Tassi Bce: mercati attendono nuovo taglio, incertezza su mosse ottobre e dicembre. I dati chiave dei prossimi 3 mesi
Tra una settimana esatta la Banca centrale europea (Bce) tornerà a riunirsi a Francoforte. La riunione del consiglio direttivo, prevista per giovedì 12 settembre, dovrebbe chiudersi con il secondo taglio dei tassi dell’anno da 25 punti base. Una mossa ampiamente prevista dai mercati, con i tassi attesi al 3,5% dal precedente 3,75%. Una decisione sostenuta da alcuni indicatori, come quello relativo alla crescita salariale e all’inflazione in rallentamento e sempre più vicina all’obiettivo della Bce del 2%. C’è attesa anche per le nuove previsioni su Pil e inflazione formulate dello staff degli economisti della Bce.
La conferenza stampa dovrebbe, invece, motivare le decisioni del consiglio direttivo e magari fornire qualche spunto in più sui prossimi meeting. Certo è che nel complesso le aspettative sono di una comunicazione ancora improntata alla cautela e senza nessun impegno preventivo.
Un taglio a settembre, i mercati lo danno per scontato
Nel mese di agosto, dopo alcuni dati chiave, si sono via via consolidate le attese dei mercati di un secondo taglio dei tassi a settembre (dopo quello di giugno e la pausa di luglio). Uno di questi è l’indicatore sulla crescita dei salari nella zona euro, pubblicato lo scorso 22 agosto dalla Bce. Nel dettaglio, nel secondo trimestre 2024 i salari negoziati hanno registrato una crescita annua del 3,6% rispetto al 4,7% dei primi tre mesi dell’anno. L’altra buona notizia è arrivata a fine agosto, con la prima lettura dell’inflazione dell’area euro che è rallentata al 2,2% ad agosto dal 2,6% di luglio, con il dato ‘core’ sceso al 2,8% dal 2,9%. Pur di fronte a un aumento dei prezzi per servizi (al 4,2% ad agosto dal 4% di luglio). Un’accelerazione che dovrebbe, però, essere temporanea e in parte riconducibile alle Olimpiadi in Francia.
Un taglio, quello di settembre, che sembra mettere d’accordo sia i falchi sia le colombe all’interno del consiglio direttivo della Bce. Tra i sostenitori di un taglio, il governatore della Banca del Portogallo, Mario Centeno (noto per la sua posizione dovish all’interno del board), che ha affermato all’indomani dei dati sui salari che quella di settembre sarà una decisione semplice. Il numero uno della Banque de France, Francois Villeroy de Galhau, ha dichiarato che un taglio dei tassi a settembre è “giusto e saggio”.
Nei giorni scorsi in una intervista a “Le Monde“, Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Bce, è tornato sull’argomento del momento, ovvero la traiettoria dei tassi della zona euro. E ha esortato Christine Lagarde ad agire, evitando una politica monetaria troppo restrittiva.
“Finora i dati confermano la nostra direzione di marcia e spero che ci consentano di continuare a essere meno restrittivi”, ha dichiarato Cipollone che però mette in guardia da un “rischio reale”, ovvero che “la nostra politica possa diventare troppo restrittiva. Dobbiamo assicurarci che l’inflazione converga verso il nostro target senza frenare inutilmente l’economia, perché abbiamo un disperato bisogno di investimenti e di crescita in Europa. Ogni ritardo su questo fronte ci metterebbe in una posizione di grave svantaggio”.
Cosa si attendono gli analisti: la view di Morgan Stanley e Barclays
Le scommesse vanno tutte o quasi nella direzione di un taglio dei tassi tra una settimana. Anche Morgan Stanley e Barclays, in due recenti report, si schierano a favore di questa tesi.
“Ci aspettiamo che la Bce possa effettuare un altro taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione di settembre. Questo avverrà sulla base dei dati in arrivo ampiamente in linea con l’aspettativa che l’inflazione tornerà al 2% (in modo duraturo) a un certo punto verso la fine del 2025, con prospettive di crescita più moderate”, affermano gli analisti della banca d’affari Usa secondo i quali non ci sarà un cambio di passo in termini di comunicazione e messaggi. “Verrà sottolineata la dipendenza dai dati e non verrà annunciato nessun impegno preventivo”.
Sulla stessa linea Barclays che scrive: “ci aspettiamo che il Consiglio direttivo arrivi alla conclusione che le prospettive macroeconomiche aggiornate giustifichino un allentamento della politica monetaria nella riunione del 12 settembre, abbassando i tassi di riferimento di 25 punti base”.
Insomma, gli esperti rimarcano come ci siano “poche ragioni per aspettarsi che il Consiglio rimanga alla finestra nel meeting di settembre e non ci dovrebbero essere più preoccupazioni sul fatto che il taglio di giugno sia stato prematuro. E questa valutazione sembra essere ben riflessa nei recenti commenti dei membri del Consiglio direttivo (ad esempio Schnabel, Simkus, Kazaks e Lane)”.
Anche secondo gli esperti della banca inglese, all’interno del board Bce si continuerà a portare avanti un “approccio cauto nella rimozione delle restrizioni”. E’ probabile che Lagarde ribadirà il mantra della dipendenza ai dati, senza impegnarsi in merito alla riunione di ottobre che sarà aperta. Questo si traduce in un meeting di ottobre molto incerto, con le attese di un ulteriore taglio che si concentrano a dicembre. “Continuiamo ad aspettarci che il taglio di settembre sia seguito da un terzo taglio nella riunione di dicembre – sottolineano da Barclays -. Prevediamo un’accelerazione del ritmo di allentamento nel 2025, con tagli di 25 punti base a gennaio, marzo e giugno”.
Il meeting di dicembre, secondo Morgan Stanley, sarà decisivo. Arriveranno anche nuove proiezioni economiche (che comprenderanno anche il 2027). “Se ci fossero altri segnali di rapida disinflazione a dicembre potrebbe essere deciso un approccio meno graduale ai tagli dei tassi. Ciò potrebbe assumere la forma di un taglio di 50 punti base o di un impegno preventivo a tagli consecutivi”, sottolineano da Morgan Stanley che citano tra i rischi da valutare anche la questione cambio, con il recente apprezzamento dell’euro e il significativo impatto in termini di inflazione.
Dopo la riunione del 12 settembre, si tornerà a soppesare, settimana dopo settimana, ogni spunto macro. Ecco nella tabella sottostante i principali dati e appuntamenti dell’area euro che verranno pubblicati da qui fino alla riunione Bce di dicembre, raccolti da Morgan Stanley.