Tim maglia nera del Ftse Mib post trimestrale. Attesa per Antitrust Ue su Rete
Ancora una seduta con Tim sotto osservazione a Piazza Affari. Telecom Italia è sotto pressione all’indomani dei conti trimestrali con il titolo sta vacillando e mostrando una forte perdita (in questo momento cede il 6,89% a 0,2283 euro).
Intanto il closing dell’operazione NetCo, atteso entro l’estate, appare sempre più alle porte. Oggi l’attenzione è rivolta agli annunci che arriveranno dall’Antitrust europeo sull’operazione Rete. Il DGcomp Ue, ovvero il dipartimento della Commissione guidato da Margrethe Vestager responsabile della politica dell’UE in materia di concorrenza e dell’applicazione delle regole di concorrenza, dovrebbe pronunciarsi a breve su un primo step di analisi sulla rete di Tim .
Trimestrale Tim, i dettagli dei primi tre mesi
Tim è l’ultima big del Ftse Mib a comunicare al mercato i numeri del primo trimestre 2024. Secondo alcuni operatori la trimestrale mostra ancora alcuni trend in chiaroscuro nella parte domestica, con il numero di abbonati per la telefonia mobile e banda larga che continua a calare. Prezzi più alti hanno, tuttavia, sostenuto la crescita dell’Ebitda. Vediamo nel dettaglio i conti relativi al primo trimestre del 2024, confermando “tutte le guidance fornite al mercato per l’anno in corso”.
Ieri a mercati chiusi la tlc guidata dal ceo Pietro Labriola, che è sul punto di chiudere l’affare vendita Rete al fondo Usa KKR, ha annunciato i numeri del primo trimestre che mostrano ricavi totali per un valore di 3,9 miliardi di euro (pressoché in linea con il consensus Bloomberg che indicava un fatturato di 3,96 mld), in crescita dell’1,2% anno su anno (-1,3% nel domestico a 2,8 miliardi di euro, +8,1% in Brasile a 1,1 miliardi di euro). I ricavi da servizi hanno raggiunto 3,7 miliardi di euro, con il significativo contributo del Brasile (+8,1% a 1,1 miliardi di euro) e del mercato domestico, che ha registrato il secondo trimestre consecutivo in crescita (+1,3% a 2,6 miliardi di euro). Indicazioni positive sono arrivate dall’Ebitda che è salito per il sesto trimestre consecutivo, attestandosi a 1,5 miliardi di euro (+1,6% anno su anno). In crescita per il quinto trimestre consecutivo l’Ebitda After Lease, che si è attestato a 1,2 miliardi (+3% anno su anno a livello di gruppo; -4,6% il mercato domestico, +22,7% il Brasile)
Quanto al capitolo debito, Telecom Italia ha segnalato che l’indebitamento finanziario netto rettificato after lease del gruppo in continuità al 31 marzo 2024 è stato pari a 21,4 miliardi di euro, in aumento di 1 miliardo rispetto al 31 dicembre 2023. Sull’indebitamento hanno influito una serie di effetti non ricorrenti, si legge nella nota di Tim, fra cui in particolare quelli conseguenti al decreto di sequestro preventivo del GIP presso il Tribunale di Milano dello scorso 28 febbraio per 249 milioni di euro, di cui è stata disposta la restituzione alla società lo scorso 24 aprile, successivamente alla chiusura del primo trimestre.
“Al netto dei citati effetti non ricorrenti, l’andamento dell’indebitamento del Gruppo, che risente di maggiori fabbisogni finanziari e operativi, del pagamento dei dividendi da parte di Tim Brasil e di alcune dinamiche stagionali, è in linea con la guidance per il 2024”, precisa la società.
Antitrust Ue, attesa per il primo esame su Rete
Dovrebbero arrivare oggi le prime indicazioni dall’Antitrust Ue sull’operazione Rete di Tim. Intanto nei giorni scorsi, a margine della relazione annuale 2024 dell’organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete Tim, il management si era espresso positivamente su questo fronte. In particolare, la presidente di Tim, Alberta Figari, ha dichiarato:
“Speriamo che l’operazione della cessione della rete con Kkr venga portata a compimento entro giugno. I messaggi che arrivano dall’Antitrust europeo sono positivi e quindi speriamo entro fine giugno di poter procedere al closing dell’operazione”.
Il punto tecnico su Telecom Italia
(analisi a cura di Simone Borghi)
Dal punto di vista tecnico, il quadro grafico di Telecom Italia è impostato al ribasso nel breve e medio periodo. Dal massimo del 22 settembre 2023 a 32 centesimi, il titolo ha avviato una fase ribassista che ha premuto l’acceleratore il 7 marzo con la candela short day ad alta volatilità. I corsi sono poi scesi sul minimo a 0,20 cent e da qui è iniziato un tentativo di rimbalzo fino a 25 cent, livello di resistenza che è stato solo testato. Il titolo poi ha virato al ribasso e la candela rossa di oggi (-8%) ha provocato il break della trendline rialzista di breve periodo (linea azzurra) e della media mobile a 50 periodi (linea gialla). In tale scenario, la conferma della rottura del supporto dinamico e di 22 cent potrebbe portare a una graduale discesa di Tim verso 20 cent. Al rialzo, invece, si consiglia cautela e meglio aspettare un recupero oltre 24 cent per poi aspirare a una risalita con primo target 25 cent e poi 27 cent, area di prezzo dove passa la media mobile a 200 giorni (linea arancione).