Tim e rinnovo cda: si apre il cantiere, da 15 a 9 i posti nel board
Il cantiere per il “nuovo consiglio di amministrazione” si è aperto ufficialmente ieri in Tim. L’idea che viene portata avanti è quella di un board con meno poltrone a disposizione (passerebbero da 15 a 9), ma con Pietro Labriola sempre alla guida per portare avanti i principali dossier sul tavolo del gruppo di tlc (in primis il “piano di delayering“).
A mercati chiusi, ieri, è arrivata la comunicazione ufficiale dell’ex monopolista che ha “avviato l’iter per la presentazione di una lista del consiglio uscente per il rinnovo del cda”. Lavori che si protrarranno fino ad aprile e saranno guidati dall’attuale presidente Salvatore Rossi (che ha già fatto sapere che non intende ricandidarsi). Nel comunicato i primi dettagli di quello che saranno le dimensioni del nuovo board.
Intanto a Piazza Affari avvio poco mosso per Tim che scambia in area 0,2824 euro, registrando +0,21%.
Un nuovo annuncio che arriva a pochi giorni di distanza dal via libera del governo ai fini della normativa Golden Power su NetCo.
Cda: avviato iter lista cda, proposta di riduzione dei componenti
Avviato l’iter ufficiale per la presentazione di una lista del consiglio di amministrazione uscente per il rinnovo del board di Tim. Nelle mani del presidente Salvatore Rossi, considerato indipendente e super partes e peraltro ha già comunicato di non volersi ricandidare, il mandato “di coordinare le attività propedeutiche alla presentazione di una lista di candidati”.
“Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023 scadrà, infatti, il mandato dell’attuale board e i soci saranno chiamati a rinnovare l’organo consiliare. In vista di tale rinnovo, in ottemperanza alle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana, il Consiglio di Amministrazione ha innanzitutto formulato il proprio parere di orientamento sulla dimensione e composizione del nuovo Consiglio”, spiega in una nota il gruppo guidato da Labriola.
E tra le novità sul tavolo c’è la volontà di avere un board più snello, con il numero di componenti che passerebbe da 15 a 9. Una strada che Tim intende percorrere e che motiva così: “con specifico riferimento all’elemento dimensionale, il consiglio ritiene opportuna, anche alla luce degli esiti della Board Review, una riduzione del numero dei suoi componenti rispetto a quello attuale di quindici amministratori, coerentemente con il trend di lungo periodo in società comparabili, con la prassi in atto in varie società quotate di grandi dimensioni e con l’opportunità di un contenimento dei costi vivi della governance societaria”. E precisa: “in particolare, in considerazione dell’evoluzione prospettica dell’attività della società e del suo perimetro di business conseguente all’esecuzione del piano di delayering, appare adeguata la nomina di un consiglio di amministrazione di nove componenti“..
La procedura per preparare la lista: il punto il 7 marzo
Un processo che prevede una apposita procedura che “passerà per un’iniziale fase di sondaggio dell’azionariato e dei rappresentanti del mercato, avente esclusivamente a oggetto i profili quali-quantitativi di composizione del consiglio, in coerenza con la engagement policy della società, per procedere, dapprima, alla definizione di tali profili e alla stesura di una prima e ampia lista di possibili candidati e, infine, di una short-list, con il supporto tecnico di un consulente di executive search”. Una consultazione con Vivendi, azionista di maggioranza con una quota di quasi il 24% e Cdp che ha in mano il 9,81%.
Il coordinamento delle attività è stato affidato al presidente Salvatore Rossi; a lui spetterà altresì il compito di tenere costantemente aggiornato sull’avanzamento del processo il Consiglio di Amministrazione, il quale assumerà tutte le determinazioni di competenza, con il supporto del Comitato per le nomine e la remunerazione. A lui il compito di scegliere la rosa di candidati. Il 7 marzo (prima dell’assemblea in calendario il 23 aprile) si dovrebbe avere la lista definitiva. Il 7 marzo è anche la data in cui, osservando il calendario finanziario del gruppo, è previsto il Capital Market Day.
Con l’affaire Rete in corso, Tim riconosce che “proprio in considerazione della necessità di dare continuità alle azioni in corso in un passaggio molto delicato e unico di cambiamento della realtà societaria, il cda ha deciso all’unanimità di avvalersi della facoltà, ai sensi di Statuto ed in conformità alla best practice, di presentare una propria lista che ambisce a essere di maggioranza, come già avvenuto in occasione del precedente rinnovo”.