Batosta su extraprofitti banche dal governo Meloni. Titoli a picco a Piazza Affari
Dal governo Meloni arriva la stangata sugli extraprofitti delle banche italiane. La spiegazione data dal vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. Titoli crollano in Borsa, tonfi fin oltre l’8%.
A sorpresa arriva, dopo tanto parlare, la tassa sugli extraprofitti delle banche italiane. La misura è stata approvata nella serata di ieri dal Consiglio dei ministri, riunitosi prima della pausa estiva per valutare misure relative ai settori più disparati.
Riunitosi nel pomeriggio di ieri, 7 agosto, il Consiglio dei ministri ha approvato due decreti omnibus, il dl Asset e investimenti e quello Giustizia, con cui sono stati affrontati diversi dossier.
Tra le misure approvate, proprio il prelievo sugli extraprofitti delle banche, questione di cui si era spesso parlato nei mesi precedenti, poi rimasta in sospeso, almeno fino alla giornata di ieri.
Tassa extraprofitti banche, Salvini: si possono ipotizzare alcuni miliardi
E’ stato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini a illustrare la novità, nella conferenza stampa che è stata indetta dopo la fine del Consiglio dei ministri.
Salvini ha spiegato la tassa sugli extraprofitti delle banche sottolineando che “gli introiti serviranno per dare un aiuto per i mutui prima casa e per il taglio delle tasse”.
“Non stiamo parlando di qualche manciata di milioni ma si possono ipotizzare alcuni miliardi – ha continuato il leader della Lega, facendo riferimento alla continua carrellata di rialzi dei tassi della Bce di Lagarde:
A fronte dell’ “innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese” lanciato dalle banche a seguito delle strette monetarie dell’Eurotower, ha detto il leader della Lega, “non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi, in questo gap, si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche”.
La Lega ha rimarcato stamattina la decisione di tassare gli extraprofitti delle banche, diramando una nota che ha anticipato alcuni temi che saranno affrontati nella prossima legge di bilancio:
“L’obiettivo per la prossima legge di bilancio è lavorare su aumenti di stipendi e decontribuzione. Emerge grande soddisfazione per questi primi 9 mesi di lavoro concreto: nella Lega c’è la convinzione che il prelievo sui maxi margini delle banche, che hanno guadagnato decine di miliardi in questo periodo, sia la strada giusta per aiutare lavoratori, famiglie e imprese”.
A Piazza Affari forti sell sui titoli delle banche. Mps crolla fin oltre l’8%
Le dirette interessate, ovviamente, non hanno gradito e forte è stata la reazione dei titoli a Piazza Affari.
Le azioni delle principali banche quotate sul Ftse Mib sono andate subito a picco, a partire dai primi minuti della giornata di contrattazioni.
Bper e Mps si sono messe subito in evidenza con tonfi, in entrambi i casi, superiori a -8%, mentre UniCredit è capitolata fin oltre il 6%.
I sell sui titoli bancari hanno portato il Ftse Mib a scivolare del 2%.
Per quanto riguarda le caratteristiche della tassa annunciata dal governo Meloni, la proposta è di un prelievo che varrà sui bilanci 2022 e 2023, pari al 40%, che scatterà nel caso in cui il margine di interesse del 2022 dovesse eccedere “per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. Una percentuale che si attesta al 6% confrontando il 2023 col 2022.
La tassa non potrà avere un importo superiore al 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023.
L’imposta straordinaria inoltre non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Alle 10.50 ora italiana, si mettono in evidenza i tonfi di FinecoBank e Bper, che si confermano i titoli peggiori del Ftse Mib con un tonfo di quasi l’8%.
Sell anche sui titoli delle altre banche Banco BPM e Intesa SanPaolo, che segnano un tonfo superiore a -7%. A fronte di un indice Ftse Mib che arretra ora dell’1,6%, Mps perde più del 6%, così come anche UniCredit.