Tapering, Cambiano le politiche della Federal Reserve. Ma gli effetti saranno modesti
La riduzione del bilancio messa in atto dalla Federal Reserve segna una netta svolta della sua politica, in grado di determinare più ampie ripercussioni sui tassi di interesse e sui mercati. Nel medio termine, infatti, l’avvio di questa strategia di riduzione delle partecipazioni potrebbe provocare un incremento dei tassi di interesse nella parte più lunga della curva. Tuttavia, secondo Tim Ng, analista degli investimenti di Capital Group, l’entità dell’aumento potrebbe risultare modesta. E così anche gli effetti descritti.
“Secondo le stime del nostro team specializzato nei tassi di interesse sul reddito fisso, l’impatto sui rendimenti dei Treasury decennali potrebbe – in assenza di significative oscillazioni del contesto macroeconomico più ampio – risultare nel tempo pari a 20-40 punti base, un dato in linea con le proiezioni fornite dal Treasury Borrowing Advisory Committee”, spiega NG.
Poche variazioni sui tassi a lungo termine
Secondo lo strategist quindi la maggior parte degli investitori nel settore potrà evitare perdite significative, nonostante l’incremento dei rendimenti incida sui prezzi delle obbligazioni. Questo vale in particolare per coloro che si affidano a fondi obbligazionari gestiti in grado di trarre vantaggio dal reinvestimento in titoli con rendimento superiore, nonché da un’efficace gestione della duration. “La normalizzazione dei tassi è comunque ben avviata, considerati i quattro aumenti messi in atto dalla Fed dalla fine del 2015”, è il commento di Ng.
Il tasso dei Fed Funds è di conseguenza cresciuto, attestandosi in un range compreso tra l’1 e l’1,25%. Tuttavia, durante il periodo in questione, i Treasury decennali sono rimasti per lo più in un corridoio compreso tra l’1,40% e il 2,60% e a fine agosto si sono assestati intorno a quota 2,25%.
“Considerato il carattere relativamente contenuto dell’inflazione e la crescita modesta evidenziata dall’economia, prevediamo che i tassi di interesse a lungo termine non si scosteranno molto da questi valori”, è l’opinione dello strategist.
I titoli più sensibili
I titoli garantiti da ipoteca (MBS), nonostante abbiano già parzialmente risentito delle previsioni di tapering, potrebbero essere tra i più vulnerabili al piano di riduzione del bilancio messo in atto dalla Fed. L’effetto dell’incertezza aggiuntiva dovuta all’impatto del tapering da parte della Fed andrebbe infatti a sommarsi alla precedente flessione subita quest’anno dal settore nei confronti dei Treasury.
Come spiega Ng, la Fed provvederà alla riduzione limitando il reinvestimento dei proventi dei titoli maturati: il tetto sarà inizialmente fissato a quota 10 miliardi di dollari al mese, suddivisi al 60/40 fra Treasury e MBS, e durante il corso dell’anno verrà gradualmente portato a quota 50 miliardi, riduzione definitiva che rimarrà in vigore fino alla normalizzazione delle dimensioni del bilancio.
“Benché un ritorno alle dimensioni pre-crisi (1.000 miliardi di dollari) appaia improbabile, secondo le nostre previsioni il bilancio dovrebbe normalizzarsi intorno a quota 3.300 miliardi, registrando una netta flessione rispetto ai livelli record di oltre 4.500 miliardi toccati in precedenza”, dice Ng. Che conclude: “Per la Fed, questo cambiamento a livello di politica rappresenta una tappa fondamentale. Tuttavia, considerato che l’impatto sui tassi nel tempo potrebbe risultare piuttosto modesto, gli investitori che hanno puntato su fondi obbligazionari adeguatamente gestiti non dovrebbero risentirne eccessivamente”.
“Benché un ritorno alle dimensioni pre-crisi (1.000 miliardi di dollari) appaia improbabile, secondo le nostre previsioni il bilancio dovrebbe normalizzarsi intorno a quota 3.300 miliardi, registrando una netta flessione rispetto ai livelli record di oltre 4.500 miliardi toccati in precedenza”, dice Ng. Che conclude: “Per la Fed, questo cambiamento a livello di politica rappresenta una tappa fondamentale. Tuttavia, considerato che l’impatto sui tassi nel tempo potrebbe risultare piuttosto modesto, gli investitori che hanno puntato su fondi obbligazionari adeguatamente gestiti non dovrebbero risentirne eccessivamente”.