Tim ad alta volatilità in Borsa. Le ultime su nuovo piano dopo giovedì nero
Si prospetta una nuova seduta sotto i riflettori per Tim a Piazza Affari che inizia la settimana con le integrazioni al piano industriale. Ma ripercorriamo gli ultimi quattro giorni di Tim. Dopo il giovedì nero, l’attenzione dei mercati è rimasta alta sul titolo del gruppo delle telecomunicazioni che all’indomani della presentazione del nuovo piano “Free to run” (avvenuta mercoledì a mercati chiusi) è letteralmente crollato nel giorno del Capital Market Day 2024. Durante la presentazione ufficiale delle linee strategiche del gruppo (le prime senza la Rete) il management non ha potuto fare a meno che assistere con stupore al tracollo in Borsa.
La giornata di venerdì è stata quella del rimbalzo (il titolo ha chiuso l’ultima seduta dell’ottava con un rialzo di oltre il 4%, ma il saldo settimanale ha visto Telecom Italia collocarsi tra i peggiori del Ftse Mib), con la Consob in campo per vederci chiaro sull’andamento del titolo in Borsa. E la cronaca delle ultime 24 ore ha ancora in azione Tim con la convocazione del consiglio di amministrazione straordinario, per volontà dell’amministratore delegato Pietro Labriola che ha parlato del crollo del titolo. Al centro del meeting anche le ultime novità in tema di integrazione delle comunicazioni al mercato sul piano industriale 2024-2026, comunicate ufficialmente stamattina al mercato.
Tim integra il piano, ecco le novità
All’indomani del consiglio di amministrazione straordinario in cui si è discusso del crollo del titolo di giovedì, Tim integra il piano industriale al 2026.
A integrazione del comunicato stampa e della presentazione del piano industriale 2024-2026 ‘Free to Run’ diffusi in occasione del Capital Market Day dello scorso 7 marzo, Tim ha fornito alcune integrazioni. Ecco i dettagli:
“Il debito netto pro-forma al netto del deleverage stimato per l’operazione Netco, pari a circa 6,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, è atteso alla fine del 2024 pari a circa 7,5 miliardi”.
Tale variazione, spiega l’ex monopolista, è principalmente riconducibile a:
- Gestione ordinaria: ovvero l’Ebitda AL al netto degli investimenti, gli oneri finanziari, l’andamento del Net Working Capital (NWC), le minorities di Tim Brasil e la componente tasse e altri oneri;
- Gestione straordinaria: ovvero impatti connessi all’operazione Netco quali i costi da separazione, gli eventuali impatti da price adjustment e ulteriori partite relative al Net Working Capital.
Quanto ai flussi di cassa 2025-2026, ha invece precisato che “nel 2025 il Net cash flow è atteso intorno allo zero e nel 2026 intorno a 0,5 miliardi di euro”. Tim ha sottolineato che “questi livelli di Net cash flow, se normalizzati dagli effetti descritti nelle tabelle sottostanti, portano a un valore intorno agli 0,4 miliardi di euro nel 2025 e agli 0,8 miliardi di euro nel 2026”.
“I fattori di normalizzazione dei flussi di cassa – ha aggiunto ancora la big italiana delle tlc – sono connessi a uscite di cassa straordinarie a livello di working capital principalmente correlate all’effettiva liquidazione del personale oggetto di iniziative di incentivo all’esodo già attivate e alla normalizzazione dei costi del debito dovuta all’impatto del miglioramento atteso del merito di credito (il rating) che consentirà alla società di implementare, a tendere, una più efficiente gestione del margine di liquidità e alla diminuzione degli oneri correlati alle partite straordinarie”.
Confermata la guidance 202-2026
Tim ha così confermato la guidance 2024-2026 illustrate al mercato. E nella nota ha precisato, infine, che “eventuali upside alla guidance potrebbero derivare dagli earn-out connessi all’operazione Netco e dalla possibile cessione di Sparkle, il cui processo è tutt’ora in corso”.
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Pesanti vendite tornano a fare capolino su Telecom Italia che inizia la settimana all’insegna della volatilità in Borsa. Dopo una partenza positiva, con il titolo che ha aperto a quota 0,2295 euro, Tim è arrivata a cedere il 7% a 0,2049 euro, prima di essere sospesa per eccesso di ribasso.
Rassicurazioni che non sembrano bastare al mercato? Nell’aggiornamento pubblicato stamnattina dopo il selloff di giovedì, Tim ha rimarcato che anche se il suo debito continuerà a crescere quest’anno sarà in grado le guidance finite nel radar degli analisti.
Nuove informazioni che sono sotto la lente degli analisti, tra cui Equita. “La decisione di dare piena trasparenza alle ipotesi di piano sul cash flow è più che opportuna vista la confusione creatasi con il CMD di giovedì. Ai prezzi di ieri il mercato valuta infatti la sola partecipazione in Tim Brazil più dell’intera Tim, con una valutazione implicita negativa per oltre 1 miliardo di euro sul business domestico, uno scenario che a nostro avviso ha poco senso vista la solida struttura finanziaria del gruppo post cessione di NetCo (2x D/Ebitda 2024 all-in per tutti i costi di transazione)”, commentano gli analisti della sim milanese indicando che “la valutazione per altro non incorpora i possibili upside dagli earn-out (fino a un massimo di 2,9 miliardi euro) mentre la potenziale cessione di Sparkle, su cui proseguono le interlocuzioni con il MEF, non avrebbe impatti negativi sul FCF del business domestico“.