Su Autostrade si fa largo la linea Gualtieri, niente scontro frontale. Finirà come con la TAV?
Sponda del voto in Emilia per un cambio di rotta sul dossier Autostrade da parte del governo. La revoca della concessione è ancora tra le opzioni sul tavolo, ma avanza in seno all’esecutivo la linea Gualtieri che vuole evitare lo scontro frontale con Atlantia che potrebbe costare molto sui conti pubblici.
A Piazza Affari il titolo Atlantia vola a oltre +4% oggi proprio in scia all’avanzare dell’ipotesi che l’eventuale revoca delle concessioni autostradali, in capo alla controllata Aspi, si allontani. Scenario diventato più concreto dopo le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna, che potrebbero comportare un cambio dei rapporti di forza all’interno dell’esecutivo. Inoltre, già prima del voto, stava prendendo piede all’interno del Pd una valutazione più riflessiva legata ai tanti rischi di un muro contro muro con i Benetton che porterebbe all’eventualità di indennizzi miliardari che lo Stato potrebbe dover corrispondere in caso di revoca della concessione.
Gualtieri guadagna consensi: niente revoca e trattare su taglio tariffe
Secondo qaunto riporta oggi Il Messaggero starebbe prendendo forza all’interno del partito Democratico la posizione del ministro del Tesoro Gualtieri, contraria alla revoca della concessione; il numero uno di via XX Settembre vorrebbe evitare una battaglia legale rischiosa; l’intento sarebbe quello di convincere Autostrade ad apportare un taglio del 5% delle tariffe autostradali da spalmare negli anni (impatto da 3-4 miliardi). Si va quindi verso uno scenario che vedrà l’intensificarsi delle trattative tra governo e vertici dell’azienda per trovare un compromesso, con conseguente slittamento della decisione finale. La conclusione della vicenda potrebbe in definitiva andare replicare quanto successo lo scorso anno con la TAV con la mediazione politica alle posizioni intransigenti del M5S soppesando bene costi e benefici della scelta.
Non va dimenticato che l’opzione della revoca totale della concessione comporterebbe diverse controindicazioni difficili da gestire per lo Stato, a partire dal destino degli oltre 7.000 dipendenti di Autostrade per l’Italia.
“Dopo la vittoria del centro sinistra in Emilia Romagna sarà importante verificare cosa deciderà il governo, considerando che il ministro dell’Economia Gualtieri ha sottolineato che il governo sta cercando una soluzione equilibrata per ASPI ed Italia Viva ha presentato un emendamento soppressivo dell’articolo 35 del decreto millerproghe che dovrà essere approvato entro febbraio”, rimarcano gli esperti di Equita Sim.