Tim, è l’ora delle offerte per NetCo. ‘Economist’ promuove modello Labriola
Primo dei D-Day per Telecom Italia di questo mese di giugno. E’ oggi la deadline per le offerte sulla rete Tim. Scade, infatti, il termine entro il quale è possibile presentare le offerte non vincolanti migliorative definitive sulla rete fissa, la cosiddetta NetCo. A Piazza Affari, Tim si muove in rialzo: il titolo sale di circa l’1,2% a quota 0,2537 euro.
Offerte NetCo: in arrivo oggi le proposte
Entro stasera alle 19 arriveranno all’indirizzo di Tim le offerte migliorative non vincolanti per NetCo. Come spesso accade, in attesa del comunicato ufficiale, sono i rumors a tenere banco e a tracciare le possibili strade. “Gli articoli di stampa sono piuttosto concordi nel ritenere che entrambe le cordate (KKR e CDP/Macquarie) presenteranno un`offerta migliorativa, ma senza modifiche significative della valorizzazione di NetCo”, segnalano gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione di acquisto (rating buy) su Telecom Italia, con target price di 0,4 euro.
In particolare, secondo quanto riporta “La Repubblica” in edicola oggi, “il prezzo complessivo di 21 miliardi proposto da Kkr e i 19,3 miliardi da parte di Cdp e Macquarie, dovrebbero salire di poco“. In attesa di conoscere i contenuti ufficiali dei rilanci, sempre il quotidiano romano, anticipa che la cordata CDP si sarebbe concentrata soprattutto nel limitare i rischi per Tim in tema di antitrust, mentre KKR potrebbe rivedere il mix degli asset che porterebbe a un maggiore deleverage per Tim.
Le tempistiche
I prossimi appuntamenti chiave su questo fronte sono due. Due consigli di amministrazione, quello del 19 e del 22, rispettivamente chiamati per la valutazione dei dossier e successivamente per le decisioni definitive su come procedere. Intanto, tra le date da cerchiare in rosso per Tim c’è anche quella di settimana prossima. Il 14 giugno dovrebbe, infatti, riunirsi un nuovo board per la cooptazione di un nuovo membro, in modo da riportare il numero totale a 15 (Date clou per Tim).
Economist elogia il modello Labriola: ecco perchè
Intanto il britannico Economist prumuove il modello Labriola . Nell’articolo dal titolo “What TIM’s mega-spin-off reveals about Europe’s telecoms industry“, il settimanale inglese analizza il caso Tim e spiega perchè la decisione dello scorporo della Rete voluta dall’a.d. Pietro Labriola può rappresentare una strategia industriale determinante per le tlc europee.
Insomma, la vendita della rete fissa (che dovrebbe far arrivare nelle casse circa 20 miliardi di euro) rappresenta “la via più chiara per riconquistare opzioni industriali”. “Tim è un caso estremo – si legge nell’articolo -. Eppure, la sua mossa rivela molto su dove si sta dirigendo l’iper-frammentata industria delle telecomunicazioni in Europa”.
Labriola non ha mai fatto mistero che una delle mission principali è la riduzione del debito storico che grava su Tim, in particolar modo sull’operatività. In una recente intervista, il ceo dell’ex monopolista ha infatti ribadito che “la riduzione del debito è uno degli elementi fondamentali per ridare lustro a una grande azienda come Tim”.
Debito, i numeri di Tim
Presentando lo scorso 10 maggio i numeri finanziari del primo trimestre 2023, Tim ha registrato un nuovo aumento del debito. L’indebitamento finanziario netto rettificato è stato pari a 25.820 milioni di euro al 31 marzo 2023, in aumento di 456 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 (25.364 milioni di euro). “Tale aumento è ascrivibile principalmente alla dinamica operativa-finanziaria”, precisa la società.
Per analisti aumenta potenziale upside: ora è del 40%
Per gli analisti aumenta il potenziale upside di Tim. Se lo scorso 11 maggio, all’indomani della presentazione della trimestrale si aggirava attorno al 26%, oggi il consensus degli analisti su Bloomberg indica un prezzo obiettivo a 0,35 euro con potenziale upside di circa il 40%.