Tim: titolo nervoso dopo lo stop del governo Meloni all’offerta di Cdp
Mattinata volatile per le azioni Telecom Italia, in seguito alle ultime indiscrezioni sulla rete unica. Secondo quanto riportato nelle ultime ore da fonti di stampa, il governo ha infatti bloccato il progetto di Cdp per rilevare l’infrastruttura di Tim e combinarla con gli asset della rivale Open Fiber.
L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non sarebbe intenzionato a concretizzare il memorandum siglato nei mesi scorsi, sotto la guida del governo Draghi. La lettera di intenti si sarebbe dovuta trasformare in un’offerta non vincolante entro il 30 novembre da parte della Cassa e dei fondi partner Macquarie e KKR.
Tuttavia, dopo aver esaminato il progetto insieme ai ministri competenti, il premier avrebbe accantonato questa soluzione, chiedendo un tavolo alternativo per studiare nuove soluzioni da condividere con gli stakeholders.
Dossier in mano al sottosegretario Butti
La decisione sarebbe maturata dopo l’incontro di giovedì tra Meloni, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il capo di gabinetto Gaetano Caputi e il sottosegretario Alessio Butti. A quest’ultimo sono state affidate le deleghe per portare avanti un’operazione alternativa, al momento indefinita.
Come sottolinea Repubblica, Butti ha criticato a più riprese la rete unica e il conflitto d’interessi di Cdp (azionista al 60% di Open Fiber e al 9,9% di Tim), spingendo per l’attuazione del cosiddetto “piano Minerva”, che vedrebbe l’intera Telecom passare sotto il controllo dello Stato (tramite opa) e una successiva combinazione con Open Fiber. Una soluzione non gradita a Cdp, che per rilevare la maggioranza di Tim dovrebbe inizialmente accollarsi in bilancio tutti i 26 miliardi di debito della compagnia telefonica. L’indebitamento verrebbe poi ridotto tramite le dismissioni della partecipazione in Tim Brasil e degli asset relativi ai clienti fissi e mobile.
La rinuncia del governo al piano di Cdp crea nuovamente incertezza su un dossier tanto importante quanto spinoso e mette in difficoltà l’Ad di Tim Pietro Labriola, che negli ultimi mesi ha lavorato insieme al Ceo di Cdp, Dario Scannapieco, al progetto della rete unica. Lo scorso novembre, inoltre, il Cda di Tim ha bocciato la proposta di Labriola relativa alla cessione immediata di una quota di minoranza nelle attività Enterprise per fare cassa. Ora il manager dovrà vagliare altre opzioni in attesa di nuove offerte dal governo.
TIM: il parere degli analisti
Bestinver, che segue il titolo con giudizio Buy e target price 0,73 euro, mette in guardia contro una possibile reazione negativa del titolo, in quanto il nuovo rinvio sarebbe un segnale poco rassicurante per gli investitori e la situazione resta alquanto indefinita. Il broker vede un’offerta di Cdp su Tim come un’opzione improbabile, visto l’esborso di cassa necessario e le attuali disponibilità di Cdp.
Anche Equita (Hold, tp 0,39 euro) vede il possibile abbandono del progetto originario del MoU come un fattore negativo, poiché ritarda ancora una volta una decisione importante su un tema chiave. Tuttavia, gli analisti della Sim milanese confermano l’appeal speculativo sul titolo, vista la volontà del governo di riportare Tim sotto il controllo statale.
Dopo un avvio in rosso, con ribassi intorno al 4%, il titolo ha recuperato terreno e al momento viaggia poco sopra la parità, in progresso dello 0,3% in area 0,226 euro.