Telecom Italia: analisti si aspettano un IV trimestre debole, attese sorprese nel nuovo piano
Manca poco al doppio test per Telecom Italia: il bilancio dell’esercizio 2019 e il nuovo piano industriale. Il big italiano delle tlc guidato da Luigi Gubitosi diffonderà il 10 marzo dopo la chiusura dei mercati i risultati del quarto trimestre del 2019, che verranno illustrati il giorno seguente a partire dalle 14 nel corso di una conference call con gli analisti.
Attualmente il target price medio a 12 mesi indicato dal consensus Bloomberg è di 0,62 euro per azione: si tratta del 21,6% sopra la valutazione attuale del titolo Telecom Italia. Le valutazioni medie sono salite notevolmente negli ultimi mesi (il target price medio era 0,62 euro prima della pubblicazione dei conti relativi al terzo trimestre 2019). Quanto alla view, 17 sono gli analisti che raccomandano l’acquisto (Buy), 6 consigliano di mantenere le azioni in portafoglio (Hold) e 3 suggeriscono la vendita (Sell). Sui multipli il titolo appare a sconto. Telecom infatti tratta con un Ev/Ebitda 2020 di 5,7 volte, a sconto del 6% sui principali peer.
Il consensus stima…
Telecom Italia ha pubblicato sul proprio sito i dati di consensus del quarto trimestre 2019 calcolati come media aritmetica delle più recenti stime elaborate da 16 analisti finanziari indipendenti sui key financial data di Telecom Italia. Nel dettaglio, le previsioni indicano una flessione del 5,9% su base annua per i ricavi del gruppo a quota 4,574 miliardi di euro, di cui 3,571 miliardi di domestic (-7,2% a/a). Il margine operativo lordo (Ebitda) organic dovrebbe invece mostrare una contrazione dell’1,5% a 1,855 miliardi, mentre l’Ebitda reported è visto in crescita dell’11,6% a 1,813 miliardi. Altra voce sempre molto seguita per quanto riguarda i conti di Telecom Italia è quella del debito netto che, secondo le stime di consensus, dovrebbe attestarsi in termini adjusted a 24,070 miliardi rispetto ai 24,312 miliardi al 30 settembre 2019 e ai 25,270 miliardi di fine 2018.
Passi avanti nel discorso rete unica
Nuova puntata sul tema della Rete in primo piano nell’ultimo periodo per Telecom Italia. Dall’ultimo consiglio di amministrazione di Tim del 27 febbraio sono arrivate delle conferme su questo fronte, con il board che “ha preso atto positivamente dell’offerta non vincolante presentata dal fondo KKR per affiancare in esclusiva Tim nello sviluppo della rete in fibra”. Un board che è stato aggiornato proprio sul progetto finalizzato a valutare possibili forme di integrazione delle reti in fibra ottica di Tim e Open Fiber. Il private equity potrebbe così mettere le mani su una quota di minoranza della rete secondaria di Telecom che, secondo le indiscrezioni, varrebbe 7 miliardi. Il prossimo step vede in campo l’ad Luigi Gubitosi che “provvederà a informare, in coerenza con la normativa sul Golden Power, gli organi istituzionali sullo sviluppo delle interlocuzioni con i diversi attori coinvolti e a proseguire nel contempo i contatti necessari a tal fine”.
Al vaglio del cda di Tim anche le parole del Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri che auspicava un “dialogo tra gli operatori per una rete a banda ultralarga”. “Un progetto apprezzato e sostenuto dalle istituzioni nazionali come testimoniato dalla importante affermazione resa dal ministro dell’ Economia, dal momento che consentirebbe di accelerare lo sviluppo della rete in fibra e chiudere di conseguenza il digital divide che ancora si registra in numerose aree del Paese, evitando duplicazioni di investimenti già di per sé molto onerosi”, sottolinea la società in una nota, a distanza di qualche giorno dalle dichiarazioni ufficiali di Gualtieri.
La partnership con Google Cloud
Tim e Google Cloud hanno firmato ieri l’accordo ufficiale che darà il via alla collaborazione tecnologica congiunta, a seguito del protocollo d’intesa (MoU) firmato a novembre 2019 tra le due società. Tim e Google Cloud lavoreranno insieme alla creazione di innovativi servizi di cloud pubblico, privato e ibrido per arricchire l’offerta di servizi tecnologici di Tim. La tlc italiana, si legge in una nota, punta a un’accelerazione nella crescita dei suoi ricavi da servizi tecnologici, con l’obbiettivo di raggiungere 1 miliardo di euro di ricavi e 0,4 miliardi di euro di ebitda entro il 2024.
“Questa partnership strategica con Google colloca Tim come punto di riferimento in Italia nel Cloud ed Edge computing, due mercati che saranno sempre più importanti con la progressiva implementazione del 5G e dell’Intelligenza Artificiale”, rimarca l’ad di Tim, Luigi Gubitosi, che aggiunge: “Scegliendo di unire le nostre forze con un leader tecnologico e innovativo riconosciuto a livello mondiale confermiamo il nostro impegno a promuovere e accompagnare il progresso digitale del Paese”.
In base ai nuovi accordi, le due società implementeranno iniziative congiunte di go-to-market per supportare le aziende italiane, di tutte le dimensioni e di tutti i settori, a sfruttare più rapidamente i vantaggi delle tecnologie cloud. La Pubblica Amministrazione e i servizi governativi potranno affidarsi a Tim come fornitore di infrastrutture e servizi cloud in grado di offrire controllo locale sui dati e il supporto di Tim come partner privilegiato anche per tutti i servizi professionali.