Notizie Tesla e il maxi richiamo di 2 milioni di vetture: sotto accusa sistema Autopilot

Tesla e il maxi richiamo di 2 milioni di vetture: sotto accusa sistema Autopilot

13 Dicembre 2023 16:26

Un richiamo di oltre 2 milioni di veicoli per Tesla,  la casa automobilistica californiana guidata da Elon Musk. A finire sotto accusa il sistema Autopilot che “non farebbe abbastanza per prevenire malfunzionamenti”. Un’iniziativa che è scattata dopo l’indagine della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA). Un numero importante che non sembra al momento spaventare Wall Street, quando è trascorsa meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni a New York il titolo Tesla cede circa l’1%.

Il maxi richiamo

Dopo anni di indagini è arrivato il risultato della National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia per la sicurezza stradale Usa, che ha pubblicato un avviso di richiamo che riguarda i quattro modelli Tesla realizzati tra il 2012 e il 2023. Si tratta di un massiccio richiamo che riguarda per l’esattezza 2,03 milioni di vetture (Model S, Model X, Model 3 e Model Y).

Nelle specifico, il richiamo richiede la modifica di una funzione di assistenza alla guida chiamata Autosteer (si tratta della funzione di controllo del pilota automatico).

“La tecnologia automatizzata ha un grande potenziale per migliorare la sicurezza, ma solo se viene implementata in modo responsabile”, ha detto la NHTSA mercoledì. “L’azione odierna è un esempio di miglioramento dei sistemi automatizzati attraverso la priorità alla sicurezza”. Tesla ha dichiarato nel suo rapporto di richiamo che prevede di iniziare a implementare un rimedio software via radio. La NHTSA ha inoltre affermato che l’indagine su Tesla rimane aperta “mentre viene monitorata l’efficacia delle soluzioni di Tesla e continuiamo a lavorare con la casa automobilistica per garantire il massimo livello di sicurezza”.

Si tratta del secondo richiamo del 2023 per i sistemi di guida automatizzati di Tesla, che sono sempre più sotto esame dopo centinaia di incidenti, alcuni dei quali mortali. Nonostante l’amministratore delegato Elon Musk abbia previsto per anni che Tesla sarebbe stata in grado di offrire completa autonomia, sia Autopilot che le funzionalità beta che Tesla commercializza come Full Self-Driving richiedono un conducente completamente attento che mantenga le mani sul volante.

Autopilot è standard su ogni nuova Tesla. Come si legge sul sito di Tesla l’Autopilot “consente alla vettura di sterzare, accelerare e frenare automaticamente nella propria corsia di marcia. Le attuali funzioni Autopilot richiedono la supervisione attiva del conducente e non consentono la guida autonoma del veicolo”.

Nella sostanza, utilizza telecamere per adeguare la velocità del veicolo al traffico circostante e assiste i conducenti con lo sterzo all’interno delle corsie chiaramente segnalate. Tesla ha commercializzato una funzionalità di livello superiore che chiama Full Self-Driving dal 2016. Questo pacchetto di funzionalità è stato richiamato a febbraio, dopo che la NHTSA ha espresso preoccupazioni riguardo ai veicoli che usano il sistema viaggiando in modo illegale o imprevedibile, superando i limiti di velocità e non fermandosi completamente.

Il punto tecnico su Tesla

(analisi a cura di Giulio Visigalli)

A Wall Street, da seguire la seduta di Tesla. Il titolo nella seduta di ieri non è riuscito a superare al rialzo l’area di resistenza statica di breve periodo a quota 244 dollari, con i prezzi che si sono riportati nei pressi della media mobile a 50 periodi (linea blu).
Tesla si mantiene al di sopra della trendline rialzista costruita dai minimi del 2022, ma allo stesso tempo non è ancora riuscito a superare al rialzo la trendline ribassista costruita dai massimi di periodo di luglio di quest’anno. Da questo punto di vista, al rialzo dovrà essere superata al rialzo (e con volumi di contrattazione in aumento) l’area di resistenza dinamica data dalla trendline ribassista precedentemente citata (linea tratteggiata rossa).
Ecco che se così dovesse essere, allora il prossimo target al rialzo sarà l’area di resistenza a 280 dollari. Al ribasso l’area supportiva principale e a quota 234 dollari, livello da cui transita la media a 200 giorni (linea arancione). Da inizio anno il titolo mostra un progresso del 100%.