Tesla: in arrivo bond “spazzatura” per finanziare il Model 3
Tesla al debutto sul mercato obbligazionario. Se finora l’azienda fondata da Elon Musk aveva messo sul mercato solo azioni e strumenti ibridi, le esigenze legate al lancio del nuovo Model 3 hanno convinto i vertici della casa produttrice di auto elettriche a lanciare un’emissione “pura” da 1,5 miliardi di dollari.
Dopo l’annuncio l’agenzia Standard & Poor’s ha confermato la valutazione “B-“ con outlook negativo. “Potremmo ridurre la nostra valutazione – riporta al nota dell’agenzia – se le tematiche relative il lancio del Model 3 […] o l’espansione della produzione dei Model S e X dovessero portare a un notevole aumento dei costi”.
Rating “junk” anche per Moody’s che valuta Tesla “B3” (Corporate Family Rating, CFR) con prospettive stabili. Le valutazioni “spazzatura” sono destinate a spingere al rialzo il rendimento e a rendere il titolo appetibile nei confronti di operatori specializzati in “high yield” (il rendimento dovrebbe attestarsi al 5,5-6%).
Anche perché, a dispetto di un contesto ricco di contraddizioni, grande è la fiducia che il mercato ripone nel nuovo Model 3, e più in generale in Tesla: il titolo da inizio anno ha registrato un incremento di oltre 66 punti percentuali spingendo la capitalizzazione di poco sotto i 60 miliardi di dollari (51 per GM e i 43 di Ford).
La scorsa settimana la casa di Palo Alto ha rivelato che i pre-ordini del nuovo modello, che rappresenta lo sbarco sul mercato di massa, si attestavano a 455 mila unità. A fine luglio sono stati consegnati i primi 30 esemplari a dipendenti dell’azienda e a fine anno la produzione mensile è vista in quota 20 mila unità.
Dal 2010, anno del debutto sul Nasdaq, aumenti di capitale e bond convertibili hanno permesso alla società di raccogliere nuovo capitale per 11 miliardi di dollari. Dopo un 2017 che dovrebbe chiudersi con una perdita-monstre da oltre 1 miliardo di dollari, gli analisti contattati da Bloomberg stimano una forte riduzione del deficit nel 2018 (-122 milioni) e un utile di 1,15 miliardi nel 2019.