance entro i sei mesi successivi alla chiusura dell’opa.
In tal caso, agli azionisti Tod’s contrari all’operazione sarebbe stato riconosciuto un diritto di recesso pari alla media dei prezzi del titolo nei sei mesi precedenti alla convocazione dell’assemblea chiamata ad approvare la fusione.
Titolo sopra i 40 euro dopo l’annuncio dell’opa, poi il calo e lieve risalita
L’annuncio dell’opa, il 3 agosto, aveva fatto schizzate il titolo in Borsa oltre i 40 euro. A fine settembre Tod’s ha toccato un massimo in area 42 euro, a testimonianza del fatto che il mercato valuta la Società più del corrispettivo di 40 euro offerto.
Il fallimento dell’opa ha fatto precipitare nuovamente il titolo a 30,94 euro. Successivamente, le azioni del produttore di calzature hanno leggermente recuperato terreno, risalendo fino a 34,5 euro per poi arrivare ai 32,94 di venerdì, prima del calo odierno.
Un ribasso tutto sommato contenuto, poiché la decisione era già anticipata dal mercato. Diego Della Valle resta saldamente al comando di Tod’s, con una partecipazione pari al 63,64% del capitale e il 75,47% dei diritti di voto. Il fratello Andrea, vicepresidente, detiene lo 0,81% e lo 0,99% dei diritti, mentre Delphine (Lvmh) possiede il 10% e l’8,02% dei diritti di voto.
Ricavi Tod’s in aumento nei 9 mesi 2022 (+16,4%)
A novembre la società ha annunciato i dati sui ricavi dei primi nove mesi del 2022, in aumento su base annua del 16,4% a 724,9 milioni di euro. Numeri che beneficiano di un impatto positivo delle valute, soprattutto per i marchi Tod’s e Roger Vivier, che hanno la maggiore presenza all’estero. A cambi costanti, i ricavi sono pari a 703,8 milioni, in salita del 13% rispetto al corrispondente periodo del 2021.
“Tutti i marchi hanno registrato risultati molto positivi, particolarmente il marchio Tod’s, che ha ottenuto una crescita del 23% con ottimi risultati in tutte le categorie merceologiche” ha commentato Diego Della Valle.
“Considerando la raccolta ordini della prossima Primavera Estate e la grande attenzione dei consumatori per la qualità e la creatività dei nostri prodotti, pur all’interno di un mercato mondialmente difficile e poco prevedibile, siamo convinti di poter ottenere buoni risultati anche per il futuro” ha concluso l’Ad.