Su spread Bce avverte: “differenziale Italia volatile ed elevato” negli ultimi 3 mesi
Mentre prosegue la decisa discesa dello spread, che si muove sotto la soglia di 235 punti base e vede il rendimento del Btp decennale pronto a scendere sotto il muro del 2% (non avviene da oltre un anno, per l’esattezza da metà maggio 2018), la Banca centrale europea (Bce) mette in guardia sui titoli di stato italiani. E lo fa nell’ultimo bollettino economico pubblicato questa mattina dall’Eurotower.
In particolare, l’istituto guidato da Mario Draghi segnala che se “i titoli di Stato spagnoli sono scesi, nel complesso, di 12 punti base, dopo una fase di volatilità nel periodo delle elezioni di aprile, il differenziale sul debito dell’Italia è rimasto volatile ed elevato rispetto ai livelli osservati prima delle elezioni del 2018, e nel periodo in rassegna è aumentato di 33 punti base, raggiungendo i 2,38 punti percentuali”. Soffermandosi sugli andamenti finanziari, nel bollettino economico la Bce sottolinea che “nel periodo in rassegna, i rendimenti a lungo termine, nell’area dell’euro e negli Stati Uniti, hanno proseguito il percorso discendente intrapreso alla fine del 2018”.
La Bce pone anche l’accento sulla questione debito. “È necessario garantire la piena conformità delle politiche di bilancio dei vari paesi al Patto di stabilità e crescita – segnala nel bollettino economico -. In particolare, i paesi dal debito pubblico elevato devono condurre il rapporto fra quest’ultimo e il PIL su una traiettoria discendente”.
Tutta la carica espansiva
Una volta di più il messaggio che arriva dalla Bce è verso una direzione espansiva. A pochi giorni dalle dichiarazioni di Mario Draghi al Froum di Sintra, durante il quale ha fatto sapere che la Bce è pronta a intervenire con tutti gli strumenti a disposizione se inflazione resterà sotto il target, anche nel bollettino economico si legge: “il Consiglio si dichiara pronto a reagire, in futuro, a eventuali circostanze avverse e ad adeguare tutti i suoi strumenti, nella maniera che riterrà opportuna, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito dal Consiglio direttivo”.
A proposito del discorso di Draghi di qualche giorno fa, secondo quanto riporta Reuters, che cita fonti anonime, ampie frange del consiglio direttivo sono rimaste spiazzate dalla svolta comunicata dal presidente, e si sono sentite scavalcate. Le fonti sostengono che un cambio di marcia di quest’entità non era affatto stato discusso all’ultimo meeting. “In sostanza – commenta Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – Draghi avrebbe dato come già decise azioni che ancora vanno discusse, anche se, vista la situazione, non è che ci sia particolare voglia di opporsi al prossimo meeting. “Una volta di più – prosegue l’esperto – Draghi avrebbe deciso di ovviare all’immobilismo del Governing Council con una “blitz krieg”, prendendo di sorpresa il Consiglio (la volta più famosa fu con il “whatever it takes”).