Notizie Notizie Italia Titoli di Stato: Italia tra i favoriti, Francia in difficoltà e Germania al voto. La view di AllianceBernstein

Titoli di Stato: Italia tra i favoriti, Francia in difficoltà e Germania al voto. La view di AllianceBernstein

20 Febbraio 2025 17:05

L’Italia emerge come uno dei principali beneficiari del nuovo ciclo di allentamento monetario della BCE, con gli investitori che puntano sui titoli di Stato a breve e media scadenza per sfruttare i rendimenti storicamente elevati. Lo spread con i Bund tedeschi continua a comprimersi, avvicinandosi ai livelli visti durante il Quantitative Easing. Al contrario, la Francia sta vivendo un momento di tensione sui mercati, con il suo spread che si allarga a causa delle turbolenze politiche e degli alti deficit di bilancio, avvicinandosi a quello italiano. Sullo sfondo, le incognite politiche in Germania e l’aumento della spesa per la difesa in Europa potrebbero influenzare l’andamento dei titoli di Stato nel 2025, portando a un ulteriore irripidimento della curva dei rendimenti.

L’Italia e il boom del Btp Più

L’Italia in testa, nei giorni di boom del Btp Più, che ha già superato ampiamente i 13 miliardi di raccolta, si prende la scena (tema approfondito all’interno dell’ultima puntata di WSI Smart Talk con gli esperti Drusiani e Cesarano). Il Bel Paese è uno dei principali beneficiari del solido contesto tecnico che ha caratterizzato i mercati obbligazionari europei da quando la BCE ha avviato il ciclo di riduzione dei tassi, con gli investitori che mostrano un forte desiderio di spostarsi dalla liquidità verso titoli a breve e media scadenza, per beneficiare di rendimenti storicamente elevati. In assenza di sviluppi politici negativi e/o di un deterioramento del rapporto debito/PIL, lo spread dei bond italiani rispetto ai Bund tedeschi ha continuato a comprimersi, avvicinandosi a livelli osservati l’ultima volta durante il periodo di acquisti della BCE nel programma di alleggerimento quantitativo.

Le difficoltà della Francia

A differenza dell’Italia, invece, lo spread dei titoli di Stato francesi si è allargato, a causa soprattutto delle turbolenze politiche e degli ampi deficit di bilancio, arrivando a collocarsi in una fascia compresa tra Spagna e Italia. Pertanto, un ulteriore aumento degli spread francesi potrebbe ridurre la domanda di titoli di Stato italiani, poiché, nonostante il trend negativo, la Francia mantiene un rating superiore e previsioni di un rapporto debito/PIL più contenuto nei prossimi anni.

Le prospettive del debito europeo

Le elezioni in Germania potrebbero, in teoria, accedere nuove speranze per un sostegno fiscale all’economia; tuttavia, prevediamo che la realtà potrebbe rivelarsi meno entusiasmante, soprattutto se si formerà una minoranza di blocco che si opporrà alla modifica del freno al debito. L’Europa si trova inoltre a dover finanziare l’incremento della spesa per la difesa, il che probabilmente aumenterebbe l’onere del debito senza dare un reale impulso alle prospettive di crescita. Secondo gli esperti di AllianceBernstein, le debolezze strutturali dell’economia tedesca richiederanno probabilmente un orientamento della politica della BCE al di sotto del livello neutrale entro la fine dell’anno.

Insomma, tale scenario, unito a un aumento dell’indebitamento, dovrebbe portare a un ulteriore irripidimento della curva dei rendimenti per le scadenze a 5 e 30 anni, con i rendimenti a 5 anni destinati a scendere in concomitanza con il continuo allentamento della politica monetaria da parte di Francoforte.