Stagione degli utili, perchè riflettere sugli ultimi conti
Ad oggi il 60% delle aziende dell’S&P500 ha già pubblicato i dati relativi al quarto trimestre, e il 35% delle aziende europee e il 60% di quelle giapponesi lo aveva già fatto. Da quello che emerge i risultati sono migliori delle aspettative. Lo dice Stéphane Monier, Chief Investment Officer, Banque Lombard Odier & Cie SA secondo cui i dati trimestrali delle imprese sembrano essere più una reazione di fine anno piuttosto che un riflesso delle valutazioni per il 2019 che, tuttavia, non sembrano indicare una recessione nel 2019.
Guardando nel dettaglio le azioni FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) hanno ampiamente battuto le attese, mentre le imprese del settore dei semiconduttori, retail, healthcare e biotecnologie hanno riportato risultati deludenti. “E’ interessante notare che dal profit warning dei primi di gennaio” sottolinea l’esperto “le azioni della società hanno guadagnato il 20%”. Per il 2019, secondo i dati di Bloomberg, il consenso dell’utile per azione (EPS) indica una crescita del 5% tra le aziende dell’S&P500 ma tuttavia tutto dipende dall’impatto che gli eventi chiave di quest’anno hanno sull’economia globale. Gli investitori, sottolinea Monier, si stanno concentrando su tre potenziali minacce: in primo luogo il probabile secondo shutdown, poi in secondo luogo, il fatto che non sono previsti incontri face-to-face tra Stati Uniti e Cina prima della deadline del 1° marzo per un aumento delle tariffe commerciali e per ultimo l’incertezza politica del Regno Unito in merito alla scadenza del 29 marzo per raggiungere un accordo con l’Unione Europea sulla Brexit.
Molte società dell’indice S&P 500, tra cui Netflix Inc., Delta Air Lines Inc. ed Estée Lauder Cos., non sono riuscite a raggiungere le previsioni degli utili del primo trimestre a causa del peggioramento delle prospettive dell’economia globale e dell’incertezza sulla politica commerciale tra Stati Uniti e Cina. “Se viene scongiurata un’altra rottura in seno al governo statunitense, se non peggiorano le relazioni commerciali USA-Cina e se il Regno Unito dovesse trovare un modo per evitare che non si giunga a un accordo sulla Brexit, il calo delle attese potrebbe nuovamente premiare i titoli delle aziende che riportano guadagni positivi e outlook più fiduciosi” conclude l’esperto.