Tassi Bce, serpeggia il dubbio sui rialzi autunnali: pausa in stile Fed?
Tra una settimana esatta scatta il Bce-Day, con l’attesa riunione dell’istituto di Francoforte in calendario giovedì 27 luglio. Il mercato non sembra avere dubbi sulle imminenti intenzioni del consiglio direttivo guidato da Lagarde (confermato anche nelle recenti minute), con un nuovo aumento dei tassi da 25 punti base. Sembra però essere cambiato qualcosa nelle aspettative per il mese di settembre, con la possibilità di una pausa nel ciclo di rialzi della Bce che prende più forma.
Aleggia sempre più il dubbio sui prossimi rialzi
Potrebbe arrivare una pausa nei rialzi in stile Fed? Alcuni commenti sembrano andare in questa direzione, anche se la situazione resta incerta. Il mercato si sofferma sulle recenti dichiarazioni di uno ‘falchi’ della Bce, Klaas Knot, governatore della banca centrale olandese e membro del consiglio direttivo, secondo il quale un inasprimento monetario successivamente alla riunione di luglio è tutt’altro che garantito. Knot ha posto l’accento sul fatto che l’ipotesi di un rialzo dei tassi Bce a settembre è “al massimo una possibilità”, “in nessun modo una certezza”. “Da luglio in poi penso che dovremmo osservare attentamente ciò che ci dicono i dati sulla distribuzione dei rischi”, ha puntualizzato. Dichiarazioni che suggeriscono che potrebbe esserci una pausa nella campagna di aumenti dei tassi d’interesse a settembre.
Parole che hanno pesato sull’andamento dell’euro che ieri è sceso, passando da 1,1239 a 1,1173 EUR/USD. Un movimento, segnalano da Intesa Sanpaolo, su cui pesa sia “il parziale ritracciamento rialzista del dollaro sia l’insinuarsi di un dubbio sull’effettiva attuazione di un secondo rialzo dei tassi Bce dopo quello previsto giovedì prossimo. Dalla Bce Stournaras si è espresso a favore di un ultimo rialzo questo mese, dopo che anche Knot aveva sollevato dubbi sul secondo rialzo, pur tenendo aperte le porte in base alla dinamica dell’inflazione che ultimamente è scesa molto”.
Meeting luglio: le attese nella direzione di un nuovo rialzo a luglio
Ma andiamo con ordine, osservando in prima battuta le attese per l’imminente riunione di fine luglio. Le aspettative del mercato vanno nella direzione di una nuova stretta dei tassi al ritmo di 25 punti base. Dopo l’ultima riunione di giugno, la Bce ha così fissato i tassi:
Nella nota ufficiale dello scorso 15 giugno si legge: “Il consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,00%, al 4,25% e al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023”.
Anche secondo gli economisti di Barclays nel report “Hike and wait” si attendono che la Bce riveda al rialzo i tassi ufficiali di 25 pb e mantenga un atteggiamento ‘hiking bias’ per le future decisioni sui tassi, ma senza fornire indicazioni precise su nuove ed eventuali strette dopo l’estate. Nella riunione di settimana prossima, l’istituto guidato da Lagarde dovrebbe inoltre lasciare invariata la guidance sul Pepp.
Attesa per le parole di Lagarde
Importante, come sempre, sarà seguire la conferenza stampa di Christine Lagarde che inizierà alle 14:30, dopo la pubblicazione del comunicato ufficiale.
Per Ulrike Kastens, Economist Europe di DWS, “alla fine è decisiva la prospettiva dei tassi d’interesse, che sarà l’argomento principale della conferenza stampa“. E aggiunge: “in questa sede, tuttavia, il Presidente della BCE Christine Lagarde probabilmente non darà una risposta chiara. La tendenza di fondo dei prezzi è ancora preoccupante. Ma una determinazione preliminare sulla necessità di un altro rialzo dei tassi a settembre sarà probabilmente respinta in riferimento alle nuove proiezioni sulla crescita e sull’inflazione attese per allora. La BCE rimane quindi dipendente dai dati. I tassi di inflazione di luglio e agosto, così come gli indicatori di sentiment, giocheranno probabilmente un ruolo fondamentale nella decisione di settembre”.
Possibili strade dopo l’estate: domina l’incertezza
E’ dunque il momento di cambiare spartito a Francoforte? Sulla questione è intervenuto di recente anche il governatore uscente della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha ribadito l’importanza dei dati. Nel corso di una intervista in esclusiva a Bloomberg News ha dichiarato (riferendosi ai possibili rischi legati alle mosse della Bce): “C’è il rischio di fare troppo e credo che dobbiamo stare attenti a questo. C’è anche il rischio di fare troppo poco, quindi dobbiamo essere equilibrati e decidere sulla base delle informazioni in arrivo”.
Ma cosa potrebbe accadere post estate? Al momento sembra prevalere la cautela, come mettono in luce anche gli esperti Barclays che scrivono: “Nonostante un contesto più accomodante e in assenza di nuove previsioni della Bce, il consiglio direttivo riterrà opportuno aumentare tutti i tassi ufficiali di 25 punti base la prossima settimana in linea con l’impegno assunto dalla presidente della Bce nella riunione di giugno. Tuttavia, nel meeting di luglio, riteniamo che Lagarde si asterrà dall’assumere qualsiasi impegno sulle future decisioni sui tassi”.
Gli economisti della banca Uk ribadiscono l’incertezza che c’è sulle prossime mosse della Bce dopo l’estate. “Gli incontri di settembre o ottobre rimarranno così “live”, ma non prevediamo aumenti”, aggiungono da Barclays indicando che il ciclo di tagli potrebbe cominciare nel secondo semestre 2024.