Super sconti affossano gli utili di Target, cauto ottimismo su resto dell’anno
I super sconti per ridurre le scorte record di alcune merci hanno pesato e non poco sui conti di Target. Il rivenditore statunitense ha riportato profitti in calo di quasi il 90%. L’utile netto del secondo trimestre risulta di soli 183 milioni di dollari, o 39 centesimi per azione, per il periodo di tre mesi terminato il 30 luglio, con un calo di quasi il 90% dagli 1,82 miliardi di un anno prima. Deluse le attese che erano di un calo meno marcato a 79 centesimi per azione (consensus FactSet). Target aveva ridotto negli ultimi mesi la guidance per ben due volte.
Già nel primo trimestre Target aveva riportato profitti in calo del 52% rispetto al periodo di un anno fa.
Target è stata costretta a ridurre negli scorsi mesi i prezzi per eliminare le scorte di abbigliamento, articoli per la casa e altri beni voluttuari. A giugno Target aveva avvertito che stava annullando gli ordini dai fornitori e tagliando i prezzi in modo aggressivo a causa di un pronunciato spostamento della spesa da parte degli americani in scia al balzo dell’inflazione.
I ricavi si sono invece attestati a 26,04 mld nel trimestre, in linea con le attese. Le vendite comparabili in negozio sono invece aumentate dell’1,3% rispetto alla crescita dell’8,7% dell’anno scorso. Le vendite online sono aumentate del 9%.
“Mentre queste azioni esercitano una pressione significativa sulla nostra redditività a breve termine, siamo fiduciosi che fosse la decisione giusta a lungo termine a sostegno dei nostri clienti, del nostro team e del nostro business”, ha affermato il ceo di Target, Brian Cornell.
I top manager di Target hanno spiegato nel corso della conference call con gli analisti che se non fossero stati aggressivi nel ridurre l’inventario, ci sarebbero voluti almeno diversi trimestri per sbarazzarsi del merce indesiderata. Cornell ha detto che la società sta pianificando con cautela il resto dell’anno, compreso il periodo critico delle vacanze.
Target prevede una crescita dei ricavi per l’intero anno a una cifra medio-bassa. Prevede inoltre un tasso di margine operativo intorno al 6% nella seconda metà dell’anno, in deciso miglioramento dall’1,2% per l’ultimo trimestre.