Takata: bancarotta da 10 miliardi di dollari causa perdite monstre da airbag difettosi
Alla fine è arrivata l’istanza di fallimento per Takata. Il colosso nipponico della componentistica per auto ha presentato istanza di bancarotta a causa delle perdite milionarie legate alla produzione di airbag difettosi che hanno causato 16 morti negli ultimi anni (11 nei soli Stati Uniti). Si tratta del più grande fallimento aziendale nel dopoguerra di un’azienda manifatturiera giapponese.
Takata ora passerà sotto il controllo della rivale statunitense Key Safety Systems Inc., di proprietà della cinese Ningbo Joyson elettronico Corp., che ha accettato di acquistare le attività del gruppo nipponico per 175 miliardi di yen (1,6 miliardi).
Crisi airbag partita nel 2013
I primi richiami legati a malfunzionamenti degli airbag risalgono al 2013 e nel tempo hanno comportato costi per risarcimenti da complessivi 700 milioni di dollari.
Da inizio anno il titolo Takata era precipitato di oltre l’80%. La situazione è precipitata la scorsa settimana con il diffondersi dei rumor sul possibile fallimento con il calo del 55% in una sola seduta (22 giugno).
Istanza di fallimento sia negli Usa che a Tokyo
Sono state presentate istanza di protezione dalla bancarotta negli Stati Uniti e Tokyo. Il Chapter 11 presentato in Delaware parla di più di 10 miliardi di dollari di debiti lievitati per i costi sostenuti per gli airbag difettosi e comprenti i crediti di case automobilistiche come Honda Motor e Toyota e le persone che hanno promosso class action.
Si dimette il ceo Takada, piano del governo a supporto dell’indotto
Il presidente e amministratore delegato Shigehisa Takada si è dimisso, scusandosi con creditori e sostenitori dell’azienda. Il governo nipponico ha preannunciato un piano di supporto finanziario per le piccole e medie imprese che potrebbero pagare le ricadute del fallimento di Takata.