Notizie Notizie Mondo Tech Usa, attesa per la trimestrale di Apple. Nuovo scenario, MAGA in soccorso dei FAANG?

Tech Usa, attesa per la trimestrale di Apple. Nuovo scenario, MAGA in soccorso dei FAANG?

30 Luglio 2018 10:17

I titoli del comparto tecnologico Usa rimangono sotto i riflettori sui mercati dopo l’avvio della prima causa nei confronti di Facebook a seguito del tonfo che il titolo ha sofferto a Wall Street giovedì scorso sulla scia della pubblicazione delle trimestrali e in attesa dei risultati trimestrali di Apple che verranno pubblicati domani a mercati chiusi. 

Come spesso accade i numeri del colosso di Cupertino sono attesi con “trepidazione” dal mercato. Intervistato dalla Cnbc Jack Ablin, responsabile della divisione investimenti presso Cresset Wealth Management, ha spiegato i numeri di Applehanno la capacità di influenzare tutto il mercato nel complesso, visto che il colosso “ha tentacoli in tutta l’economia e negli indici azionari”.
Secondo il consensus Bloomberg, Apple dovrebbe registrare nel terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2018 ricavi in rialzo del 15,2% anno su anno, “sostenuto dalla forza dell’iPhone, dell’area servizi e di altri prodotti della Mela Morsicata”. Nel secondo trimestre le vendite degli iPhone erano salite del 14,14% anno su anno dopo il lancio dei tre nuovi modelli in autunno (tra cui l’iPhone x, 8 e 8 plus). Nel dettaglio, secondo gli analisti il colosso fondato da Steve Jobs dovrebbe registrare un utile netto rettificato di 10,82 miliardi di dollari, con un fatturato di 52,31 miliardi.

Il target price medio indicato dal consensus Bloomberg è di 220,76 dollari. Sono ben 27 gli analisti con rating Buy, 18 con Hold e nessun Sell.

MAGA vs FAANG?

Possono i ‘MAGA’ soccorrere i ‘FAANG’ in difficoltà? Questa la domanda che si pone oggi Alessandro Balsotti, strategist e gestore del Jci Fx Macro Fund. “Non è del MAGA di Trump (ovvero dell’agenda ‘Make America Great Again’ così puntigliosamente sostenuta dal Presidente) a cui va il riferimento ma a un nuovo acronimo che meglio raggruppa in quest’ultima fase i giganti della tecnologia, i pilastri più resistenti a cui il mercato si sta aggrappando“, spiega l’esperto che indica: MAGA=Microsoft-Amazon-Google-Apple e FAANG=Facebook-Apple-Amazon-Netflix-Google. “Netflix è in effetti di una caratura dimensionale lontana dagli altri: i suoi 154 miliardi di dollari di capitalizzazione sono poco più della metà di quanto è aumentato il valore di Microsoft negli ultimi 12 mesi (280 miliardi) – afferma Balsotti -. Facebook, con i suoi 500 miliardi di capitalizzazione appartiene alla lega dei grandi ma ha visto azzerati i suoi guadagni del 2018 in poco più di una sessione (120 miliardi di perdita di valore in un solo giorno è il nuovo record assoluto per un’azienda quotata)”.

Per Balsotti, con i MAGA si cerca di lasciare per strada i casi più deboli e di concentrarsi sui nomi più solidi o che, comunque, riescano a mantenere per ora invariato il ‘momento’ positivo, cooptando Microsoft, che nell’immaginario non è così new-new-new-economy come gli altri ma non è stato certo meno spumeggiante come titolo nel recente passato (oltre ad essere altrettanto gigantesco con i suoi 827 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato contro Amazon 886, Google 866, Apple 939). Una leadership sempre più ristretta non è garanzia di ribassi ma è indice di fragilità”.

In generale, dopo un’intensa settimana di trimestrali che ci ha portato a 2/3 del calendario (dopo un altro 21% in arrivo questa settimana, la stagione del reporting potrà dirsi praticamente conclusa, almeno per Wall Street), “l’impressione è quella che il dazio da pagare per chi delude le attese, anche solo sulle prospettive future, sia sempre molto elevato (Facebook, Twitter e Intel), mentre i progressi di prezzo siano spesso poco appariscenti quando i risultati sono eccellenti (Amazon) – indica Balsotti -. Forse è azzardato generalizzare una tendenza che sembra essere emersa soprattutto nel settore tech. Che comunque, nel bene e nel male, è destinato a rimanere il settore guida per eccellenza di tutto il listino americano”.