Notizie Notizie Mondo Sterlina nella morsa della volatilità, vittima di continui saliscendi. View Goldman Sachs su Brexit

Sterlina nella morsa della volatilità, vittima di continui saliscendi. View Goldman Sachs su Brexit

21 Ottobre 2019 10:32

Altalena per il cambio sterlina-dollaro che, dopo un brutto esordio di settimana nelle contrattazioni asiatiche, in cui ha ceduto oltre mezzo punto percentuale, scendendo fino a -0,61% sul biglietto verde, a $1,2910, recupera terreno.

Così gli analisti dell’Ufficio Studi di Intesa SanPaolo commentano gli ultimi sviluppi sulla sterlina, legati di pari passo con gli ultimi sviluppi sulla Brexit.

“La sterlina aveva chiuso la settimana passata in ampio rafforzamento sia contro dollaro da 1,25 a 1,29 GBP/USD sia contro euro da 0,88 a 0,85 EUR/GBP grazie al raggiungimento del nuovo accordo su Brexit tra Regno Unito e UE. Oggi però ha aperto nuovamente al ribasso sui mercati asiatici a causa dell’esito del voto del parlamento britannico di sabato. Sabato il parlamento avrebbe dovuto votare sull’accordo raggiunto tra governo e UE, ma ha invece approvato un emendamento (emendamento Letwin) che consente di rinviare tale voto, un “tecnicismo” ideato per evitare il rischio di un’uscita senza accordo. Infatti, affinché l’accordo diventi effettivo, è necessario approvare delle leggi secondarie che ne regolano l’entrata in vigore. Normalmente queste sarebbero state approvate nei giorni successivi all’approvazione dell’accordo, ma se sabato l’accordo fosse stato approvato e poi, successivamente, non si fosse riusciti ad approvare entro il 31 ottobre le leggi secondarie per farlo entrare in vigore, si sarebbe corso il rischio di un’uscita senza accordo”.

“Alla luce del voto di sabato – prosegue la nota di Intesa SanPaolo – Johnson ha dovuto inviare all’UE una lettera per chiedere un rinvio di Brexit a dopo il 31 ottobre, come richiesto dalla legge anti no-deal, ma ha al contempo comunicato all’UE di non volere tale rinvio. La risposta dell’UE dovrebbe arrivare entro pochi giorni. Oggi intanto il parlamento britannico sarà nuovamente chiamato a votare sull’accordo per Brexit raggiunto tra il governo e l’UE, ma non è sicuro che il presidente della camera consenta la votazione. La dinamica della sterlina quindi sarà guidata anche in questi giorni, in modo simmetrico, dai nuovi sviluppi su Brexit. Dalla Bank of England intanto venerdì mattina Ramsden ha dichiarato che la BoE avrebbe guardato domenica la reazione dei mercati valutari dopo il voto del parlamento britannico sull’accordo per Brexit, aggiungendo che in caso di una “smooth” Brexit la direzione delle prossime mosse sui tassi sarebbe al rialzo, specificando comunque che si tratterebbe di rialzi graduali e contenuti”.

Da segnalare che, in una nota diramata nella giornata di ieri, gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto al ribasso la probabilità di una no deal Brexit dal 10% al 5%, mantenendo lo scenario di base, secondo cui il Regno Unito lascerà in ogni caso il blocco europeo il prossimo 31 ottobre.

Dal canto suo Marc Chandler, responsabile strategist globale del mercato forex presso Bannockburn Global Forex a New York, ha commentato:

“E’ possibile che l’incertezza pesi sulla sterlina, quando le contrattazioni riprenderanno sull’Asia Pacifico il prossimo 21 ottobre. La volatilità rimarrà elevata fino a quando non ci sarà un quadro più chiaro”.

E, a conferma della volatilità della sterlina, occhio ai recenti movimenti, che vedono la valuta britannica volare improvvisamente oltre la soglia di $1,30, grazie alla convinzione, sempre più diffusa, che gli ultimi eventi hanno contribuito, se non altro, ad allontanare lo spettro di un’uscita disordinata del Regno Unito dall’Ue. Berenberg, per esempio, crede che ci sia ora una probabilità del 75% di una Brexit ordinata. Questo, anche a causa di alcune previsioni secondo cui Boris Johnson beneficerebbe di un sostegno parlamentare sufficiente a garantire il sì del Parlamento -nonostante tutto – al Withdrawal Agreement.

Tra l’altro, l’avversione al rischio scatenata dalla Brexit non è alta, come dimostra anche il trend dello yen (valuta rifugio per eccellenza), quasi invariato, attorno ai 108,48 nei confronti del dollaro.

Intervistata dalla Cnbc Shinichiro Kadota, strategist senior presso la divisione forex e tassi di Barclays a Tokyo ha fatto notare che , “sebbene molti occhi siano puntati sulla Brexit, non c’è più tutto quel nervosismo sul mercato, visto che il rischio di un no-deal Brexit si è davvero ridotto nel corso del fine settimana”.