Tim: oggi nuovo vertice sulla rete, titolo debole a Piazza Affari
Riflettori puntati su Tim, nel giorno del nuovo incontro tra il governo e i principali azionisti, Vivendi e Cdp, sul dossier della rete. Il titolo (-0,4% in area 0,211 euro) resta sensibile alle indicazioni del governo e alle indiscrezioni sul futuro dell’infrastruttura, dopo aver chiuso ieri in rialzo del 4,3%, in scia ad alcune dichiarazioni del ministro Urso che hanno riacceso la possibilità di sviluppi sul dossier già entro la fine di quest’anno.
Ricordiamo che il governo Meloni sta cercando di riportare sotto il controllo pubblico la rete fissa di Tim, un asset strategico per favorire la diffusione della banda ultralarga in fibra ottica e accelerare la digitalizzazione del Paese.
Il ministro Urso: “Al lavoro per fornire indicazioni sulla rete entro fine anno”
“Stiamo dialogando con attori pubblici e privati, tra cui Cdp, gli altri attuali azionisti di TIM e i fondi internazionali interessati, sulle opzioni per la rete di Telecom Italia”. Così si è espresso ieri Adolfo Urso, ministro delle imprese e Made in Italy (Mimit), aggiungendo che “il governo dovrebbe abbozzare le indicazioni sulle soluzioni entro fine anno”.
L’esecutivo, ha ricordato il ministro, “intende assicurarsi il controllo della rete fissa di Tim, asset ritenuto di importanza strategica, per creare un operatore nel settore della banda larga esclusivamente all’ingrosso”.
Urso non ha specificato le modalità di realizzazione della rete, ovvero la possibile struttura dell’operazione che dovrebbe consentire a Cdp e ai fondi di acquisire gli asset infrastrutturali di Tim. Tra le ipotesi resta viva quella di una scissione proporzionale, con la nascita di una Newco in cui confluirebbero la rete primaria e secondaria di Telecom e una successiva opa parziale sulla Newco da parte di Cdp e soci.
Tra gli obiettivi del governo anche la salvaguardia di Sparkle
Il ministro ha inoltre affermato che il governo sta lavorando per mettere in sicurezza anche Sparkle, l’operatore internazionale di telecomunicazioni all’ingrosso, interamente posseduto da TIM, che gestisce cavi in fibra per un’estensione totale di oltre 500.000 chilometri.
La sua rete sottomarina trasmette informazioni, anche di natura sensibile, tra i paesi dell’Europa, del Mediterraneo e delle Americhe. Fonti del settore indicano una valutazione di quasi 1 miliardo di euro per la unit.
Ricordiamo che TIM ha un indebitamento finanziario netto di oltre 25 miliardi, che deve assolutamente cercare di ridurre attraverso cessioni di asset.
Oggi un nuovo incontro con gli azionisti
La scorsa settimana il governo italiano ha avviato i colloqui con Vivendi (che detiene il 23,75% del capitale di Tim) e Cdp (9,81%) per individuare le migliori opzioni gradite al mercato per il gruppo telefonico. Oggi è in programma un nuovo incontro sul tavolo tecnico tra il governo e i maggiori azionisti dell’ex monopolista per discutere della rete nazionale di telecomunicazioni.
Il vertice di oggi si occuperà di strumenti di politica industriale per definire le tappe del progetto. All’incontro dovrebbero partecipare i due capi di gabinetto Gaetano Caputi (Palazzo Chigi) e Federico Eichberg (Mimit) e l’Ad di Cdp Equity, Francesco Mele. Assente Arnaud de Puyfontaine, Ceo di Vivendi, che verrà rappresentato dal consulente della media company francese Davide Ruvinetti.
In settimana, verosimilmente giovedì, dovrebbe tenersi un nuovo meeting e a seguire un quarto, da fissare per la prossima settimana, al fine di rispettare l’impegno del governo nel trovare una soluzione entro la fine dell’anno.
Il commento di Equita
Le parole del ministro Adolfo Urso hanno alimentato l’ottimismo sul fatto che il governo possa presto definire le soluzioni per assicurarsi il controllo della rete.
Equita Sim ha confermato la raccomandazione hold sul titolo e il target price di 0,39 euro. “In base agli articoli di stampa di oggi, rimane in discussione la modalità di riassetto di Tim con le due strade principali rappresentate da: la vendita di NetCo da parte di Tim; il demerger di NetCo e ServCo e l’ingresso di un nuovo azionista in NetCo”.
Fonti di stampa parlano di un’opa parziale, “un’ipotesi meno gradita ai fondi che preferirebbero controllare un asset non quotato”, commentano gli analisti.
Le dichiarazioni di ieri, sottolineano dalla Sim milanese, “lasciano intendere a nostro avviso che una decisione strutturata e complessiva richiederà probabilmente altro tempo rispetto a un tema molto complesso e a una deadline molto stringente”.