Tim, Labriola non tentenna su futuro NetCo. Conti misti, debito ancora in salita
Nessun tentennamento da parte dell’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola (nella foto), nell’operazione di cessione di NetCo agli americani di KKR. Anzi, all’indomani della presentazione dei risultati finanziari del gruppo sottolinea di non vedere “il rischio che la transazione venga ritardata o bloccata” e in ogni caso si dice pronto a combattere in tribunale. Insomma, Labriola non si scosta di un millimetro dalla sua posizione nel corso della conference call per la presentazione dei conti dei 9 mesi.
Un set di numeri ‘contrastanti’, quelli che ha diffuso ieri a mercati chiusi Tim. La buona notizia sono ricavi in crescita e un Ebitda migliore delle attese, le cattive riguardano sempre il debito che continua a salire. Con la conferma della guidance per l’intero 2023. Ma come sottolineano gli analisti resta determinante l’evoluzione del dossier NetCo.
I 9 mesi di Tim: i conti in sintesi
Per Tim i primi nove mesi del 2023 si sono chiusi con una perdita netta di 1,124 miliardi di euro in miglioramento rispetto al rosso di 2,728 miliardi dell’analogo periodo nel 2022 scontando l’effetto negativo di oneri netti non ricorrenti per 596 milioni di euro. Positive le indicazioni giunte dai ricavi totali del Gruppo Tim che sono saliti del 3,7% a 11,953 miliardi ma anche dall’Ebitda che è stato pari a 4,217 miliardi contro i 3,945 miliardi di un anno fa (+6,9% in termini reported, +5,3% in termini organici).
Osservando i soli risultati del terzo trimestre, i ricavi si sono attestati a 4,11 miliardi e l’Ebitda organico a 1,69 miliardi (in entrambi i casi i risultati sono al di sopra del consensus Bloomberg che indicava rispettivamente 4,02 miliardi e 1,65 miliardi)
Note ancora dolenti per l’indebitamento finanziario netto rettificato di Tim, pari a 26,338 miliardi al 30 settembre 2023, in aumento di 974 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 (25.364 milioni di euro), quale effetto netto della positiva dinamica operativa a cui si sono contrapposti i fabbisogni della gestione finanziaria e fiscale, dei debiti per leasing e del pagamento dei dividendi in Brasile.
Alla luce dell’andamento dei principali segmenti di business nei primi nove mesi del 2023, Tim ha deciso di confermare la guidance già comunicata con l’approvazione del piano Industriale Tim 2023-2025.
Analisti positivi su conti, ma guardano ad affaire NetCo
“I trend del terzo trimestre nel mercato domestico non si sono discostati da quelli riportati nel secondo trimestre. Rimangono coerenti con le previsioni per l’intero esercizio 2023 per il business domestico (stabilizzazione vendite ed Ebitda in crescita), che è stato complessivamente confermato”, commentano gli esperti di Intesa Sanpaolo, secondo i quali “questi risultati confermano come il miglioramento su base trimestrale della performance operativa non sia sufficiente per risolvere la questione leverage, per la quale sarà fondamentale l’evoluzione del dossier NetCo”.
“L’aumento dei ricavi del 3,7% è un segnale positivo. Tuttavia, ciò che colpisce ancora di più è la crescita dell’Ebitda del 6,5%. Questo indica un controllo efficace dei costi, soprattutto per un’azienda con un alto livello di indebitamento”, segnala Gabriel Debach, market analyst di eToro, che si sofferma sulla questione continuità. “La conferma della crescita nel mercato italiano, dopo la sorpresa dello scorso trimestre, è un segno di continuità. Telecom Italia sta mantenendo il passo e dimostra di essere sulla giusta strada”, afferma l’esperto che invita però a considerare un aspetto che definisce negativo, ovvero l’aumento dell’indebitamento finanziario netto. “È importante monitorare attentamente questa situazione per garantire una gestione finanziaria sostenibile – afferma Debach -. Telecom Italia sembra procedere secondo le previsioni aziendali, ma è fondamentale gestire con prudenza l’indebitamento per garantire una situazione finanziaria stabile e sostenibile nel lungo termine”.
Labriola va avanti nell’operazione
Ampio spazio oggi anche all’operazione di cessione di NetCo a KKR, approvata dal consiglio di amministrazione di Tim domenica scorsa e che ha scatenato l’immediata reazione di Vivendi che ha bollato la decisione come “illegittima”. Un’operazione che prosegue senza scossoni e che l’a.d. Labriola porta avanti senza timore, confermando la tabella di marcia che vede il closing entro l’estate. Nel corso della conference call odierna, ha spiegato che l’operazione “non è altro che l’esecuzione rigorosa del piano di delayering approvato nel 2022”. E ha aggiunto: “Spiegheremo agli azionisti, che ritengono che il cda non fosse autorizzato a eseguire la transazione, perché si sbagliano e, nel caso, siamo pronti a farlo in tribunale, dove siamo certi che le conclusioni del nostro cda saranno confermate”.