Tim, analisti sondano spunti a.d. Labriola post conti. Per Equita “rete unica rimane elemento del piano strategicamente più rilevante”
Archiviato la scorsa settimana l’appuntamento con i conti della prima parte dell’anno, restano ancora diverse incognite sul futuro di Tim, come quello della rete unica. Al momento il titolo si muove in rialzo dello 0,36% trovandosi così a quota 0,2208 euro, poco sopra i recenti minimi storici segnati a 0,20 euro.
In una intervista a “Il Corriere della Sera” l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, ha rimarcato la necessità di avviare un piano per riconquistare la fiducia dei mercati. L’Ad di Tim ha fatto inizialmente il punto sulla situazione della società nei suoi primi otto mesi di lavori ai vertici della compagnia, focalizzandosi tra le altre sull’accordo per la rete unica e sull’acquisizione di OI in Brasile. Come osservano gli analisti di Equita, Labriola è consapevole che l’azienda deve costruirsi un track record sulla capacità di conseguire i target dei piani, solo così riuscirà a vedere una rivalutazione del prezzo del titolo. Tim con la diffusione dei conti ha rivisto al rialzo alcune stime finanziarie per il 2022, in particolare sull’Ebitda 2022. In tal senso Labriola ricorda che la revisione deriva esclusivamente dal trend del mercato domestico.
Capitolo rete Unica
Sul tanto discusso tema della rete unica, Labriola ha invece ribadito che l’opzione che crea più valore è l’intesa con Open Fiber, ma che in ogni caso è necessario dotarsi di un piano B, ovvero “una rete separata con un partner finanziario”. A riguardo Labriola ritiene che la crisi di governo in corso non modifichi la visione comune sulle opportunità del progetto nazionale, anche se rimangono tante le domande e le criticità. Il ceo vede in Enterprise, la divisione dedicata alle grandi aziende e alla PA, come il fiore all’occhiello del gruppo e questo grazie allo sviluppo di Cloud, cybersecurity, IoT. Inoltre, dall’intervista emerge l’intenzione di stabilizzare e rendere un riferimento per il mercato la divisione Consumer, su cui è forte la pressione a causa della guerra di prezzi.
Infine, sul futuro Labriola pensa che Tim non sarà più un’azienda integrata verticalmente ma si focalizzerà su determinati modelli di business. Secondo Equita, che mantiene il rating Hold (“mantenere in portafoglio”), con target price a 0,39 euro, per Tim l’elemento strategicamente più rilevante rimane il piano rete unica, in quanto valorizza l’asset rete e permette di “ripristinare una solida posizione finanziaria”. Al contrario di Labriola, gli analisti di Equita vedono delle incertezze legate alla crisi di Governo, anche se al momento non hanno riscontrato “posizioni nettamente avverse al progetto”.
Per la big italiana delle tlc i conti sul primo semestre 2022 che mostrano, nonostante il risultato negativo per 483 milioni di euro, ricavi ed Ebitda migliori del consensus e migliori rispetto al primo semestre 2021. Tuttavia, la società rimane fortemente indebitata e a fine giugno l’indebitamento finanziario netto è salito a 24,65 miliardi di euro, anche se la società specifica che questo incremento è dovuto all’acquisizione in Brasile delle attività mobile di OI.
Il punto tecnico su Tim
Quadro grafico complesso per Tim. Nonostante il proseguimento di oggi del rimbalzo avviato dal minimo storico segnato il 27 luglio, la tendenza sul titolo rimane fortemente ribassista. In particolare, Tim ha registrato un nuovo minimo a quota 0,2015 euro da cui ha messo a segno un rimbalzo del 9%. Ora le quotazioni si aggirano a 0,221 euro e in caso di proseguimento della debolezza il cedimento del supporto a 0,213 potrà portare rapidamente Tim sul livello psicologico dei 0,20 euro. Al contrario, solo il superamento al rialzo con volumi in aumento della resistenza statica a 0,2357 (precedenti minimi storici di marzo), potrà offrire i primi segnali di forza sul titolo.
La tendenza ribassista dei prezzi è evidente anche guardando la trendline costruita da novembre 2021 e confermata a febbraio di quest’anno; ma anche la posizione dei prezzi al di sotto delle medie mobili principali (50-200 periodi). Dal punto dell’analisi algoritmica emergono segnali di miglioramento dall’indicatore di direzione parabolic sar che si trova in posizione long e dall’oscillatore di momentum Rsi che si sta dirigendo verso l’area di ipercomprato.