Titoli di Stato 2023, ecco il calendario delle nuove emissioni
Di seguito viene riportato il calendario ufficiale delle emissioni di debito pubblico in Italia per l’anno 2023, stilato dal Dipartimento del Tesoro (Ministero dell’Economia e delle Finanze).
Quando verranno emessi i Titoli di Stato 2023
GENNAIO
- 11 gennaio: Asta BOT
- 12 gennaio: Asta medio-lungo
- 26 gennaio: Asta BTP Short – BTP€i
- 27 gennaio: Asta BOT
- 31 gennaio: Asta medio-lungo
FEBBRAIO
- 10 febbraio: Asta BOT
- 14 febbraio: Asta medio-lungo
- 22 febbraio: Asta BTP Short – BTP€i
- 23 febbraio: Asta BOT
- 24 febbraio: Asta medio-lungo
MARZO
- 10 marzo: Asta BOT
- 14 marzo: Asta medio-lungo
- 28 marzo: Asta BTP Short – BTP€i
- 29 marzo: Asta BOT
- 30 marzo: Asta medio-lungo
APRILE
- 12 aprile: Asta BOT
- 13 aprile: Asta medio-lungo
- 21 aprile: Asta BTP Short – BTP€i
- 26 aprile: Asta BOT
- 27 aprile: Asta medio-lungo
MAGGIO
- 10 maggio: Asta BOT
- 11 maggio: Asta medio-lungo
- 25 maggio: Asta BTP Short – BTP€i
- 26 maggio: Asta BOT
- 30 maggio: Asta medio-lungo
GIUGNO
- 9 giugno: Asta BOT
- 13 giugno: Asta medio-lungo
- 27 giugno: Asta BTP Short – BTP€i
- 28 giugno: Asta BOT
- 30 giugno: Asta medio-lungo
LUGLIO
- 12 luglio: Asta BOT
- 13 luglio: Asta medio-lungo
- 25 luglio: Asta BTP Short – BTP€i
- 26 luglio: Asta BOT
- 27 luglio: Asta medio-lungo
AGOSTO
- 10 agosto: Asta BOT
- 11 agosto: Asta medio-lungo
- 25 agosto: Asta BTP Short – BTP€i
- 29 agosto: Asta BOT
- 30 agosto: Asta medio-lungo
SETTEMBRE
- 12 settembre: Asta BOT
- 13 settembre: Asta medio-lungo
- 26 settembre: Asta BTP Short – BTP€i
- 27 settembre: Asta BOT
- 29 settembre: Asta medio-lungo
OTTOBRE
- 11 ottobre: Asta BOT
- 12 ottobre: Asta medio-lungo
- 25 ottobre: Asta BTP Short – BTP€i
- 26 ottobre: Asta BOT
- 31 ottobre: Asta medio-lungo
NOVEMBRE
- 9 novembre: Asta BOT
- 10 novembre: Asta medio-lungo
- 28 novembre: Asta BOT
- 29 novembre: Asta medio-lungo
DICEMBRE
- 12 dicembre: Asta BOT
- 13 dicembre: Asta medio-lungo
Emissioni per €424 mld nel 2022, costo medio annuo in aumento all’1,71%
Nel 2022 sono stati emessi complessivamente Titoli per ammontare totale pari a poco oltre 424 miliardi di euro, di cui quasi 285 miliardi di euro di Titoli a medio-lungo termine e poco oltre 139 miliardi di euro di BOT.
Il costo medio annuo all’emissione, al termine delle aste del 2022, coerentemente con lo scenario globale di rialzo dei tassi, risulta essere stato pari all’1,71%, in aumento rispetto allo 0,10% del 2021.
La vita media a fine anno è rimasta stabile sopra i 7 anni (7,04 anni, contro i 7,11 anni del 2021). Il dato migliora ulteriormente se si considerano anche i finanziamenti NGEU. In questo caso la vita media passa da 7,29 del 2021 ai 7,31 anni di fine 2022.
MEF prevede emissioni per €310-320 mld nel 2023
Nel 2023 le esigenze di finanziamento saranno determinate dalle scadenze dei titoli in circolazione che, al netto dei BOT, saranno pari a poco meno di 260 miliardi di euro e dal nuovo fabbisogno del settore statale dell’anno che, in base alle stime preliminari coerenti con la versione più aggiornata del Draft Budgetary Plan 2022 dello scorso novembre, dovrebbe attestarsi intorno ai 90 miliardi di euro.
Tenendo conto dei prestiti del pacchetto NGEU e dell’attività di gestione delle disponibilità di cassa, con le informazioni attualmente disponibili, il MEF prevede emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo tra i 310 ed i 320 miliardi di euro.
L’ultimo aggiornamento sull’emissione di debito nel 2023
Nell’update sull’attività di emissione di debito pubblico di settembre, il MEF ha reso noto che a fine agosto l’importo nominale complessivo delle emissioni di titoli di Stato a medio-lungo termine ammontava a circa 244 miliardi di euro. Risorse che, oltre a coprire il Fabbisogno del Settore Statale, hanno consentito di rifinanziare titoli di Stato a medio-lungo termine in scadenza per un importo complessivo pari a circa 161 miliardi di euro.
Per i rimanenti quattro mesi, dal 1° settembre al 31 dicembre, l’attività di funding avrebbe dovuto tener conto delle scadenze di titoli di Stato a medio-lungo termine per un importo complessivo pari a circa 100 miliardi di euro, ai quali aggiungere la quota di Fabbisogno del Settore Statale dei prossimi mesi.
A fine agosto 2023, quindi, lo stato di avanzamento del programma di emissione per l’anno in corso si è attestato a circa il 71%, percentuale in aumento a oltre l’80% includendo quelle di settembre.
La vita media del debito al 31 agosto è stata pari a 6,94 anni, in lieve diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022.
Il costo medio all’emissione fino a fine agosto 2023 è stato pari al 3,62% (contro lo 1,71% del 2022).
Gli obiettivi: coprire il fabbisogno, contenere rischi e migliorare liquidità
In questo contesto, la politica di emissione e gestione del debito nel 2023 sarà orientata principalmente al conseguimento dei seguenti obiettivi:
- garantire copertura del fabbisogno a costi il più possibile in linea con l’andamento del mercato;
- consolidare i risultati già acquisiti in termini di esposizione ai principali rischi, in particolare quello di tasso di interesse e di rifinanziamento, anche attraverso la progressiva e graduale riduzione delle emissioni nel tratto a breve della curva dei rendimenti;
- contribuire ad un progressivo miglioramento delle condizioni di liquidità del mercato secondario;
- proseguire nell’efficiente gestione delle giacenze liquide del Tesoro.
La strategia: emissioni regolari, volumi calibrati e offerta ai retail
Per conseguire gli obiettivi sopraelencati, la strategia del Tesoro sul mercato si svilupperà nei prossimi mesi mediante:
- l’impegno a garantire prevedibilità e regolarità delle emissioni su tutti i principali segmenti dei titoli domestici;
- la calibrazione dei volumi offerti al mercato in modo da dare maggiore peso ai settori con migliore liquidità sul secondario e più profondità di domanda;
- il proseguimento dell’offerta dedicata agli investitori retail, volta ad ampliare la loro partecipazione diretta al debito pubblico, anche mediante nuovi strumenti;
- l’uso di strumenti di liability management (come i concambi ed i buyback), in linea con l’approccio seguito negli ultimi anni, con una frequenza ed intensità funzionali all’andamento di mercato, con il fine di ridurre le dislocazioni su specifici titoli, migliorare la liquidità del secondario, gestire il profilo dei rimborsi degli anni futuri nonché contribuire ove possibile a ridurre il costo medio del debito in circolazione;
- il monitoraggio dell’evoluzione dei mercati in valuta estera da sfruttare sia in formato Global che in formato EMTN, con un particolare focus sui collocamenti in dollari, in presenza di condizioni economiche favorevoli.