Titoli di Stato, bond spagnoli: nel 2019 si apre un possibile cammino virtuoso
Mentre i mercati sono alla finestra in attesa di capire l’evoluzione della situazione italiana, un altro paese del mediterraneo anch’esso colpito duramente dalla crisi del 2008 e che dal 2011 ha avvito un percorso di recupero, è sotto i riflettori. Trattasi della Spagna e sulle possibili opportunità per i bond spagnoli nel 2019 ne scrive Jacopo Ceccatelli, Amministratore Delegato di Marzotto Investment House.
I bonos a confronto dei BTp e altri
Storicamente, i rendimenti dei titoli spagnoli hanno subito una volatilità comparabile a quella dei BTP, tuttavia negli ultimi 3-4 anni i mercati sembrano aver concluso che la situazione è migliorata in maniera strutturale. Confrontando i titoli spagnoli con quelli di due paesi assimilabili come Irlanda e Belgio, i bonos spagnoli trattano al di sopra di questi ultimi in maniera abbastanza uniforme su tutte le scadenze. Guardando ai dati più rilevanti per la sostenibilità del debito (e quindi per il livello di rendimento dei Bond) emerge che la Spagna ha una situazione tutto sommato comparabile a quella del Belgio, con il maggiore Deficit di bilancio compensato dalla crescita economica più elevata e da un livello di debito più basso.
Per quanto i rating invece, la Spagna mostra un significativo miglioramento: nel caso S&P dovesse ulteriormente migliorare il suo giudizio da A- a A (la Spagna è attualmente in “Outlook” positivo), resterebbe solo Moody’s a relegare il paese iberico nel “purgatorio” delle Triple B.
“È però abbastanza plausibile che, se nonostante i primi segnali di rallentamento la crescita economica in Europa non dovesse discostarsi troppo dalle previsioni – Eurostat ha abbassato la crescita prevista per l’anno in corso da 1.7% all’1,6% – anche Moody’s prima o poi potrebbe allinearsi alle altre due agenzie, a quel punto i titoli spagnoli potrebbero beneficiare di un avvicinamento ai rendimenti di Belgio e Irlanda” scrive l’analista che conclude: “Puntare su una convergenza della curva spagnola su quelle belga e irlandese, equivale a puntare su uno scenario complessivamente positivo, il che’ potrebbe avere un impatto a rialzo sui tassi di interesse (e quindi a ribasso sui corsi dei titoli). In quest’ottica potrebbe forse avere senso puntare su emissioni inflation linked (di cui faremo un approfondimento nei prossimi giorni). Per chi invece ritiene che le prospettive dell’Europa siano tutt’altro che rosee, i titoli spagnoli non rappresentano probabilmente una scelta corretta. A prescindere dai fondamentali infatti, l’associazione con gli altri due paesi mediterranei (Italia e Portogallo), creerebbe i presupposti per una maggiore pressione di mercati e investitori sui titoli spagnoli rispetto ai “nordici” Belgio e Irlanda”.