Stm svetta sul Ftse Mib, indicazioni positive da Infineon
Mattinata brillante per le azioni Stm, in progresso del 5% in area 46,8 euro. Il titolo del produttore di microchip registra la miglior performance tra le società dell’indice Ftse Mib, a sua volta in progresso dello 0,7% a 26.500 punti.
Da inizio anno, il titolo dell’azienda italo-francese evidenzia un guadagno del 42% circa. Positivi i giudizi degli analisti che coprono la società, con 15 Buy, 5 Hold e 3 Sell su Bloomberg e un target price medio di 53,77 euro, con un rendimento potenziale del 15%.
A sostenere Stm, e in generale il settore dei semiconduttori, nella seduta odierna sono soprattutto le indicazioni positive giunte dalla tedesca Infineon Technologies e, in misura minore, dalla statunitense Micron Technology.
Infineon alza stime sui ricavi trimestrali e per il FY
Infineon ha aumentato le previsioni sui ricavi per il trimestre in corso e per l’intero anno, citando una domanda più forte del previsto per i suoi prodotti automobilistici e industriali.
Ora la società tedesca prevede un fatturato di oltre 4 miliardi di euro nel secondo trimestre, in aumento rispetto a una precedente stima di 3,9 miliardi e ben al di sopra delle attese degli analisti. La società, inoltre, ha preannunciato anche per l’intero anno vendite “significativamente superiori” alla guidance precedente, che indicava un target di circa 15,5 miliardi di euro, più o meno 500 milioni di euro.
Le azioni Infineon sono balzate di oltre il 7% a 36 euro a Francoforte, il più grande aumento intraday da febbraio. Il titolo ha guadagnato il 26% da inizio anno.
Domanda forte nell’automotive sostiene Infineon e Stm
La solida domanda di chip nell’industria automobilistica ha trainato gli utili dei produttori di chip, tra cui Infineon e la stessa Stm. Le case automobilistiche e i produttori industriali si stanno riprendendo dalle difficoltà registrate nel periodo pandemico e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
“Ci aspettavamo che le tendenze automobilistiche e industriali rimanessero solide, ma la domanda (e la capacità di Infineon di fornire chip) è più alta del previsto”, scrive Citigroup in una nota ai clienti. La domanda elevata rappresenta “potenzialmente il principale fattore di rialzo”. La società potrebbe anche registrare un miglioramento anche nel segmento Power Sensing and Solutions, chip utilizzati in dispositivi come elettrodomestici, utensili elettrici e sistemi di illuminazione.
Tra l’aumento delle entrate, i prezzi più alti per i suoi prodotti e i costi energetici più favorevoli, Infineon ha dichiarato di aspettarsi che i margini raggiungano percentuali “high-twenties” nel secondo trimestre. In precedenza, aveva previsto un margine intorno al 25%.
Micron, le stime sul 3Q spingono il titolo nel pre-market
A sostenere il settore contribuisce anche l’aggiornamento di Micron Technology, il principale produttore americano di chip per la memoria. Il titolo sale del 2,5% nel pre-market dopo la diffusione dei risultati trimestrali e delle indicazioni sui prossimi tre mesi, che suggeriscono come il peggio della crisi del settore possa essere stato superato.
I conti hanno deluso le attese degli analisti, evidenziano il peggiore risultato trimestrale della storia dell’azienda. Tuttavia, le previsioni sulle vendite hanno superato le stime degli analisti, segno che la recessione nel settore dei chip potrebbe avvicinarsi alla fine. Nel dettaglio, per il terzo trimestre fiscale la società prevede ricavi per 3,9 miliardi di dollari, al di sopra del consensus di 3,75 miliardi riportato da Bloomberg. La società ha anche annunciato un aumento dei tagli di posti di lavoro.
L’impatto su Stm
“Gli inventari dei clienti stanno migliorando e prevediamo miglioramenti graduali dell’equilibrio tra domanda e offerta del settore“, ha dichiarato il CEO di Micron, Sanjay Mehrotra. La società ha realizzato utili per il secondo trimestre in linea con le sue proiezioni “in un contesto di mercato difficile”, ha affermato.
La proiezione sul terzo trimestre “suggerisce che il settore potrebbe aver toccato il fondo”, scrive Bloomberg Intelligence.
Nell’ultimo anno, un forte calo della domanda dei consumatori ha spinto i clienti di Micron a tagliare drasticamente gli ordini. Invece di acquistare nuovi chip, hanno lavorato sull’eccesso di inventario, un tipo di scenario che ha afflitto a lungo l’industria della memoria dopo anni di boom.
Per Stm, sottolinea Equita Sim, l’impatto diretto è comunque “poco significativo”, in quanto presenta un’esposizione sotto il 5% ai chip di memoria.