Notizie Notizie Italia Telecom Italia, titolo si sgonfia in fretta in Borsa. Temi sul tavolo: l’esborso per asta 5G e rumors su Vivendi/Elliott  

Telecom Italia, titolo si sgonfia in fretta in Borsa. Temi sul tavolo: l’esborso per asta 5G e rumors su Vivendi/Elliott  

3 Ottobre 2018 10:32

 

Dopo un avvio sprint, si sgonfia Telecom Italia a Piazza Affari. Il titolo che in questo momento mostra un rialzo dello 0,58% a quota 0,4858 euro, si era spinto nuovamente a un passo da quota 50 centesimi. L’azione segna, tuttavia, un recupero dopo i forti ribassi delle ultime sedute che hanno visto Telecom Italia infrangere la soglia di 50 centesimi, con il titolo che viaggia sui minimi a 5 anni.

A tenere banco stamattina è la notizia della conclusione dell’asta per le frequenze per i servizi 5G, a cui ha preso parte anche il gruppo guidato da Amos Genish. Un maxi incasso dello Stato che ha visto lievitare la cifra delle offerte che ha superato quota 6,5 miliardi di euro, ben oltre le attese iniziali. Nel dettaglio, Dopo 14 giornate di rilanci, l’ammontare totale delle offerte per le bande messe a gara ha raggiunto i 6.550.422.258 euro, superando di oltre 4 miliardi l’introito minimo fissato nella Legge di Bilancio. “Il vero vincitore di questa asta è il governo italiano“, ha dichiarato Dhananjay Mirchandani, analista di Bernstein, il cui commento è stato citato da Bloomberg News.

L’esborso più caro è per Tim e Vodafone. Nel dettaglio la società italiana si è aggiudicata un blocco a 3700 MHz per 80 MHz totali (con 1.694 milioni di euro) e un blocco a 26 GHz per 200 MHz totali (con 33 milioni di euro), che vanno ad aggiungersi ai due blocchi a 700 MHz già vinti. Le frequenze su banda 3700 MHz, rimarca TIM; sono indispensabili per lo sviluppo delle infrastrutture e per la diffusione dei servizi UBB di nuova generazione. La banda 3700 MHz, già utilizzata per la sperimentazione avviata a inizio anno, è disponibile da subito; dal 2019 sarà disponibile la banda millimetrica 26 GHz, già “5G-ready” e utilizzata per rodare i primi servizi 5G.

L’investimento complessivo per Tim è di 2.407 milioni di euro e costituisce il risultato migliore raggiunto da qualsiasi altra società in gara, sia per ampiezza di banda ottenuta che per impegno economico messo in campo. Tutte le frequenze hanno caratteristiche diverse e complementari in termini di copertura, penetrazione e capacità e saranno disponibili fino al 2037. “Grazie all’aggiudicazione di tutte e tre le frequenze in gara – rimarca l’amministratore delegato di Tim, Amos Genish – Tim consolida la sua posizione di leadership in Italia. Le nuove frequenze acquisite rappresentano un asset fondamentale per lo sviluppo futuro del Gruppo e contestualmente per la crescita della digitalizzazione del Paese. Le sperimentazioni avviate in questi anni hanno portato, unico caso in Italia, già a risultati tangibili e l’antenna accesa a Bari recentemente certifica il primato tecnologico di Tim. Proseguiremo nel nostro impegno per l’innovazione e siamo convinti di poter continuare ad offrire ai nostri clienti servizi sempre all’avanguardia e la migliore esperienza digitale disponibile sul mercato”.

Gli analisti passano al setaccio questi numeri. Banca Imi scrive: “Per Telecom Italia, l’investimento complessivo è ben al di sopra quota un miliardo di euro incluso nella nostra valutazione”. “Calcoliamo – proseguono gli esperti della banca italiana – che il pagamento del 2018 potrebbe essere coperto dalle disponibilità cash e parzialmente supportato dalla potenziale dismissione di Persidera, se verrà completata”. Al momento, secondo la view di Banca Imi “data l’attuale scarsa visibilità sui servizi 5G e quindi il ritorno su questo investimento, è difficile valutare se il prezzo pagato dagli operatori di telecomunicazioni sia equo. È sicuramente superiore a quello che è stato pagato in altri paesi europei (come la Spagna e il Regno Unito)”.

Ma per Telecom Italia è sempre aperto il fronte Vivendi/Eliott. Secondo quanto riportato ieri da Bloomberg, i francesi di Vivendi si sono detti “preoccupati del recente calo in Borsa” e “farannodi tutto per proteggere l’investimento”. “Una stabilità nella gestione e un consiglio indipendente e unito che sostenga un chiaro piano strategico sono fattori cruciali da sostenere nell’equity story”, commentano da Mediobanca Securities, alla luce di queste indiscrezioni.