Notizie Notizie Mondo Sprint banche dopo parole Nouy su addendum Bce: settore scommette su rinvio e modifiche

Sprint banche dopo parole Nouy su addendum Bce: settore scommette su rinvio e modifiche

24 Gennaio 2018 13:12

Banche scattano al rialzo in Europa dopo le ultime novità arrivate in merito all’addendum della Bce. A Piazza Affari i titoli del settore si confermano i migliori dell’indice Ftse Mib, con Banco BPM che balza di oltre +3%. Forti acquisti anche su Bper Banca e Ubi Banca.

Occhio tra l’altro anche alle novità arrivate da Intesa SanPaolo, che tuttavia rimane debole dopo le dichiarazioni del ceo Carlo Messina rilasciate a Davos, in occasione del World Economic Forum.

Parlando da Francoforte, il capo della Vigilanza Bancaria della Bce, Daniele Nouy, ha reso noto che l’addendum sulla gestione degli NPL delle banche dell’Eurozona sarà finalizzato nel primo trimestre di quest’anno, ma che la sua applicazione potrebbe essere rinviata.

Nouy, che ha confermato anche che si coordinerà con la Commissione Ue in merito alla proposta di quest’ultima su un accantonamento prudenziale in base al Pillar 1″, ha lanciato tuttavia un chiaro avvertimento agli istituti, invitandoli a tenersi pronti all’entrata in vigore delle regole.

“Abbiamo considerato tutti i commenti e le opinioni legali che abbiamo ricevuto e apporteremo le opportune modifiche – ha detto – Tra le altre cose, potremmo cambiare la data di applicazione e chiariremo il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce”.

I titoli bancari puntano verso l’alto, con gli investitori che guardano con favore, oltre al possibile rinvio dell’applicazione delle regole, anche alla possibilità, come ha d’altronde detto Nouy, che l’addendum venga corretto, viste le opinioni pervenute a Nouy sulla questione.

Fonti interpellate da Reuters prima dell’annuncio di Nouy avevano confermato nelle ultime ore l’intenzione della Bce di pubblicare comunque a marzo una prima bozza delle misure, che implicano nuove regole nella gestione dei crediti deteriorati da parte delle banche. Il problema interessa soprattutto gli istituti di credito di Italia, Portogallo, Irlanda e Slovenia. 

Secondo le tre fonti, le autorità di supervisione della Bce starebbero valutando l’eventuale impatto che tali misure avrebbero sull’intero sistema bancario dell’Eurozona, avvalendosi di diversi scenari.

Tra le questioni da risolvere, il dubbio se le disposizioni debbano essere applicate a tutte le banche con livelli di NPL superiori alla media o solo a quelle che versano nelle peggiori condizioni.

Una percentuale poco superiore al 5% dei prestiti delle principali banche dell’Eurozona non era stata ancora ripagata alla fine di settembre del 2017, in calo rispetto al 6,5% precedente, stando ai dati della Bce. Ma questo ratio balza al 46% in Grecia, al 34% a Cipro, al 18% in Portogallo e al 12-13% in Slovenia, Irlanda e Italia, stando a quanto riporta Reuters. 

Le fonti hanno affermato che entro la fine di marzo dovrebbe essere diffuso anche un altro rapporto della Bce, in via separata, sui nuovi NPL. Le banche dovrebbero iniziare ad effettuare gli accantonamenti solo a partire dal prossimo trimestre.