Titoli di Stato: il programma di emissione del secondo trimestre 2025

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Il Ministero dell’economia e delle finanze ha reso noto il Programma Trimestrale di Emissione, relativo al secondo trimestre del 2025, contenente una serie di aggiornamenti sull’attività di emissione del debito pubblico, oltre al quadro macroeconomico e di finanza pubblica fino al mese di marzo.
MEF: il programma trimestrale di emissione del II trimestre 2025
I nuovi titoli in emissione secondo il MEF saranno:
- BTP 7 anni: scadenza 15 luglio 2023, ammontare minimo di 10 mld di euro
- BTP 10 anni: scadenza 1 ottobre 2035, ammontare minimo di 10 miliardi di euro.
L’ammontare minimo si riferisce al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Nel corso del secondo trimestre, via XX Settembre rende noto che potranno altresì essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari.
Sempre nel secondo trimestre del 2025, potranno essere offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione:
- BTP Short Term: data di godimento 30/01/2025- data di scadenza 25/02/2027 – cedola al 2,55%
- BTP: data di godimento 17/03/2025 – data di scadenza 15/06/2028 – cedola al 2,65%
- BTP: data di godimento al 03/03/2025 – data di scadenza al 01/07/2030- cedola al 2,95%
- BTP: data di godimento al 15/01/2025 – data di scadenza al 01/08/2035 – cedola al 3,65%.
Inoltre, in relazione alle condizioni di mercato, il MEF si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni, CCTeu e indicizzati all’inflazione. Infine, potranno essere offerte ulteriori tranche di titoli a medio e lungo termine, nominali – a tasso fisso e variabile (CCTeu) – e indicizzati all’inflazione, non più in corso di emissione, per assicurare l’efficienza del mercato secondario. Per tutte le aste di titoli a medio e lungo termine, nominali – a tasso fisso e variabile (CCTeu) – e indicizzati all’inflazione (BTP€i), il Tesoro utilizzerà la procedura d’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa.
Debito: aggiornamento sull’attività di emissione nel 2025
Secondo i dati aggiornati a fine febbraio 2025, il MEF ha effettuato emissioni di titoli di Stato a medio-lungo termine per un importo nominale complessivo pari a oltre 82 miliardi di euro. L’attività, oltre a coprire il Fabbisogno del Settore Statale, ha consentito di rifinanziare titoli di Stato a medio-lungo termine in scadenza per un importo complessivo pari a quasi 27 miliardi di euro.
Per il resto dell’anno, dal 1° marzo al 31 dicembre, l’attività di emissione dovrà tener conto delle scadenze di titoli di Stato a medio-lungo termine e dei prestiti EU per un importo complessivo pari a circa 208 miliardi di euro, ai quali va aggiunta la quota di Fabbisogno del Settore Statale dei prossimi mesi.
Inoltre, lo stato di avanzamento del programma di emissione per l’anno in corso si è attestato al 24%, percentuale che sale al 32% se si includono le emissioni effettuate e quelle già annunciate che regolano nel mese di marzo. La vita media del debito al 28 febbraio risulta pari a 7,00 anni, in linea con il dato del 31 dicembre 2024. Il costo medio all’emissione fino a fine febbraio 2025 è pari al 3,11% (contro il 3,41% del 31 dicembre 2024).
Quadro macroeconomico
Nell’ultimo trimestre del 2024, il PIL ha ripreso ad espandersi, sia pure ad un tasso molto contenuto, pari allo 0,1% t/t. Le prospettive a breve termine sono più favorevoli; si profila un aumento del ritmo di crescita, pur restando su livelli contenuti. Secondo il Ministero inoltre, accanto a ciò, i riflessi positivi del taglio dei tassi d’interesse sugli investimenti dovrebbero continuare a manifestarsi, aggiungendosi all’impulso fornito dagli investimenti attivati dai fondi del PNRR. In questo contesto, le criticità dello scenario globale sono aumentate e si dovrà tenere conto degli impatti di una evoluzione potenzialmente meno favorevole del commercio mondiale.
Finanza pubblica
Infine il documento si sofferma sul quadro di finanza pubblica. Il fabbisogno di cassa del settore statale a tutto il 2024 è risultato pari a circa 125 miliardi (pari al 5,7% del PIL), in aumento di poco più di 16 miliardi rispetto al dato del 2023. Il dato è coerente con le previsioni contenute nel Piano strutturale di bilancio di medio termine di ottobre.
Leggendo i dati emerge come l’aumento del fabbisogno è stato determinato prevalentemente dall’incremento dell’utilizzo in detrazione e compensazione dei crediti di imposta legati al Superbonus e al complesso dei bonus edilizi, nonché – in misura minore – dai maggiori pagamenti per interessi passivi derivanti dall’aumento dei tassi di rendimento sui titoli di Stato.
L’impatto di questi due fattori, ampiamente atteso e scontato nelle previsioni ufficiali, si legge nel Programma, è stato limitato dall’andamento delle entrate, che si è mantenuto molto dinamico nel corso di tutto il 2024. Inoltre, rileva la riduzione delle sovvenzioni ricevute dalla Recovery and Resilience Facility (RRF), scese da circa 12 miliardi nel 2023 a circa 5,5 miliardi nel 2024. Nei primi due mesi del 2025, il fabbisogno cumulato è risultato in via provvisoria pari a circa 24,1 miliardi, mostrando una crescita di 2,4 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2024; anche questo andamento è in linea con le previsioni.
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